Venerdì 07 Febbraio 2014 07:26
Al governo una ampia delega per riscrivere gran parte del sistema fiscale. Tra i temi principali la disciplina dell’abuso del diritto, il riordino delle agevolazioni fiscali, il contenzioso tributario, le sanzioni penali e amministrative e l’introduzione di tasse ecologiche. Il provvedimento varato dal Senato torna alla Camera per l’ok definitivo.
Calcolo delle rendite catastali in base ai metri quadri, tipicizzazione dell’abuso del diritto, introduzione delle tasse ecologiche. E ancora riordino delle agevolazioni fiscali, semplificazione del sistema, introduzione di un codice dei giochi, maggiore utilizzo dei sistemi di pagamenti tracciabili, riordino del contenzioso con l’introduzione del giudice monocratico per le piccole somme e riscrittura delle sanzioni penali e amministrative. E’ una delega ampia quella che il Parlamento si appresta a concedere al governo per il riordino del sistema tributario. Dopo il via libera del Senato il provvedimento torna alla Camera per il varo definitivo. I decreti delegati dovranno essere presentati alle commissioni parlamentari competenti per il parere e potranno essere modificato entro 18 mesi dalla loro adozione.
La delega interviene anche su questioni che potrebbero sembrare di dettaglio come il riordino del 5 e dell’8 per mille e le rateizzazioni dei pagamenti. In molti casi si tratta di un mandato ampio conferito all’esecutivo senza i necessari criteri e principi direttivi per l’esecutivo. Appaiono poi del tutto fuori materia alcune misure per il rilancio del settore ippico introdotte nel riordino dei giochi. Il primo decreto delegato dovrà essere adottato entro 4 mesi dal varo della delega. Inoltre il governo riferirà alle commissioni ogni 4 mesi sullo stato di attuazione della delega. E in occasione della primo rapporto riferirà anche sullo stato di attuazione dell’unificazione delle Agenzie fiscali anche in relazione a eventuali modifiche normative. L’attuazione della delega non dovrà comportare aumenti della pressione fiscale complessiva a carico dei contribuenti.
Catasto: il valore degli immobili e la rendita catastale alla base del calcolo delle imposte saranno calcolati tenendo conto dei metri quadri e non più del vano catastale. Non è la prima volta che la norma viene scritta ma finora non è mai stata attuata. La delega al governo prevede l’incentivazione del rilievo aerofotogrammetrico e coinvolgimento dei comuni e loro unioni o associazioni ai fini di individuare immobili non censiti, l’incremento della sperimentazione delle esperienze di decentramento catastale con il coinvolgimento dei comuni, prevedere destinazioni d’uso ordinarie e speciali. Nella determinazione del valore patrimoniale dell’immobile si terrà conto oltre che dei metri quadri di superficie, delle caratteristiche edilizie, della destinazione catastale e dell’ambito territoriale. Per gli immobili a destinazione speciale si potrà procedere alla stima diretta con metodi standardizzati e parametri specifici per ciascuna destinazione catastale speciale. Quando non è possibile far riferimento ai valori di mercato dell’immobile il valore può essere determinato utilizzando il criterio del costo per gli immobili strumentali e il criterio del reddito per gli immobili per i quali la redditività costituisce l’aspetto prevalente. Per determinare la rendita si parte dal valore patrimoniale e si procede tenendo conto dei redditi di locazione medi, della localizzazione delle caratteristiche edilizie e della destinazione. In assenza di un mercato delle locazioni si applicano ai valori patrimoniali specifici saggi di redditività desumibili dal mercato nei tre anni precedenti l’entrata in vigore del decreto delegato. E’ previsto l’adeguamento periodico sia dei valori patrimoniali che delle rendite castali dell’immobile tenendo conto dell’andamento di mercato. Sono previsti abbattimenti dei valori per gli immobili di interesse storico. La delega interviene anche sulle commissioni censuarie provinciali e sulla commissione censuaria centrale sia per ridefinirne le competenze che per introdurre procedure deflattive del contenzioso. Ne faranno parte rappresentanti dell’Agenzia delle entrate e dei comuni, assieme a professionisti, tecnici e docenti nelle materie economiche e di estimo urbano e rurale, rappresentanti delle associazioni di categoria, magistrati ordinari e amministrativi. I proprietari potranno fornire anche direttamente informazioni sugli immobili posseduti, mentre le nuove rendite potranno essere comunicate anche telematicamente oltre che essere affisse all’albo pretorio. Le procedure e i criteri utilizzati per la determinazione delle nuove rendite dovranno essere trasparenti e consultabili dai cittadini. Il periodo d’imposto in cui si terrà conto delle nuove rendite sarà individuato a conclusione del processo di revisione catastale. La riforma va fatta garantendo l’invarianza di gettito. Quindi in presenza di un aumento delle rendite si dovrà intervenire contestualmente sulle aliquote e sulle detrazioni per evitare aggravi del carico fiscale sugli immobili. Inoltre relativamente all’Imu è previsto che le detrazioni dovranno tener conto delle condizioni socio-economiche e della composizione del nucleo familiare come rappresentate dall’Isee. Sono poi previste forme di monitoraggio delle nuove rendite e meccanismi di tutela rafforzata dei contribuenti anche attraverso l’autotutela amministrativa. La delega prevede anche l’introduzione di agevolazioni fiscali e incentivi per l’adeguamento degli immobili sia alla sicurezza che per la riqualificazione energetica architettonica. Sconti fiscali anche per gli immobili colpiti da terremoti.
