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Autore Discussione: Caso Biagi, Parisi dai pm con l'articolo di Giuseppe D'Avanzo: "C'è tutto lì"  (Letto 1974 volte)
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« inserito:: Maggio 28, 2014, 10:54:53 pm »

Caso Biagi, Parisi dai pm con l'articolo di Giuseppe D'Avanzo: "C'è tutto lì"

L'inchiesta di Repubblica spiegava che anche Frattini sapeva degli allarmi sulla scorta lanciati da Confindustria

di LUIGI SPEZIA
28 maggio 2014

BOLOGNA - Si è presentato in procura con un articolo di Repubblica scritto anche da Giuseppe D'Avanzo il primo luglio 2002: "Lì c'è già tutto". L'ex direttore generale di Confindustria Stefano Parisi ha ricostruito i giorni in cui lanciò l'allarme al ministro dell'Interno Claudio Scajola sulla mancata scorta a Marco Biagi. È stato sentito anche l'ex presidente di Confindustria Antonio D'Amato, che ha descritto il clima di polemiche avvelenate di quelle settimane riguardo le riforme del mercato del lavoro, alle quali Biagi stava lavorando come consulente del ministro del Welfare Roberto Maroni.

I fatti sono gli stessi della vecchia inchiesta di dodici anni fa, ma oggi i pm Roberto Alfonso e Antonello Gustapane indagano per "omicidio per omissione" sulla base delle carte di un personaggio allora sconosciuto alla procura di Bologna, Luciano Zocchi, l'ex segretario di Scajola, che passò al ministro appunti dove accennava esplicitamente al caso della mancata scorta di Biagi. E Parisi ha riconfermato ieri ai magistrati di aver parlato di quell'argomento delicatissimo con il numero uno del Viminale la mattina di sabato 16 marzo 2002, tre giorni prima che Biagi venisse ucciso dalle nuove Br a Bologna, sotto casa, di ritorno dall'Università di Modena dove insegnava.

La vicenda, in sintesi, andò così. Il direttore di Confindustria cerca per la prima volta di contattare Scajola, senza riuscirvi, il pomeriggio di venerdì 15, dopo aver raccolto la mattina stessa le angosciate richieste di aiuto del professore di Diritto del Lavoro. Su Panorama è infatti appena apparsa la notizia di un rapporto dei servizi segreti che fa l'identikit della prossima vittima delle Br. In Confindustria non si parla d'altro, non si hanno dubbi: quello è il ritratto di Marco Biagi, in quel momento non solo consulente di Maroni, ma anche di Confindustria. Parisi venerdì sera parla con un altro ministro di cui è amico, Franco Frattini, responsabile dei Servizi. Frattini lo tranquillizza: "State tranquilli, non c'è pericolo. Non esiste nessun allarme specifico".

Ma Parisi non si accontenta. Per arrivare al ministro dell'Interno con il quale non riesce ad entrare in contatto, chiede aiuto a Enrica Giorgetti, capo delle relazioni istituzionali di Confindustria, oltre che moglie dell'ex sottosegretario Maurizio Sacconi. Giorgetti comunica a Zocchi che Parisi vorrebbe parlare con il ministro dei rischi che corre Biagi. Così, la mattina di sabato Parisi ha con Scajola, che non conosce di persona, un breve e infruttuoso colloquio telefonico.

"Non c'è da preoccuparsi", risponde Scajola. Parisi non fa il nome di Biagi, ma quando chiede al ministro che cosa intenda fare, è chiaro ad entrambi gli interlocutori che si sta parlando della scorta del professore e delle sue paure. Gli appunti di Zocchi ritrovati ora lo stanno a confermare, nonostante Scajola abbia sempre affermato di non saperne nulla. È questo il cuore della nuova inchiesta che per il procuratore aggiunto Valter Giovannini sta procedendo "a ritmo elevato". 

© Riproduzione riservata 28 maggio 2014

Da - http://www.repubblica.it/politica/2014/05/28/news/caso_biagi_parisi_dai_pm_con_articolo_d_avanzo-87450898/?ref=HREC1-12
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