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Autore Discussione: CGIL E FIOM FERMI A VECCHI PRIVILEGI RIFIUTANO IL BENESSERE ...  (Letto 2009 volte)
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« inserito:: Aprile 20, 2015, 05:51:08 pm »

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Fiat, il bonus ai dipendenti isola ancora di più la Fiom. Gli altri sindacati siglano l'intesa sui nuovi premi e si schierano con Sergio Marchionne
Pubblicato: 17/04/2015 20:14 CEST Aggiornato: 17/04/2015 20:38 CEST

Nemmeno 600 milioni di euro destinati a piovere sulle buste paga dei lavoratori Fiat riescono a ricucire il fronte sindacale che si contrappone a Sergio Marchionne. Da una parte le sigle firmatarie, che plaudono all’iniziativa del Lingotto di concedere bonus legati alla produttività degli stabilimenti e ai risultati economici sottoscrivendo un verbale d'intesa per l'adozione del nuovo sistema retributivo, e che vedono in questa mossa un possibile varco per un maggiore coinvolgimento nelle scelte aziendali, dall’altro la Fiom, che per bocca del segretario Maurizio Landini lancia chiaro e tondo l’allarme: l'annuncio del numero uno del Lingotto "cancella il ruolo del sindacato riducendolo a spettatore notarile" e "finge una partecipazione dei lavoratori ai destini aziendali su cui invece non hanno alcuna possibilità di parola".

A prendere alla lettera le parole di Marchionne, almeno un motivo di allarme i sindacati dovrebbero averlo. Perché se l’ad Fiat auspica la fine delle “contrapposizioni tra capitale e lavoro”, chi per propria ragione d’essere di questo conflitto è il naturale interprete, i sindacati, rischia di sentirsi chiamato fuori.

“Non ci sentiamo affatto chiamati fuori, al contrario. E la vera sfida non riguarda solo il coinvolgimento negli utili, ma la partecipazione nelle decisioni dell'impresa”, dice ad Huffpost il segretario general della Fim Cisl Marco Bentivogli. “Se la Fiat vuole essere davvero innovativa, deve avvicinarsi a tradizioni sindacali innovative, con un nuovo modello partecipativo. Il parere dei lavoratori deve essere un ingrediente delle scelte strategiche dell’azienda”. In altre parole, spiega la Fim, la mossa di Marchionne spingerebbe verso un maggiore coinvolgimento dei sindacati, non viceversa. "Il sindacato c'è e ci sarà caratterizzandosi per partecipazione e contrattazione, ruoli che chi critica non svolge da tempo", sottolinea il segretario generale Uilm Rocco Palombella rivolgendosi a Landini. Per Fabio Storti, presidente di Federmeccanica il nuovo sistema retributivo "è un esempio da guardare con molta attenzione. Basta salario a pioggia, torni ad essere variabile dipendente", dice all’AdnKronos...

Ma aspettando di capire meglio le mosse dell’azienda, i bonus annunciati ieri dall’azienda sono diventati a tempo di record già un nuovo terreno di scontro tra le diverse sigle. Con la Fiom, già esclusa dal tavolo della contrattazione con l’azienda, che in mattinata ha espresso il proprio secco no. Il salario dei lavoratori di Fca "sarà completamente variabile" e ogni variazione sarà decisa "unilateralmente dall'azienda sulla base di parametri che non si conoscono se non per titoli molto generici", ha attaccato Maurizio Landini.

“Landini è diventata ormai una stellina da intrattenimento, non sa più nemmeno come si legge la busta paga di un operaio metalmeccanico visto che è diventato prigioniero dei talk show”, sottolinea ancora Bentivogli. “Ha confuso una informativa con la trattativa. E la trattativa sul contratto dura da mesi e continuerà anche nei prossimi”.

“In moltissime aziende ci sono accordi firmati anche dalla Fiom in cui ci sono premi legati alla produttività o agli utili, ma non succede da nessuna parte che il bonus si mangi gli aumenti nella paga base”, dice ad Huffpost il coordinatore Fiom per il settore auto Michele De Palma. In altre parole, il timore della Fiom è che i 600 milioni di euro di Marchionne finiscano per prosciugare futuri aumenti contrattuali, fermi invece dal 2011. “Non dimentichiamoci – ricorda De Palma – che essendo fuori dal contratto nazionale di Federmeccanica un operaio medio di Fiat-Cnh prende circa 750 euro lordi all’anno in meno rispetto a un suo omologo all’interno della contrattazione nazionale. Vogliamo parlare di bonus? Cominciamo almeno ad adeguare la paga base a quella del contratto Federmeccanica”.

La linea di frattura tra le forze sindacali, per il momento, rischia di essere il bilanciamento tra l’aumento della parte fissa e di quella variabile. Il nuovo sistema salariale di Fca prevede due bonus. Il primo è annuale e sarà calcolato sui risultati di efficienza produttiva a livello di stabilimento rispetto al livello raggiunto nel Wcm (World Class Manufacturing). Il secondo è collegato al raggiungimento dei risultati economici nell'area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), inclusi i marchi premium Alfa Romeo e Maserati. Se gli obiettivi non saranno raggiunti ci sarà comunque un'erogazione minima di 330 euro all'anno. “La verità è che fino ad ora non c’è nessuna garanzia che questi nuovi bonus non azzereranno gli aumenti della parte base. Una cosa è mettere a bilancio 600 milioni di euro di aumenti per i lavoratori, un’altra è parlare di bonus variabili”, dice De Palma.

Nelle intenzioni di Fiat, i nuovi bonus potrebbero portare nelle casse dei lavoratori, nel migliore degli scenari, oltre 10mila euro nel quadriennio. Un dipendente di livello contrattuale medio, un operaio specializzato, se saranno raggiunti gli obiettivi avrà 1.400 euro all'anno per il 2015, il 2016 e il 2017, cifra che può arrivare fino a 2.800 nel 2018. In caso di risultato superiore alle attese, queste due erogazioni possono raggiungere rispettivamente 1.900 annui nell'arco 2015-2017 e 5.000 nel 2018.

Spaccature sindacali a parte, gli ultimi dati sulle vendite offrono segnali incoraggianti per Fiat. A marzo le immatricolazioni in Europa del marchio Fiat sono cresciute del 13,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. E a Melfi, dove l’ad Fiat ha annunciato 1500 nuovi posti di lavoro, secondo fonti aziendali, sono arrivati 38 mila curriculum. Diecimila in meno della somma di tutti i lavoratori del gruppo in Italia

Da - http://www.huffingtonpost.it/2015/04/17/fiat-bonus-sindacati_n_7087788.html?utm_hp_ref=italy
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