Regno Unito, è guerra ai troll online: "Pene quadruplicate contro i codardi"
Il ministro della Giustizia, Grayling: "Nascosti dall'anonimato, con le loro minacce stanno avvelenando la vita di un intero Paese".
E così Londra inasprisce le condanne: da sei mesi a due anni di carcere
19 ottobre 2014
LONDRA - Il Regno Unito lancia la guerra ai "troll" in Internet, e cioè quegli utenti, molto spesso coperti dall'anonimato, che offendono e minacciano persone e istituzioni. Ad annunciarlo è il ministro della Giustizia britannico, Chris Grayling, che in un'intervista al Mail on Sunday è stato durissimo: "Questi troll in Internet sono dei codardi che stanno avvelenando la vita di un intero Paese. Bisogna mobilitarsi contro queste cyber-folle che pensano solo ad abbaiare". E così, Grayling ha proposto un forte inasprimento delle pene per gli utenti che in Rete offendono o discriminano: dai sei mesi di detenzione come pena massima prevista sinora ad almeno due anni.
Il ministro lo ripete più volte nel corso dell'intervista: "Sono codardi. E bisogna combatterli. Perché simili comportamenti non sono permessi nella vita reale, e quindi non lo devono essere neanche online. Per questo vogliamo quadruplicare le pene". Le parole di Grayling arrivano dopo il caso di Chloe Madeley, una presentatrice inglese (figlia di un'altra celebre anchorwoman, Judy Finnigan) che è stata minacciata di stupro online dopo aver difeso la madre dopo alcuni suoi controversi commenti su un altro caso spinoso, quello del calciatore dello Sheffield United, Ched Evans, già condannato a 2 anni e mezzo di carcere per stupro e uscito di prigione due giorni fa. La Finnigan aveva detto che il crimine di Evans "non era stato violento", scatenando rabbia, indignazione ma anche minacce di stupro e morte online. Minacce che hanno coinvolto anche la figlia Chloe.
"Come dimostrato da quest'ultimo terribile caso", ha aggiunto il ministro Grayling, "le persone vengono offese e minacciate online nel modo più crudele e degradante. Ci vuole una legge per combattere queste aberrazioni. Dobbiamo mandare un messaggio chiaro". Così, presto le minacce online nel Regno Unito non saranno più competenza delle magistrates' courts (e cioè i tribunali locali con competenza territoriale limitata) ma passeranno direttamente alle crown courts (i tribunali che trattano i casi penali più seri e gli appelli contro le decisioni delle magistrates' courts). Non solo: agli inquirenti verrà dato più tempo per raccogliere indizi e prove.
© Riproduzione riservata 19 ottobre 2014
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