Monitoraggio evasione: il governo è delegato a definire una metodologia di rilevazione dell’evasione riferita a tutti i principali tributi usando criteri trasparenti e stabili nel tempo.
Sarà istituita una commissione presso il Mef composta di 15 membri, senza compensi, col compito di redigere un rapporto annuale sull’economia non osservata. In particolare la commissione, avvalendosi anche di esperti del Mef, Bankitalia e Istat, dovrà valutare l’ampiezza e la diffusione dell’evasione fiscale e contributiva e illustrare le strategie e gli interventi attuati dalla Pa per contrastare tali fenomeni. Il governo dovrà redigere ogni anno un rapporto al Parlamento sui risultati conseguiti contro l’evasione.
Agevolazioni fiscali: il governo dovrà predisporre un rapporto annuale allegato al ddl di bilancio sulle cosiddette spese fiscali. Dovranno essere indicate ogni forma di esenzione, esclusione, riduzione dell’imponibile o dell’imposta adottando criteri stabili nel tempo che consentano anche valutazioni sull’efficacia di singole misure agevolative. Potrà essere istituita una commissione di 15 esperti, senza emolumenti. L’esecutivo è altresì delegato intervenire sulle agevolazioni per una loro riforma prevedendone la riduzione o eliminazione quando appaiono ingiustificate o superate alla luce delle mutate esigenze sociali. Tale riordino va comunque fatto tutelando i redditi di lavoro dipendente e autonomo, quelli di imprese minori e le pensioni. Occorre tener conto anche della famiglia, della salute, delle persone svantaggiate, del patrimonio artistico, della ricerca e istruzione nonchè dell’ambiente e dell’innovazione. In pratica si potrà toccare ben poco.
Cinque e otto per mille: la delega interviene anche nella destinazione del 5 e dell’8 per mille dell’Irpef. In particolare per quanto riguarda il 5 pm è prevista la stabilizzazione dell’istituto utilizzando anche risorse che arriveranno dal riordino delle agevolazioni. Mentre per l’8 pm è prevista una non meglio specificata ‘razionalizzazione e riforma dell’istituto’. Il governo, che ha chiesto la delega non ha ancora le idee chiare. Potrebbe trattarsi di un semplice maquillage ma anche di qualcosa di più consistente. La norma comunque appare generica e non in grado di produrre modifiche di rilievo.
Costo lavoro: le risorse che arriveranno dal contrasto all’evasione e dalla riduzione delle agevolazioni andranno principalmente alla riduzione del costo del lavoro.
Abuso del diritto: è uno dei piatti forti della delega. La norma interviene per tipicizzare l’abuso di norme a fini elusivi dopo che in materi è intervenuta la Cassazione adottando una linea rigorosa di contrasto ai fenomeni elusivi. Il timore è che la nuova disciplina possa frenare l’attività di contrasto che negli ultimi anni ha dato risultati particolarmente positivi. Il governo è delegato a rivedere la normativa antielusione al fine di uniformarla al principio generale del divieto dell’abuso del diritto e della normativa Ue sulla pianificazione fiscale aggressiva. Viene comunque stabilito che spetterà all’amministrazione dimostrare il disegno abusivo, le modalità di manipolazione nonché la loro mancata conformità ad una logica di mercato, mentre il contribuente dovrà dimostrare valide ragioni extrafiscali dei comportamenti tenuti. Inoltre la condotta abusiva dovrà essere ben indicata nell’accertamento fiscale a pena di nullità dell’atto. Dovranno essere introdotte regole procedimentali in grado di garantire un efficace contraddittorio tra amministrazione e contribuente in ogni fase del procedimento di accertamento. I decreti delegati dovranno tra l’altro definire la condotta abusiva, garantendo al contribuente la possibilità di scegliere tra diversi comportamenti tributari.
Tutoraggio: previsione di forme di cooperazione rafforzata tra imprese di maggiori dimensioni e amministrazione finanziaria con forme di comunicazione preventiva in vista delle scadenze fiscale.
Per le imprese minori rafforzare il sistema di tutoraggio introducendo anche la possibilità di invio di modelli precompilati. Prevedere anche minori adempimenti per chi aderisce a forme di tutoraggio.
Rateizzazioni: ampliamento dell’istituto della rateizzazione garantendo nel contempo l’efficacia della riscossione. E’ prevista la semplificazione degli adempimenti per il contribuente, prevedendo forme automatiche di dilazione prima che il debito sia affidato all’agente della riscossione. E’ anche prevista una complessiva armonizzazione e omogeneizzazione delle norme in materia con la previsione di non decadenza dal beneficio di ritardi di breve durata nel pagamento di una rata io di versamenti leggermente inferiori dovuti a errori.
