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Autore Discussione: Isidoro TROVATO. Ecco tutto quello che il Fisco sa di noi  (Letto 2048 volte)
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« inserito:: Ottobre 13, 2013, 05:28:43 pm »

CONTI PUBBLICI

Dai conti in banca alle spese di casa

Ecco tutto quello che il Fisco sa di noi

La lettera del vecchio redditometro: così le richieste di chiarimento


Le lettere stanno già arrivando ma non sono ancora quelle della nuova versione. Già da questa estate diversi contribuenti hanno ricevuto dal fisco una lettera con richiesta di chiarimenti in base ai redditi dichiarati. Non si tratta ancora della nuova versione del redditometro (quella è attualmente al vaglio del garante della privacy) ma ne rispecchierebbe in gran parte la struttura. Sono già pronte da spedire le 35 mila del nuovo redditometro. Noi ne abbiamo consultata una appartenente al vecchio schema diretta a un contribuente della Lombardia, single, di età compresa tra i 35 e i 64 anni, che nel 2009 ha acquistato un fabbricato per una cifra di 108 mila euro dichiarando un reddito annuo di 11.200 euro e dopo aver sostenuto circa 9 mila euro di spese.
Come previsto il testo della lettera è molto cordiale e chiede la collaborazione del contribuente invitandolo a presentarsi con documenti che potranno provare l’esistenza di redditi che nel 2009 non era obbligato a dichiarare e dimostrare che i soldi utilizzati per l’acquisto del fabbricato in realtà provenivano da altre fonti (disinvestimenti, risparmi accumulati negli anni precedenti o altro). Il tutto a patto che queste siano prove documentabili.

La lettera spiega dettagliatamente che se il contribuente chiarisce in maniera convincente la sua posizione, il controllo ai fini della ricostruzione sintetica del redditometro si chiude. Altrimenti il contraddittorio continua e verranno chiesti chiarimenti non più soltanto sulle spese certe ma anche su quelle correnti quantificate sulla base dei dati Istat. In quel caso verranno verificati gli acquisti di beni particolarmente costosi o incoerenti con il reddito dichiarato: viaggi, gioielli, palestre, iscrizioni universitarie, spese sanitarie. Ma in questo caso il contribuente potrà difendersi anche tramite argomentazioni logiche e non necessariamente supportate da documentazione. Per esempio io posso anche aver comprato un orologio molto costoso che non potrei permettermi ma spiegherò che tutti i giorni vado a mangiare dai genitori e con i soldi che risparmio del pranzo a fine anno ho potuto regalarmi un oggetto pregiato.

Tornando alla lettera del redditometro invece, la parte più «interessante» e delicata della comunicazione sta nell’allegato che include un elenco delle spese certe rilevate e lascia spazio al contribuente per rettificare eventuali errori commessi dall’Agenzia delle Entrate. È il testo stesso della lettera a spiegare che nell’allegato il contribuente troverà le spese che risultano da lui sostenute: nella prima colonna le spese certe (nel caso della nostra «cavia» contributi previdenziali, assicurazione, bollette), nella seconda colonna troverà le spese basate su dati certi: possesso dell’abitazione e mezzo di trasporto sono le voci classiche. Ma colpisce leggere nella lettera che l’Agenzia delle Entrate sa molto di più sui nostri acquisti: ricorda al contribuente di aver speso 470 euro per elettrodomestici e arredi e addirittura altri 546 per biancheria, detersivi, pentole e riparazioni. Si tratta di tutte spese sostenute in modo tracciabile, con bancomat, carta di credito o bonifico. Esiste poi una terza colonna che il contribuente può utilizzare per integrare o modificare gli importi indicati nelle due precedenti colonne. In merito ai movimenti da conto corrente, l’allegato lascia uno spazio bianco in cui il contribuente può indicare i saldi iniziali e finali dei suoi conti correnti bancari o postali oppure i suoi conti titoli relativi all’anno 2009. Il Fisco infatti lascia l’opportunità di «difendersi» esibendo i dati dell’estratto conto. In poche parole, se il nostro contribuente riuscirà a dimostrare (tramite movimenti tracciabili) che i soldi per l’acquisto del fabbricato li ha ricevuti dai genitori, da un’eredità o grazie ai risparmi degli ultimi vent’anni, l’accertamento potrà ritenersi concluso. Il tutto dopo essersi dati un appuntamento, rinviabile al massimo di 15 giorni dalla data del ricevimento della lettera (che poi in realtà è una raccomandata). Se invece il confronto va male inizia il contradditorio.

Questo potrebbe essere il percorso che aspetta anche il campione dei primi 35 mila che riceveranno le lettere del nuovo redditometro. L’auspicio è che le somme da accertare e i redditi da verificare siano sensibilmente più alti rispetto a quello del nostro campione.

11 ottobre 2013
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Isidoro Trovatoitrovato@corriere.it

Da - http://www.corriere.it/economia/13_ottobre_11/dai-conti-banca-spese-casa-ecco-tutto-quello-che-fisco-sa-noi-78c15a6c-3233-11e3-b846-b6f7405b68a1.shtml
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