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Autore Discussione: MAURO PICCOLI - A Napoli la terza edizione della Repubblica delle Idee  (Letto 2027 volte)
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« inserito:: Maggio 30, 2014, 07:09:28 pm »

A Napoli la terza edizione della Repubblica delle Idee

Dal 5 all'8 giugno tra Palazzo Reale, Piazza del Gesù e Teatro San Carlo il festival, che avrà per tema "Riscrivere il Paese". In questi quattro giorni insieme al direttore Ezio Mauro ci saranno Eugenio Scalfari in un incontro con Roberto Benigni, le firme storiche di Repubblica da Natalia Aspesi a Vittorio Zucconi, gli opinionisti. Tra gli ospiti due premi Nobel, Mario Vargas Llosa e Michael Spence. Poi Adonis, Stefano Bartezzaghi, Zygmunt Bauman, Mauro Calise, Gianrico Carofiglio, Ilvo Diamanti, Petros Markaris, Tomaso Montanari, Marino Niola, Valeria Parrella, Carlo Petrini, Francesco Piccolo, Massimo Recalcati, Matteo Renzi, Stefano Rodotà, Gabriele Salvatores, Paolo Sorrentino, Achille Varzi, Gustavo Zagrebelsky e molti altri. Spazio anche agli spettacoli teatrali di Corrado Augias, Serena Dandini e Federico Rampini e altre sorprese in arrivo

di MAURO PICCOLI
26 maggio 2014

A Napoli, da giovedì 5 giugno a domenica 8. La Repubblica delle Idee riparte da qui: tra qualche manciata di giorni, ospite di una straordinaria capitale del Sud. E' il nostro festival "centrale", quello che avevamo allestito a Bologna due anni fa e a Firenze l'anno scorso. Sembra una precisazione superflua ma non lo è. Perché da quella prima festa di Bologna 2012 la Repubblica delle Idee ha fatto molta strada: quest'anno, prima e dopo l'appuntamento-clou di Napoli, il nostro festival, articolato nelle diverse formule di anteprime e next, ha coperto e coprirà complessivamente dieci città italiane. E forse non si fermerà all'Italia.

Dunque, Napoli dal 5 all'8 giugno. La fisionomia della festa rimane quella già collaudata con successo: quattro giorni di incontri, dibattiti, letture, laboratori, spettacoli musicali e teatrali, mostre. I lettori-spettatori avranno modo di prendere contatto con i giornalisti di Repubblica, i suoi editorialisti e i suoi ospiti, di vederli all'opera in una redazione allestita sul campo, di dialogare con loro in appositi workshop o dibattiti, di ascoltarne giudizi e commenti sui grandi temi dell'attualità italiana e internazionale. Qualche cifra per riassumere il tutto: quattro giorni, ottanta appuntamenti distribuiti in otto location diverse, quasi duecento tra relatori, musicisti, attori. Tutto a ingresso libero, fino all'esaurimento dei posti.

E' quello che nel mondo anglosassone viene chiamato live journalism. Un modo di fare informazione che non si ferma alla pagina del giornale o alle tante piattaforme elettroniche che colmano le nostre giornate di notizie. Un tentativo di arrivare direttamente al lettore e alla comunità dei lettori, di rinsaldare con loro un patto di fiducia facendo capire come l'informazione si raccoglie, si controlla, si contestualizza e prende senso. Come la macchina delle notizie, sempre di più, si trasforma in macchina della conoscenza.

Ma naturalmente il festival di Repubblica non può essere soltanto l'occasione per mettere in mostra i meccanismi che regolano e disciplinano la fattura del giornale in tutte le sue attuali forme. La Repubblica attraverso la griglia degli appuntamenti messi in palinsesto vuole continuare a puntare il suo particolare sguardo sulla politica, l'economia, la società, la cultura; a diffondere quella "certa idea dell'Italia" che non ha smesso di portare avanti dalla sua fondazione, quasi quarant'anni fa. Di questo parla il titolo del festival: 'Riscrivere il Paese'. E riscrivere il Paese vuol dire affrontare i temi del lavoro e della disoccupazione, della scuola e della ricerca, del welfare e delle famiglie, della giustizia e della sicurezza, dello sfascio del territorio e della valorizzazione dei beni culturali. Di tutto questo e di molto altro si parlerà a Napoli ai primi di giugno.