Semplificazioni: è prevista la revisione dei regimi fiscali al fine di semplificare il sistema nel suo complesso eliminando adempimenti superflui o comunque di scarsa utilità per l’amministrazione in relazione alla loro gravosità per il contribuente.
Sanzioni: l’esecutivo è delegato a riordinare il sistema sanzionatorio penale secondo criteri di prederminazione e proporzionalità. Le pene andranno da un minimo di 6 mesi a un massimo di 6 anni, fatta salva l’attuale soglia minima per i comportamenti fraudolenti. Saranno riviste le soglie di punibilità. Riordino anche per le sanzioni amministrative con la possibilità di ridurle per le fattispecie meno gravi.
E’ anche prevista la possibilità per l’autorità giudiziaria di affidare in custodia giudiziale i beni sequestrati relativi a delitti tributari. Riordino in vista anche per la disciplina del raddoppio dei termini per l’accertamento tributario in caso di denuncia penale.
Controlli: rafforzamento dei controlli mirati utilizzando in modo appropriato le banche dati. E’ poi previsto il potenziamento della tracciabilità dei pagamenti e l’incentivazione della fatturazione elettronica.
Si potranno introdurre incentivi per aumentare il ricorso alla tracciabilità dei pagamenti in relazione al riconoscimento di costi e oneri sostenuti. In materia di contrasto all’evasione Iva sarà studiata la possibilità di meccanismi atti a contrastare l’evasione dell’imposta dovuta su beni e servizi intermedi, come il cosiddetto reverse charge o il meccanismo della deduzione base da base.
Agenzie: il governo è delegato a riorganizzare le Agenzie fiscali per contenere la spesa pubblica e anche di pervenire ad una più razionale ripartizione delle funzioni tra le diverse Agenzie.
Contenzioso: sarà rafforzata la tutela giurisdizionale del contribuente e la razionalizzazione dell’istituto della conciliazione nel processo tributario. La delega prevede il riordino territoriale dei componenti le commissioni tributarie e la possibilità di organo monocratico per le controversie di modica quantità. Saranno poi riviste le soglie entro cui il contribuente può difendersi in giudizio senza l’ausilio di un professionista e i criteri di determinazione del trattamento economico per i componenti le commissioni tributarie.
Imprese: i redditi prodotti in forma associata da soggetti passivi dell’imposta sulle persone (Irpef) saranno assoggettati all’imposta sul reddito d’impresa Ires, per la quota non prelevata dall’imprenditore che resta assoggettata all’Irpef. E’ prevista l’istituzione di regimi semplificati, con imposta sostitutiva unica per i contribuenti minimi. E’ possibile differenziare il prelievo in funzione del settore economico e riduzioni per le nuove attività produttive. Il governo è anche delegato a chiarire la definizione di autonoma organizzazione ai fini Irap. Inoltre è prevista l’introduzione di norme per ridurre le incertezze nella determinazione del reddito netto e criteri chiari per la redazione del bilancio anche in relazione alla determinazione delle perdite sui crediti. Sarà rivista la disciplina impositiva delle operazioni transfrontaliere, dei regimi di deducibilità degli ammortamenti e la disciplina delle società di comodo. Sarà rivisto il regime di tassazione degli incrementi di valore emergenti in sede di trasferimento d’azienda.
Iva: in materia di imposta sul valore aggiunto il governo è delegato a razionalizzare i sistemi speciali e ad attuare il regime del gruppo come previsto dalla direttiva Ue del 2006.
E’ anche previsto un riordino generale di tutte le imposte indirette e delle relative sanzioni con l’obiettivo di semplificare gli adempimenti.
Giochi: arriva il codice dei giochi. Il governo è delegato a riordinare tutta la materia dei giochi attraverso la raccolta sistematica e organica delle disposizioni vigenti. Il riordino riguarda anche il prelievo con l’obiettivo di riequilibrio e razionalizzazione tra i vari giochi. La delega prevede poi l’armonizzazione delle percentuali di aggio e di quelle destinate alla vincita, l’introduzione di regole uniformi in materia di titoli abilitativi all’esercizio dell’offerta di gioco con l’obiettivo di arrivare all’introduzione del titolo abilitativo unico. Per contrastare l’infiltrazione delle organizzazioni criminali sarà riordinata la disciplina sui requisiti soggettivi dei gestori dell’offerta di gioco. E’ poi previsto l’istituzione di un fondo finalizzato al contrasto del gioco d’azzardo patologico e l’introduzione del divieto di pubblicità dei giochi nelle trasmissioni radiofoniche e televisive. La delega prede inoltre l’istituzione della Lega ippica per il rilancio del settore ippico.
Green tax: il governo è delegato a introdurre nuove forme di fiscalità finalizzate a orientare il mercato verso forme di consumo e produzione sostenibili e a rivedere la la disciplina delle accise sui prodotti energetici ed energia elettrica anche in funzione del contenuto di carbonio e delle emissioni di azoto e zolfo.
Da -
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