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Autore Discussione: Nokia a Microsoft finisce il sogno europeo di contare qualcosa nella tecnologia  (Letto 5582 volte)
Admin
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« inserito:: Settembre 03, 2013, 05:00:35 pm »


set
03


Con Nokia a Microsoft finisce il sogno europeo di contare qualcosa nella tecnologia


La notizia l’ho ricevuta sul Nokia Lumia 1020, che sto provando. Anzi, sul Microsoft Lumia 1020. Il marchio Nokia magari rimarrà ma sappiamo perfettamente che le cose non saranno più le stesse. Che la Finlandia sarebbe diventata terra di conquista per Redmond si diceva da anni. Anche prima che Stephen Elop, nel febbraio 2011, decidesse di gettare a mare lo storico sistema operativo per cellulari Symbian e di abbracciare Windows Phone 7. A quel punto gli indizi che facevano pensare a un’acquisizione erano difficili da ignorare. Solo un forte successo dei Lumia di Nokia avrebbe potuto respingere lontano le voci. La dominanza di Android (nei numeri) e di iPhone (a livello di status e di attenzione) ha tenuto all’angolo Windows Phone. Google ed Apple si tengono per mano (tirandosi pugnetti, nel frattempo), Microsoft fa il terzo incomodo che regge il moccolo. Anche se gli ultimi dati sono incoraggianti (a luglio secondo Kantar in Europa Windows Phone ha raggiunto la quota record dell’8,2%), il trend ascendente sembra alimentato da quote rubate a sistemi morti come Symbian o moribondi come BlackBerry. Mentre il pubblico fedele ad Android e iOs rimane sostanzialmente intaccato.

La strategia disegnata da Elop – nonostante la sua fiducia di facciata, che ci aveva ribadito in un’intervista solo pochi mesi fa – non sembrava essere in grado di restituire a Nokia non dico il primato nel settore, saldamente in mano a Samsung, ma neppure un ruolo di primissimo piano. Tutto ciò nonostante il marchio finlandese resti il secondo mondiale, contando anche i tradizionali telefonini. E nonostante una linea Lumia che su cui tutta la critica specializzata ha speso negli ultimi due anni toni elogiativi.

Che succederà ora? Che Microsoft ha in mano finalmente le carte per provare a trasformarsi in un’azienda integrata di hardware e software, e le può giocare in un settore sempre più fondamentale come quello del mobile. Con Nokia, Microsoft si porta anche a casa la linea Asha, i quasi-smartphone a basso costo considerati fondamentali per fidelizzare i clienti in area a forte crescita come il sud-est asiatico e il subcontinente indiano. E può giocarsi queste carte pagando le fiches neppure troppo care: 7,1 miliardi di dollari sono molti meno degli 8,5 miliardi che Ballmer scucì due anni fa per la sola Skype. (Un’acquisizione, quella di Skype, che per altro non depone proprio a favore della capacità di Microsoft di utilizzare bene le risorse esterne portate in casa, ndr)
Succede poi che Stephen Elop diventa il favorito numero 1 come prossimo Ceo di Microsoft al posto dell’uscente Ballmer. Sarebbe il paradosso del conquistatore conquistato, ma visto il curriculum di Elop, cresciuto in casa Microsoft, e visto il nuovo focus dell’azienda di Redmond sarebbe una scelta affatto sorprendente.
Succede ancora che l’integrazione Microsoft/Nokia potrebbe spingere altri colossi ad accelerare nella stessa direzione. Che cosa farà Google con Motorola? E Samsung punterà davvero su suo sistema operativo, Tizen, provando ad allentare la dipendenza da Mountain View?

