La lunga Agonia di Gabriele Sinopoli preso a Pugni dal Popolo dello Spritz
di Marzio Breda
«Civiltà dell’ombretta». Così in Veneto una volta si definiva, bonariamente, il tessuto conviviale che fioriva intorno a un calice di vino da sorseggiare, magari cantando, con gli amici. Non a caso si è sempre detto che bere da soli non fa bene. Lo dimostrava l’attore Lino Toffolo quando, al Derby di Milano, metteva in scena la caricatura dell’ubriacone veneziano: simpatico nella sua solitaria sgangheratezza, sì, ma piuttosto triste. Poi le cose sono cambiate. Tutto si è fatto a poco a poco torvo e disperante, in Italia, e anche da quelle parti. Nella società e dunque pure tra bar e osterie. Dove ci si scopre infelicemente soli anche se si è in folta compagnia. Soli e, quando si è abusato con l’alcol, storditi, senza freni inibitori, pronti a naufragare in umori rancorosi, regressivi, intolleranti, violenti.
La vecchia piaga sociale, da rito consolatorio più o meno innocente e innocuo, si va sempre più spesso trasformando in una deliberata dissipazione di sé, contagiando i giovani come una dipendenza al pari di una droga. E, per quanto si voglia derubricare il rito dell’aperitivo con la definizione gentile di happy hour , la gara a sballare di bicchiere in bicchiere (lo chiamano binge drinking ed è una moda che per l’Istat coinvolge 8 milioni di ragazzi tra gli 11 e i 15 anni) può trasformarsi in un inferno. Per se stessi e per gli altri.
Ieri, dopo un calvario d’interventi chirurgici al cervello, terapie intensive, ripetuti coma, emorragie, infezioni, crisi epilettiche, è morto Gabriele Sinopoli. Era fratello di Giuseppe, il celebre direttore d’orchestra stroncato da un infarto sul palco, a Berlino, nel 2001. Aveva 63 anni, era già fragile per un precedente trapianto al fegato, e lascia orfano un bimbo di dieci. Nel 2012 fu vittima di un pestaggio, a Mestre, da parte di sei giovani inferociti per essere stati «disturbati», con la richiesta di spostarsi dalla strada e permettere alla sua macchina di passare, nel loro appuntamento serale con lo spritz a basso costo: un euro e mezzo l’uno, per invogliarne il consumo. Lo hanno preso a pugni lì sul posto, per poi massacrarlo sotto casa, dove l’avevano inseguito. Nessuno ha passato un giorno in carcere.
13 aprile 2014 | 11:42
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