Cronache
29/05/2014
Sequestrate 30mila bottiglie di vino doc
I Nas: scarsa qualità e prezzi decuplicati
Prodotti “falsi” etichettati come Brunello di Montalcino e Chianti.
L’operazione anti-truffa in Toscana e in altre regioni del centro-nord.
Oltre 30.000 bottiglie di vino etichettato come Brunello di Montalcino, Chianti e altri docg, ma falso e di scarsa qualità, sono state sequestrate dai Carabinieri del reparto operativo di Siena.
Falso vino Brunello,
L’etichetta sembrava quelle dei grandi vini ma nelle bottiglie c’era tutt’altro. La procura e i carabinieri di Siena indagano su un’organizzazione con base in Toscana accusata di aver smerciato falsi Brunello di Montalcino, Chianti, Chianti Classico, Morellino di Scansano, Sagrantino di Montefalco e altri Docg e Igt. Sono 30mila le bottiglie sequestrate. Erano destinate a grandi catene commerciali, piccoli punti vendita, prestigiose enoteche e anche alla vendita via web.
Il danno è quantificabile in diverse centinaia di migliaia di euro. Sono sei le persone indagate per truffa e frode in commercio. Tra loro non ci sono produttori, ma imprenditori nel ramo dell’imbottigliamento, della commercializzazione e dell’etichettatura del vino.
La base dell’organizzazione si trovava nel Grossetano, dove è stato individuato il centro di deposito e smistamento delle bottiglie. Sulla provenienza del vino di scarsa qualità ma spacciato come di pregio sono in corso verifiche. L’organizzazione usava una decina di etichette fatte in modo da imitare perfettamente quelle di famosi produttori - anche l’azienda a Lajatico (Pisa) del cantante lirico Andrea Bocelli - o con nomi di aziende inesistenti. Anche il codice alfanumerico delle fascette rilasciate dal ministero veniva contraffatto.
L’indagine, coordinata dal pm Aldo Natalini, è iniziata tre mesi fa dalle segnalazioni di alcuni consumatori. I carabinieri di Siena, con l’ausilio del Nas di Firenze, dei comandi territoriali e dell’ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi nel settore agroalimentare per la Toscana e l’Umbria, oltre a sequestrare 30mila bottiglie - ma altre sarebbero ancora in commercio - hanno eseguito 25 perquisizioni in aziende agricole, centri di aggregazione e smistamento, punti vendita nelle province di Siena, Grosseto e Arezzo in Toscana, di Perugia, di Viterbo e di Genova. L’inchiesta sarebbe «in una fase embrionale». Nei prossimi giorni potrebbe crescere il numero degli indagati.
I produttori del Consorzio del Brunello di Montalcino e il loro presidente Fabrizio Bindocci si sono definiti «vittime di una frode gravissima», e hanno annunciato che si costituiranno parte civile. «Il gioco di squadra nella lotta alla contraffazione si rivela ancora una volta la strategia vincente per tutelare le eccellenze del nostro patrimonio agroalimentare, di cui il vino è uno dei principali simboli», ha commentato il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina. Per il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, «la contraffazione del Brunello è un danno di immagine per la Toscana e per tutto il nostro Paese. Ci vogliono leggi ancora più severe contro i manipolatori di quelli che sono i prodotti di assoluta eccellenza, allineando la nostra legislazione a quella di altri paesi europei».
Da -
http://lastampa.it/2014/05/29/italia/cronache/sequestrate-mila-bottiglie-di-vino-doc-i-nas-scarsa-qualit-e-prezzi-decuplicati-bLkhCmueYze0D0jHF7dv0J/pagina.html