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Autore Discussione: Claudia Fusani, Giustizia, il Csm sarà riformato.  (Letto 2005 volte)
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« inserito:: Agosto 21, 2014, 07:17:03 pm »

Giustizia, il Csm sarà riformato.
Pausa di riflessione sulle intercettazioni e battaglia sul falso in bilancio

Claudia Fusani, L'Huffington Post
Pubblicato: 20/08/2014 20:53 CEST Aggiornato: 2 ore fa

Con il suo "fare doroteo" (come ebbe a dire il premier Renzi), il ministro della Giustizia Andrea Orlando sta portando a casa, dopo diciassette anni di tentativi andati a vuoto, l'attesa quanto necessaria riforma della giustizia.

A passo di carica sulla riforma del processo civile "perchè il paese ne ha urgenza". Idee chiare sulla riforma dei reati economici (falso in bilancio e autoriciclaggio) e riorganizzazione del disciplinare di tutte le magistrature, ordinaria, contabile e amministrativa. Ancora una pausa di riflessione, invece, su intercettazioni, prescrizione e riforma del CSM. Quest'ultima rinviata almeno all'11 settembre quando il nuovo plenum dovrebbe finalmente completarsi (sono stati eletti i sedici membri togati ma le forze politiche non hanno ancora trovato l'accordo sugli otto membri laici tra cui sarà eletto il nuovo vicepresidente). "Rinviare gli argomenti divisivi" aveva suggerito il presidente Napolitano nell'incontro con il ministro Orlando a Castelporziano.

È stata una fumata bianca quella uscita dall'incontro tra il Guardasigilli e i responsabili giustizia dei partiti di maggioranza, Pd, Ncd, Scelta civica e popolari. "La maggioranza ne esce rafforzata" ha commentato il viceministro della Giustizia Enrico Costa, rappresentante di quel partito (Ncd) che invece martedì mattina aveva mandato messaggi irrequieti e contrastanti circa le proposte dei tecnici di via Arenula. Mettendo sul tavolo, ad esempio, la separazione delle carriere tra giudici e pm.

Nulla di tutto questo. Ma forse una piccola frenata rispetto al pacchetto completo di proposte (un decreto e 12 disegni di legge) che dovrebbero essere approvati nel consiglio dei ministri del 29 agosto, quello che dovrebbe aiutare il premier a Renzi a guidare la riunione a Bruxelles.

L'accordo è totale sulla riforma del processo civile: passaggi più snelli, giudizi abbreviati e semplificati affidati all'assistenza degli avvocati e non più davanti al giudice; maggiore efficienza e minore litigiosità grazie anche alle sanzioni più severe per chi, cittadini e avvocati, abusano nel ricorso al processo. I divorzi consensuali, ad esempio, potranno essere risolti davanti allo stesso pubblico ufficiale che ha celebrato le nozze. E poi tribunali specializzati per le imprese e le famiglie e i diritti delle persone.

Via libera anche alla responsabilità civile delle toghe. Passa, condiviso, il principio per cui chi sbaglia paga. Qualcosa che gli italiani avevano già chiesto con un referendum nel 1987. Ma da allora (con la legge Vassalli) solo tre magistrati hanno pagato, in parte, per i loro errori. Il testo proposto dal ministro Orlando prevede che non ci siano più filtri all'azione risarcitorie nei confronti delle toghe che hanno sbagliato "per dolo, colpa grave e negligenza inescusabile". Il cittadino vittima di malagiustizia potrà rivalersi contro lo Stato il quale a sua volta, se la colpa sarà riconosciuta, potrà trattenere fino alla metà dello stipendio del magistrato colpevole.

In questo caso il governo intende procedere con un disegno di legge. Un testo quindi non blindato, esclusi i principi cardine. Ncd ha già alzato la voce: questo impianto non è sufficiente. E vorrebbe "allargare" la responsabilità a un più vago concetto di "incapacità. Criterio già adottato in medicina, tanto generico quanto pericoloso se applicato a chi esercita l'azione penale. "Un esempio per tutti" invita a ragionare un parlamentare di primo piano nel Pd: "Chi avrà il coraggio di scrivere una sentenza rivoluzionaria e innovativa come quella scritta a Bologna sull'eterologa se poi corre il rischio di pagare?".

Sul capitolo Csm il ministro Orlando ha illustrato i principi guida. Per stoppare il peso delle correnti sull'elezione dei membri dell'organismo di autogoverno della magistratura sono state presentate due ipotesi. La prima prevede l'elezione dei membri togati con un doppio turno: il primo con collegi molto piccoli; il secondo a maggioranza. "In questo modo - si assicura - viene disarticolato il peso delle correnti". La seconda ipotesi prevede la selezione a sorteggio dei membri togati. In ogni caso è già stato deciso che "le nomine dei direttivi dei vari uffici giudiziari dovranno essere decise in tempi certi". Adesso, proprio per colpa delle correnti, certi uffici di procura restano vacanti anche mesi. Ma c'è ancora tempo per arrivare a un testo condiviso: è stato deciso infatti di fare questa importante modifica con l'interlocutore naturale che è il nuovo Csm, non ancora insediato. Se ne riparla dopo l'11 settembre quando il Parlamento, dopo due mesi di tentativi a vuoto, eleggerà gli otto membri laici.

Sembra essere stata trovata la quadra sul nodo disciplinare. Le ipotesi in campo restano due ma al momento prevale quella di "creare una sezione speciale all'interno del Csm" rispetto all'Alta Corte esterna, lanciata a suo tempo da Violante. La commissione interna, che deve rispondere al principio per cui "chi giudica non nomina" e quindi occuparsi esclusivamente della parte disciplinare, ha un problema di numeri. Sono 24 i membri del Csm e nove le Commissioni già attive. "Se questo sarà il problema - si spiega - potremmo allargare il numero del plenum abbassando però i gettoni per ciascuno, non possiamo certo pensare di spendere più di quello che già facciamo" dicono fonti del ministero.

Giovedì l'incontro con i gruppi di opposizione. È stato rinviato, invece, all'inizio della prossima settimana, e comunque prima del consiglio dei ministri, l'incontro di maggioranza, e poi con Forza Italia, su altre due questioni molto divisive: il reato di falso in bilancio e la prescrizione. I tecnici di via Arenula sono pronti. Sul falso in bilancio, reato decisivo per combattere l'evasione fiscale, la creazione di fondi neri e e quindi la corruzione, il ministro Guardasigilli vuole portare le pena oltre i 5 anni tanto per le società quotate quanto per quelle private. Per reati con pena oltre i 5 anni, è consentito nelle indagini l'utilizzo delle intercettazioni. Su questo, si sa già, la battaglia con Forza Italia (e non solo) sarà durissima. E non sono escluse maggioranze variabili. Sulla prescrizione l'idea è quella di congelare i tempi di estinzione del reato dopo la sentenza di primo grado. Forza Italia, ma anche Ncd, rilanciano con la fissazione di tempi certi anche per il processo.

Da - http://www.huffingtonpost.it/2014/08/20/andrea-orlando-riforma-giustizia_n_5695534.html?utm_hp_ref=italy
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