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Autore Discussione: GIGI RIVA. La guerra in Siria calpesta i curdi Le minacce di Trump...  (Letto 1560 volte)
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« inserito:: Aprile 16, 2018, 11:58:14 am »

DOMENICA ESPRESSO

La guerra in Siria calpesta i curdi
Le minacce di Trump. La strategia di Putin. Le manovre dei turchi.


E, in tutto questo, un popolo che abbiamo usato (per combattere l’Isis) e abbandonato subito dopo.

Sull’Espresso in edicola da domenica 15 aprile gli interventi-appello di Zerocalcare e Ozlem Tanrikulu, ospiti della nostra redazione

DI GIGI RIVA
13 aprile 2018

Non sono mai cessati, ma ora venti di guerra spirano ancora più forti in Medioriente. Dopo aver annunciato, solo una settimana fa, il proprio disimpegno nell’area, l’amministrazione Trump, con una conversione a 180 gradi, minaccia un intervento militare in Siria come risposta al sospetto uso di armi chimiche da parte del regime di Bashar Assad a Duma, nella Ghuta orientale, alle porte della capitale Damasco. Dove da ieri le bandiere del governo sono state di nuovo issate sugli edifici pubblici e sono stati dispiegati diversi uomini della polizia russa, dopo che i ribelli, che controllavano l’area, si sono ritirati a nord nelle zona ancora sotto il loro controllo.

Gli americani hanno allo studio varie opzioni che vanno da bombardamenti soft che suonino come monito, a un’offensiva più pesante. Ancora incerti i tempi e il presidente sembra dilatarli quando con un tweet annuncia: “Non ho mai detto quando l’attacco avrà luogo”. Gran Bretagna e Francia sono intenzionate a partecipare ai possibili raid aerei e stanno approntando i piani di attacco. Mentre l’Italia dovrà decidere se concedere l’uso delle proprie basi in una situazione delicata della politica nazionale dopo le elezioni del 4 marzo, con un nuovo governo che non ha ancora visto la luce e con l’esecutivo Gentiloni in carica per gli affari correnti.

Mosca, alleata di Assad, ha già bollato come fake news la notizia dell’uso delle armi chimiche da parte del regime, naturalmente si oppone ai raid e ha già mosso le sue navi dalla base di Tartus, sul litorale siriano. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha precisato che “il canale di comunicazione con Washington resta attivo anche se non è in programma alcun colloquio telefonico tra Trump e Putin”. Il presidente americano si è invece già consultato col presidente turco Erdogan, l’altro attore forte nello scacchiere geopolitico. Sono le grandi potenze che si scontrano per l’egemonia nella regione più calda del pianeta. A farne le spese, al solito, i civili.

Sul numero dell'Espresso in edicola da domenica 15 aprile la cover è disegnata dal fumettista romano Zerocalcare

“L’Espresso” dedica la copertina del numero in edicola da domenica 15 aprile proprio a questo tema. I giochi geostrategici “calpestano i popoli”, come recita il sommario. E il concetto è efficacemente illustrato da una vignetta di Zerocalcare (Michele Rech) sopra il titolo “Chi ha tradito i curdi”. Lo stesso Zerocalcare, che tanto si è speso per raccontare la resistenza dei curdi siriani col suo lavoro, ha partecipato a un forum de “l’Espresso”, il cui sunto è ospitato nelle pagine interne, assieme a Ozrem Tanrikulu, presidente dell’ufficio informazione del Kurdistan in Italia, ai nostri giornalisti.

Zerocalcare, autore di "Kobane calling", è stato protagonista insieme alla presidente dell'Ufficio di informazione del Kurdistan in Italia del forum dell'Espresso sul destino del popolo che ha combattuto l'Isis e subito dopo è stato abbandonato nei giorni dell'escalation militare nell'area siriana. Il fumettista proprio con il suo lavoro ha sensibilizzato molti sulla causa della resistenza curda, al punto che, come spiega lui stesso tanti suoi lettori gli scrivono ancora oggi per sapere come possono contribuire. «Sempre più persone si rendono conto di come la lotta curda non serva solo a quel popolo, ma è un motore democratico che serve a tutti. Perché è una battaglia dell'umanità”. Il resoconto integrale del forum con Zerocalcare, Ozlem Tanrikulu e i giornalisti del nostro settimanale lo trovate sull'Espresso in edicola da domenica 15 aprile

Il dibattito è stato condotto dal direttore Marco Damilano. I curdi siriani sono stati usati come esercito-taxi dall’occidente per combattere, e sconfiggere, lo Stato islamico di Abu Bakr al-Baghdadi, prima a Kobane e poi a Raqqa, la sedicente capitale del califfato. Poi quando non servivano più sono stati abbandonati al loro destino, alla mercé delle truppe turche, penetrate nelle zone da loro abitate: Erdogan non vuole la nascita di un’entità curda a ridosso dei suoi confini perché teme un effetto emulazione da parte dei curdi che abitano la parte sud-orientale della Turchia.

Di tutto questo si è parlato durante il forum. Ozrem Tanrikulu ha spiegato il progetto di democrazia confederale del Rojava e descritto l’attuale situazione umanitaria nella regione. Ha anche negato che i curdi vogliano costruire un’entità statuale a cavallo dei confini tra Siria, Iraq e Turchia. Zerocalcare ha raccontato i motivi che lo hanno portato a interessarsi della causa curda.

© Riproduzione riservata 13 aprile 2018

Da - http://espresso.repubblica.it/internazionale/2018/04/13/news/la-guerra-in-siria-calpesta-i-curdi-1.320539?ref=HEF_RULLO
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