A notte fonda Berlusconi e Putin cenano a quattr'occhi.
Poi Silvio si offre come mediatore...
Pubblicato: 17/10/2014 20:12 CEST Aggiornato: 17/10/2014 20:13 CEST
A notte fonda, appare un lato oscuro del Nazareno. L’amicizia di Silvio Berlusconi con Putin.
Due ore di cena, a quattr’occhi, nel corso della quale Silvio Berlusconi si dice d’accordo su tutta la linea con Putin. E si offre come mediatore, prima del vertice di Milano,
All’una di notte il “caro Vladimir” varca la soglia della via di Via Rovani. Camicia bianca senza giacca, volto leggermente sudato, andatura dispotica. Dalle macchine escono gorilla che portano pacchi di regali. Silvio Berlusconi lo accoglie come un amico. In un clima serio, per niente scherzoso. Qualche settimana fa Putin si fece fotografare nel corridoio di palazzo Grazioli mentre tirava la palla a Dudù. Giovedì sera non ci sono né Dudù, né Francesca né lo stato maggiore di Forza Italia. Staff ristretti, col potente Valentino Valentini, da sempre l’uomo che si occupa del dossier russo e Deborah Bergamini, portavoce e grande esperta di politica estera. I figli di Berlusconi, al gran completo, arrivano solo per un saluto e un prosecco. Poi vanno via.
La cena è riservatissima. Berlusconi e Putin faccia a faccia, con al fianco l’interprete e Valentino Valentini. Mentre il profumo del tartufo si spande nella stanza, per due ore Putin rivendica la linea dura. Il menù prevede tagliolini al tartufo, uova al tartufo, torta di mele e tiramisù. Alla fine, vodka, come se piovesse. Il presidente russo è fermo sulle sue posizioni, quelle che creeranno tensione nel vertice di Milano. La soluzione della crisi in Ucraina, secondo Putin, parte innanzitutto dal rispetto del cessate il fuoco, poi dall'attuazione degli accordi di Minsk, dallo svolgimento di libere elezioni anche nei territori separatisti. Ma anche dalla risoluzione del contenzioso che riguarda gli arretrati e il pagamento corrente delle forniture di gas. Proprio la questione del gas è la maggiore preoccupazione di Berlusconi: “Dopo la guerra fredda – ripete – rischiamo la guerra gelata”. È questa la frase che, raccontano fonti informate, ha trasferito nel corso dei vari incontri, a Matteo Renzi. Così come ha trasferito la sua contrarietà alle sanzioni che hanno un impatto negativo sull’economia italiana, penalizzando le esportazioni di manifatturiero.
Putin che non vuole arretrare. Berlusconi che vorrebbe avanzare, nelle vesti del mediatore dialogante, che riconosce le ragioni di Mosca. Convinto di poter mettere utilmente a disposizione la sua esperienza e i suoi contatti diretti. Per questo chiederà ancora una volta all’Italia di riconsiderare la posizione dell’Unione europea sulle sanzioni che hanno colpito la Russia. Qualche giorno fa ne ha parlato anche con un lungo colloquio con Erdogan.
Sono le tre e mezzo di notte quando l’amico Vladimir esce da Via Rovani. Sull’uscio Berlusconi saluta, concedendosi così ai fotografi. E consentendo di far immortalare quella che per lui è l’esibizione di una prova di forza. Ancor di più alla luce del drammatico vertice di venerdì, segnato da un negoziato durissimo di Putin. C’è anche questo lato oscuro nel Nazareno, l’amicizia e la profonda sintonia con Putin.
Ostentato, peraltro, nel giorno in cui la Corte d’Appello di Milano ha reso note le motivazioni dell’assoluzione su Ruby, spiegando che ad Arcore la prostituzione c’era. Ma che, semplicemente, Berlusconi non era al corrente dell’età di Ruby. Tutto il passato che ritorna, per una notte.
Da -
http://www.huffingtonpost.it/2014/10/17/silvio-berlusconi-putin_n_6004660.html?1413569541&utm_hp_ref=italy