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Autore Discussione: Le baby squillo Ogni giorno 500 euro Ma non è un bel gioco andare con gli adulti  (Letto 2080 volte)
Admin
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« inserito:: Novembre 17, 2013, 06:40:33 pm »

Il verbale delle ragazze dei Parioli

Le baby squillo: «Ogni giorno 500 euro
Ma non è un bel gioco andare con gli adulti»

I racconti delle adolescenti ai magistrati che indagano sul caso

ROMA - Di fronte ai magistrati è sfrontata, aggressiva. Cerca di apparire adulta, indipendente. E quando le contestano i rapporti sessuali con gli adulti, lei attacca: «Se lo abbiamo fatto è stata una scelta nostra e non è stata una scelta di Mimmi. Non è che lui ci ha costretto. È stata tutta una cosa nostra. È stata una idea nostra». Il verbale di Azzurra, baby squillo dei Parioli, mostra l’abisso dove erano precipitate le due ragazzine. Fa emergere la loro distanza dalla realtà tanto da ridurle a difendere il proprio sfruttatore, Mirko Ieni e a dire che «è cominciato tutto come un gioco». Anche se alla fine deve ammettere che «non è un bel gioco, no certamente non è normale andare con gli uomini grandi».
500 euro al giorno
Sono le 12,20 del 28 ottobre scorso. La giovane viene portata al palazzo di giustizia, ascoltata dal procuratore aggiunto Maria Monteleone. Non sa che poche ore prima i carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno arrestato tre uomini e la mamma della sua amica. Non immagina che Aurora è già stata interrogata e ha raccontato quelle giornate trascorse nell’appartamento di viale Parioli oppure in case e alberghi in attesa dei clienti. Racconta di essere stata avvicinata da un uomo che le ha chiesto 1.500 euro per non rivelare alla sua famiglia la verità. Un uomo che poi le diede 200 euro «per fare sesso con me». Poi parla dei possibili reati, proprio come se fosse stata istruita.
Ragazza: Non è sfruttamento alla prostituzione perché lui non mi ha costretto.
Pm: Ma tu ti sei informata vedo
Ragazza: Non vedo qual è il problema... a parte che io sono minorenne, ma se fossi stata maggiorenne, come lo fanno molte persone, nessuno mi avrebbe detto niente.
Pm: E quindi?
Ragazza: Secondo me non è reato perché lui non mi ha costretto a prostituirmi, cioè è stata una mia cosa, io non sono qui come vittima. Perché non è che sono la sua vittima.
Le domande si fanno incalzanti. Lei prima dice che a Ieni davano «10 euro perché ci prestava la casa», poi è costretta ad ammettere che in realtà erano «100 euro a prestazione».
Pm: Scusami, una cosa. Volevo capire, ma quanti soldi, adesso facciamo un calcolo anche approssimativo, in una giornata quanto guadagnavate?
Ragazza: Dipende, dai cento fino ai 400 o 500.
Pm: Ogni giorno insomma. Quindi in una settimana sono tante?
Ragazza: Sì. Ma dipende dai giorni, da come andava...
«Io gestivo i contatti»
I clienti li incontravano ovunque, anche fuori Roma in vacanza in barca a Ponza o in Costa Azzurra. Anche in albergo.
Ragazza: Avevo messo su Google: come guadagnare soldi. È venuto fuori questo coso e ho mandato una mail che poi era Nunzio (Pizzacalla, uno degli sfruttatori arrestati ndr). I clienti li incontravamo a casa o anche in albergo.
I magistrati le contestano di aver indotto l’amica a prostituirsi. Lei nega.
Ragazza: Io avevo i contatti telefonici. Perché io avevo i numeri perché avevo iniziato prima della mia amica, non perché la gestivo io.
Pm: Dopo che tu ti eri messa con Pizzacalla?
Ragazza: Sì, ma dopo che io mi sono staccata da lui ho fatto ... abbiamo deciso di fare ... lei mi ha fatto “mettici anche a me e facciamolo insieme”. Io ho detto “okay, d’accordo”. Lo abbiamo fatto, Abbiamo fatto questa e-mail e abbiamo trovato il primo cliente che è venuto a prenderci a piazza Fiume ... Non è che gli ho fatto vedere come si fa,assolutamente no. Io ho detto “facciamo e dividiamo, a questo punto cioè dividiamoci i compiti”. E poi è lei che lì ha avuto il rapporto completo sessuale con lui, non io quel giorno.
Pm: Cosa volevi dire con “dividiamoci i compiti”?
Ragazza: Che lei doveva averci il rapporto sessuale completo, Pm: Gli hai spiegato come si faceva: No, perché non era una santa prima di me penso che un rapporto sessuale completo lo sapeva fare anche senza il mio aiuto.
«Le mamme sapevano»
Pm: Perché secondo te tua madre ha capito?
Ragazza: Si capiva perché comunque giravamo con troppi soldi e con la droga alla fine hai sempre qualcuno sopra di te, Non puoi avere tutti ‘sti soldi.
Pm: Tu dici: “mia madre ha capito che non era con la droga, ma che i soldi li facevo con rapporti sessuali”?
Ragazza: Sì, esatto.
Pm: La mamma della tua amica sapeva?
Ragazza: Sapeva che noi, pensava che noi spacciassimo e quindi le chiedeva i soldi
Pm: Tu prima hai detto che sapeva o aveva intuito che la figlia avesse rapporti di prostituzione, è così?
Ragazza: Secondo me sì. lo avevo intuito anche da qualche frase... per qualche cosa che diceva.

15 novembre 2013
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Da - http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_novembre_15/baby-squillo-ogni-giorno-500-euro-ma-non-bel-gioco-andare-gli-adulti-319d1e86-4dbe-11e3-a50b-09fe1c737ba4.shtml
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