Qualche anticipazione, in attesa che via via sul sito de La Repubblica delle Idee, sorpresa dopo sorpresa, si completi il programma del festival. Con l'editore Carlo De Benedetti, col direttore Ezio Mauro e col fondatore Eugenio Scalfari, che domenica 8 giugno sarà al teatro San Carlo con Roberto Benigni, saranno a Napoli due premi Nobel, Mario Vargas Llosa e Michael Spence. Poi le firme storiche di Repubblica - da Natalia Aspesi a Vittorio Zucconi a Enrico Franceschini, da Vanna Vannuccini a Federico Rampini, al direttore dell'Espresso Bruno Manfellotto - ma anche molti dei nostri opinionisti: Alessandro Baricco, Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà, Ilvo Diamanti, Mauro Calise, Lucia Annunziata, Lucio Caracciolo, Tomaso Montanari, Stefano Bartezzaghi, Giuseppe Galasso, Enzo Golino, Raffaele La Capria, Valeria Parrella, Massimo Recalcati, Carlo Petrini, Marino Niola, Marco Rossi Doria, Andrea Bajani. Tra gli ospiti, Zygmunt Bauman, il poeta siriano Adonis, il romanziere greco Petros Markaris, il filosofo Achille Varzi, i registi Paolo Sorrentino e Gabriele Salvatores, il fotografo Oliviero Toscani, gli scrittori italiani Gianrico Carofiglio, Francesco Piccolo, Antonio Franchini, i soprintendenti Giorgio Cozzolino e Massimo Osanna, l'imprenditore Renzo Rosso, l'allenatore ed ex calciatore Gianfranco Zola, i disegnatori Altan e Gipi.

Si parlerà di politica, naturalmente. Con il presidente del Consiglio Matteo Renzi, col ministro del Lavoro Giuliano Poletti, col presidente dell'Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone, ma anche - dentro un apposito format chiamato Twitter Time - con Massimo Giannini, Francesco Merlo, Claudio Tito, Curzio Maltese e Filippo Ceccarelli. E si parlerà di giornalismo: con la conferenza di Ezio Mauro sul giornale come 'macchina della conoscenza ma anche con il ricordo di Giuseppe D'Avanzo e del metodo che stava alla base del suo giornalismo investigativo. Si farà teatro, con Ferite a morte di Serena Dandini e Maura Misiti, Occidente estremo di Federico Rampini e O Patria mia di Corrado Augias. E si ricorderà, a trent'anni dalla scomparsa, Eduardo De Filippo, con il figlio Luca De Filippo e con Anna Bonaiuto.

Si potrà assistere in diretta aperta al pubblico a sei trasmissioni di Radio Capital, a cominciare dal TgZero di Vittorio Zucconi e Edoardo Buffoni, e a una speciale tavola rotonda di chiusura in cui i protagonisti dei programmi racconteranno al pubblico i segreti della radio. E si farà spettacolo, sotto la regia di Ernesto Assante e Gino Castaldo: una serata per Lezioni di rock, un'altra per l'intervista in musica a Beppe Barra e Nino D'Angelo, una terza per una versione molto napoletana e live di Webnotte. E infine la sorpresa del concerto di chiusura. L'ultima citazione è per Next - la rassegna a cura di Riccardo Luna dei 'portatori di futuro': ricercatori, startupper, inventori - un modulo di comunicazione che La Repubblica delle Idee ha portato per la prima volta a Bologna 2012 e che ora si è evoluto e imposto al punto da camminare da solo e mettere in calendario dieci appuntamenti in altrettante città italiane nell'arco del 2014. A Napoli riparte dalle origini e si terrà nella mattinata di domenica 8 giugno a Palazzo Reale.

Palazzo Reale, appunto. Qui, in quel bellissimo segmento di Napoli che ruota attorno al complesso Palazzo Reale, Teatro San Carlo e piazza del Plebiscito, sarà allestito il festival. Ma non solo: a poche centinaia di metri, piazza del Gesù sarà la sede degli eventi più spettacolari.

© Riproduzione riservata 26 maggio 2014

DA - http://www.repubblica.it/la-repubblica-delle-idee/napoli2014/2014/05/26/news/a_napoli_la_terza_edizione_della_repubblica_delle_idee-87258510/
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