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Autore Discussione: Fiducia, Letta: “Non farò cadere il Paese nel caos.  (Letto 1992 volte)
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« inserito:: Dicembre 11, 2013, 06:15:47 pm »

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Fiducia, Letta: “Non farò cadere il Paese nel caos. Grillo non inciti alla violenza”

Il Presidente del Consiglio chiede la conferma sull'esecutivo per "un nuovo inizio".

Esordisce attaccando il leader del Movimento 5 Stelle e la sua lettera aperta alle forze dell'ordine "perché si uniscano ai cittadini nelle proteste".

Al centro del discorso le riforme da realizzare entro 18 mesi e l'Europa: "Chi cavalca il populismo anti Ue non mi voti"



di Redazione Il Fatto Quotidiano | 11 dicembre 2013

“Basta incitare alla violenza e fare maceria della democrazia rappresentativa”. Enrico Letta si presenta alla Camera dei deputati per chiedere la fiducia sull’esecutivo, ma esordisce attaccando, senza mai citarlo direttamente, il leader del Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo infatti ha scritto una lettera aperta alle forze dell’ordine “perché si uniscano alle proteste dei cittadini”, scatenando numerose polemiche. ”Sono tempi amari”, ha esordito il presidente del Consiglio, “in cui si tenta di immiserire quest’Aula con parole e azioni illegittime, figlie di una cultura politica che mette all’indice i giornalisti, avalla la violenza, vuole fare maceria degli edifici stessi della democrazia rappresentativa e arriva ad incitare all’insubordinazione le forze dell’ordine”. E aggiunge: “Ho la determinazione a lottare con tutto me stesso per evitare di rigettare nel caos tutto il Paese proprio quando sta rialzandosi: l’Italia è pronta a ripartire ed è nostro obbligo generazionale aiutarla. Da oggi giochiamo in attacco per evitare di sprofondare”. Il governo si trova nuovamente sul banco di prova dopo l’uscita dalla maggioranza di Forza Italia e la nascita del partito Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano: a chiedere il voto è stato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a inizio dicembre dopo la scissione in seguito alla decadenza del Cavaliere: “Sulle vicende giudiziarie di Berlusconi”, commenta velocemente Letta, “non sono entrato e non entro neanche oggi”.

“Sono qui a chiedere la fiducia per un nuovo inizio”. Dice il Presidente del Consiglio e ribadisce la sua intenzione a non “governare a tutti i costi”. “Rivendico”, dice, “la positività di questi mesi, la maggioranza oggi è più coesa e dobbiamo archiviare un ventennio sprecato”. L’attacco è a quelli che chiama “populisti”: “Chi cavalca il populismo anti Europa non voti la fiducia al mio governo. Senza l’Europa non si salva nessuno e noi dobbiamo essere credibili. E per esserlo bisogna avere i conti in ordine, come oggi accade. Lo ricordiamo anche ai tecnocrati di Bruxelles”. Il premier chiede cambiamenti e riforme anche in questo ambito, a partire dall’unione bancaria: “Il mondo cambia e l’Europa non può più aspettare”.

Letta a fianco del vicepremier Angelino Alfano, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini e di quasi tutto l’esecutivo al completo, presenta quello che lui chiama il “patto 2014“. “Dobbiamo avere entro 18 mesi istituzioni che funzionano e una democrazia più forte e solida”. Quattro gli assi portanti dell’azione di riforma: la riduzione del numero dei parlamentari, l’abolizione delle province, la fine del bicameralismo perfetto, la riforma del titolo V della Costituzione. Dobbiamo “rapidamente definire i ddl costituzionali per raggiungere questi obiettivi, sarà utilissimo in questo il lavoro del comitato dei saggi”. Senza dimenticare la riforma della legge elettorale: “Bisogna andare verso un meccanismo maggioritario. Si deve facilitare la scelta dei cittadini e creare un legame tra elettori e eletti. Nessuno pensi a una legge punitiva verso altri: governo, maggioranza, il Parlamento tutto lavori per dare pronta attuazione alla sentenza della Consulta e restituire la scelta ai cittadini”. E infine, promette entro l’anno l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.

