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Autore Discussione: E' morto Pietro Scoppola lo storico del cattolicesimo  (Letto 2494 volte)
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« inserito:: Ottobre 25, 2007, 04:46:02 pm »

POLITICA

Il professore era malato da tempo. La notizia è stata data in Aula al Senato

Docente di Storia contemporanea, centrale nei suoi studi la figura di De Gasperi

E' morto Pietro Scoppola lo storico del cattolicesimo

Napolitano: "Illuminato interprete del pensiero e movimento cattolico"

Veltroni: "Uno dei padri spirituali del Partito democratico"

 
ROMA - E' morto la scorsa notte, a Roma, lo storico Pietro Scoppola. La notizia è stata data alla ripresa dei lavori nell'Aula di Palazzo Madama. Da tempo malato, Scoppola aveva iniziato la sua attività proprio in Senato come funzionario parlamentare, segretario di diverse commissioni e vicedirettore del servizio studi. Nato a Roma, sposato, cinque figli, è stato professore di Storia contemporanea all'università di Roma La Sapienza. "Profondamente colpito e commosso" il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che rende omaggio "alla sua statura e finezza di studioso", "alla linearità ideale e dirittura morale che lo caratterizzarono", all'"illuminato interprete del pensiero e del movimento cattolico, assertore e promotore di dialogo nello spirito della Costituzione". Alla Costituzione - nel giorno della celebrazione, a Palazzo Chigi, del 60esimo anniversario della Carta - fa riferimento anche Romano Prodi, che ricorda Scoppola come "non solo un grande storico dell'Italia moderna e contemporanea, ma anche un uomo che ha fatto della Costituzione il suo costante punto di riferimento".

Scoppola arriva all'insegnamento universitario dopo molti anni di lavoro in qualità di funzionario parlamentare presso il Senato. Fra i suoi maestri, alla facoltà di Giursprudenza di Roma, c'è anche Arturo Carlo Jemolo, la cui lezione contribuisce a orientarlo verso gli studi di storia politico-religiosa. Ancora a Palazzo Madama, approfondisce gli studi interessandosi, in particolare, alla storia del movimento cattolico e della Democrazia cristiana. E' del 1957 la prima edizione di un suo volume di sintesi, Dal neoguelfismo alla Democrazia cristiana.

Nel 1961, Scoppola offre la prima ricostruzione critica del Modernismo italiano nel volume Crisi modernista e rinnovamento cattolico, ed esamina i rapporti tra Stato e Chiesa nei due volumi Chiesa e Stato nella storia d'Italia (1967) e La Chiesa e il fascismo (1971). Di rilievo internazionali i suoi studi dedicati all'opera di Alcide De Gasperi e agli anni del secondo dopoguerra. Gli scritti più noti su questi temi sono La proposta politica di De Gasperi (1977), che suscita un ampio dibattito culturale e politico, e Gli anni della Costituente tra politica e storia (1980). E' stato a lungo ed era ancora collaboratore di Repubblica.

Insegna Storia del Risorgimento, Storia dei partiti e Storia dei rapporti tra Stato e Chiesa. Nel 1967 diviene professore di ruolo di Storia della Chiesa, dal 1974 al 1978 è direttore della rivista Il Mulino. Nel 1974 fu tra i promotori dei Comitati per il "no" al referendum sul divorzio. La sua presa di posizione da cattolico militante fu ovviamente importantissima nella vittoria del "no". Nel 1975 è fra i promotori del movimento che, superando i confini dei partiti, riafferma tra i giovani i giovani della tradizione democratico-cristiana e il ruolo di un partito di ispirazione cristiana nella vita italiana, sollecitando il rinnovamento della Dc, il superamento della prassi correntizia e una complessiva moralizzazione della politica italiana.

Nei tempi recenti, Scoppola aveva partecipato con un ruolo di primo piano al processo di costituzione del Partito democratico. Walter Veltroni lo ricorda come "uno degli uomini migliori della cultura italiana, un intellettuale la cui ricerca, densa di analisi illuminanti, rappresenta un percorso ineludibile per tutti quelli che vogliono conoscere davvero le dinamiche politiche della nostra storia" e anche "un punto di riferimento per tutti quelli che fin dall'inizio hanno creduto e credono nell'Ulivo e nei suoi sviluppi", "di fatto uno dei padri spirituali del Partito democratico". Anche il leader Ds Piero Fassino parla di "un pensatore politico che ha contribuito all'incontro tra le culture popolari e riformiste del Paese, uno dei padri del Partito democratico per la cui nascita si è speso con generosità e passione".

(25 ottobre 2007)
da repubblica.it
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