Per quanto riguarda la crescita, Letta dice: “Il 2014 sarà il primo anno con il segno più dalla crisi. Siamo l’unico grande Paese sotto il 3% di deficit. E’ vero però che abbiamo un colossale debito pubblico e dobbiamo aggredirlo al più presto: quest’anno spenderemo 90 miliardi di euro in interessi. Pensate cosa potremmo fare con quei soldi: è tempo di azioni sull’economia reale”. Il lavoro è un altro dei temi cruciali: “Entro l’anno prossimo completeremo la riforma degli ammortizzatori sociali: vanno disegnati meglio, vanno estesi a chi vive l’estrema vulnerabilità personale e familiare generata dalla chiusura di tante aziende. In un clima di dialogo sociale si deve andare verso un sistema che privilegi il lavoratore rispetto al solo posto di lavoro”. Un altro punto sensibile è quello delle privatizzazioni: “Troppi sono stati gli errori nel passato”, ha detto. “Voglio rassicurarvi: nessuno di noi si sogna di svendere per fare cassa, stiamo parlando di quote non di controllo. Io credo profondamente nel ruolo dello Stato, ma credo anche che lo Stato per essere credibile e funzionante non debba occuparsi di tutto. L’arrivo di capitali privati può essere un momento di svolta per iniettare risorse fresche, rilanciare la produzione, garantire lo sviluppo delle aziende coinvolte”, come dimostrano i casi Fincantieri e Sace, che “trarranno dalla valorizzazione risorse fresche per il loro sviluppo”. Letta ha anche anticipato l’apertura del capitale di Poste e di altre aziende: “Il prossimo anno, nel secondo tempo del processo di dismissioni, che non riguarderà quote di controllo, studieremo con l’azienda e con i sindacati l’apertura del capitale di Poste e di altre aziende e la partecipazione dei lavoratori all’azionariato, permettendo loro una rappresentanza negli organi societari”.

Naccarato (Ncd): “Letta è l’erede più autorevole di De Gasperi e Moro. Avanti tutta”
Tra i primi commenti quello di Paolo Naccarato, senatore del Nuovo centrodestra di Alfano: “Enrico Letta davvero eccellente: si impone sempre di più come l’erede più autorevole di Alcide De Gasperi e Aldo Moro. Avanti tutta per far vincere l’italia”.

Nuti (M5S): “Letta ha la faccia come il bronzo”
Molto critici i deputati del Movimento 5 Stelle, tra i primi a reagire alle parole del premier. “Presidente Letta, lei è tornato a prenderci in giro, ha la faccia come il bronzo. E malgrado ciò si premette anche di offendere l’unica forza politica che nel bene e nel male quello che aveva detto poi lo ha fatto”. Nuti respinge gli attacchi di Letta a M5S per le critiche alla stampa (“Essere giornalista significa essere indipendente e non scrivere sui giornali di partito, significa dire il vero e non offendere e scrivere il falso”, sostiene), ma anche sulla lettera di Grillo alle forze dell’ordine. “Chi devono difendere? Le istituzioni corrotte o i cittadini onesti?”. E, ricordando la sua origine da un quartiere popolare di Palermo, sostiene che Davide Faraone, da poco nominato nella segreteria del Pd da Matteo Renzi, “è stato visto andare in casa di un pregiudicato e durante le primarie prometteva posti di lavori in cambio di voti”. Non mancano gli attacchi al ministro della Giustizia Cancellieri ed al viceministro Vincenzo De Luca “che quando lo buttate fuori è sempre tardi”.

Fitto (Fi): “Il governo ha sprecato 7 mesi”
“L’intervento in Aula del Presidente del Consiglio Letta”, ha commentato il deputato Raffaele Fitto di Forza Italia, “ha purtroppo confermato tutti i nostri timori e la nostra sfiducia. Nessuna prospettiva concreta, se non confusi rinvii in avanti. E nessuna presa d’atto di come si siano sciupati 7 mesi di Governo sia rispetto al rilancio dell’economia sia rispetto alla pacificazione nazionale. Avvilente, poi, sentire ancora una volta derubricare a mero caso giudiziario quella che è invece una questione massimamente politica e democratica, cioè la sorte di un leader scelto liberamente da oltre 9 milioni di italiani, Silvio Berlusconi. Infine, un dubbio. In quello che Enrico Letta ha definito il ‘ventennio sprecatò, dove erano e cosa facevano Alfano e compagni?”. Così Daniela Santanchè: “Uso le stesse parole di Enrico Letta: lui parla di ventennio sprecato, io dico occasione sprecata. Letta aveva l’occasione per cambiare passo: abbiamo capito che questo è un governo sprecato”.

Da - http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/11/fiducia-letta-non-faro-cadere-il-paese-nel-caos-grillo-non-inciti-alla-violenza/809214/
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