Succede infine che Nokia diventerà un’azienda di tutt’altro tipo. Più piccola, molto meno consumer e focalizzata su tre aree: mappe con Navteq e il brand Here, reti con Nokia-Siemens e “tecnologie avanzate” (ricerca e sviluppo, brevetti).
L’irrilevanza del Vecchio Continente nel settore tecnologico, con poche eccezioni (operatori telefonici come Vodafone, le reti di Ericsson, giusto per citarne un paio) ora si appalesa in tutta la sua brutalità. In tutt’altro ambito la vicenda dell’Nsa e di Prism ce l’aveva già dimostrato.
Con Nokia sparisce di fatto l’ultima grande azienda europea nel campo dell’elettronica di consumo. Siamo cresciuti con televisori tedeschi e olandesi (e italiani). Siamo diventati grandi con un cellulare finlandese in mano. Invecchieremo con oggetti cinesi animati da software americani. In cuor nostro lo sapevamo già, ma quando il sospetto si fa certezza un po’ si rimane male.
[Esplora il significato del termine: set 03 Con Nokia a Microsoft finisce il sogno europeo di contare qualcosa nella tecnologia La notizia l’ho ricevuta sul Nokia Lumia 1020, che sto provando. Anzi, sul Microsoft Lumia 1020. Il marchio Nokia magari rimarrà ma sappiamo perfettamente che le cose non saranno più le stesse. Che la Finlandia sarebbe diventata terra di conquista per Redmond si diceva da anni. Anche prima che Stephen Elop, nel febbraio 2011, decidesse di gettare a mare lo storico sistema operativo per cellulari Symbian e di abbracciare Windows Phone 7. A quel punto gli indizi che facevano pensare a un’acquisizione erano difficili da ignorare. Solo un forte successo dei Lumia di Nokia avrebbe potuto respingere lontano le voci. La dominanza di Android (nei numeri) e di iPhone (a livello di status e di attenzione) ha tenuto all’angolo Windows Phone. Google ed Apple si tengono per mano (tirandosi pugnetti, nel frattempo), Microsoft fa il terzo incomodo che regge il moccolo. Anche se gli ultimi dati sono incoraggianti (a luglio secondo Kantar in Europa Windows Phone ha raggiunto la quota record dell’8,2%), il trend ascendente sembra alimentato da quote rubate a sistemi morti come Symbian o moribondi come BlackBerry. Mentre il pubblico fedele ad Android e iOs rimane sostanzialmente intaccato. Nokia Lumia 1020 La strategia disegnata da Elop – nonostante la sua fiducia di facciata, che ci aveva ribadito in un’intervista solo pochi mesi fa – non sembrava essere in grado di restituire a Nokia non dico il primato nel settore, saldamente in mano a Samsung, ma neppure un ruolo di primissimo piano. Tutto ciò nonostante il marchio finlandese resti il secondo mondiale, contando anche i tradizionali telefonini. E nonostante una linea Lumia che su cui tutta la critica specializzata ha speso negli ultimi due anni toni elogiativi. Che succederà ora? Che Microsoft ha in mano finalmente le carte per provare a trasformarsi in un’azienda integrata di hardware e software, e le può giocare in un settore sempre più fondamentale come quello del mobile. Con Nokia, Microsoft si porta anche a casa la linea Asha, i quasi-smartphone a basso costo considerati fondamentali per fidelizzare i clienti in area a forte crescita come il sud-est asiatico e il subcontinente indiano. E può giocarsi queste carte pagando le fiches neppure troppo care: 7,1 miliardi di dollari sono molti meno degli 8,5 miliardi che Ballmer scucì due anni fa per la sola Skype. (Un’acquisizione, quella di Skype, che per altro non depone proprio a favore della capacità di Microsoft di utilizzare bene le risorse esterne portate in casa, ndr) Succede poi che Stephen Elop diventa il favorito numero 1 come prossimo Ceo di Microsoft al posto dell’uscente Ballmer. Sarebbe il paradosso del conquistatore conquistato, ma visto il curriculum di Elop, cresciuto in casa Microsoft, e visto il nuovo focus dell’azienda di Redmond sarebbe una scelta affatto sorprendente. Succede ancora che l’integrazione Microsoft/Nokia potrebbe spingere altri colossi ad accelerare nella stessa direzione. Che cosa farà Google con Motorola? E Samsung punterà davvero su suo sistema operativo, Tizen, provando ad allentare la dipendenza da Mountain View? Succede infine che Nokia diventerà un’azienda di tutt’altro tipo. Più piccola, molto meno consumer e focalizzata su tre aree: mappe con Navteq e il brand Here, reti con Nokia-Siemens e “tecnologie avanzate” (ricerca e sviluppo, brevetti). L’irrilevanza del Vecchio Continente nel settore tecnologico, con poche eccezioni (operatori telefonici come Vodafone, le reti di Ericsson, giusto per citarne un paio) ora si appalesa in tutta la sua brutalità. In tutt’altro ambito la vicenda dell’Nsa e di Prism ce l’aveva già dimostrato. Con Nokia sparisce di fatto l’ultima grande azienda europea nel campo dell’elettronica di consumo. Siamo cresciuti con televisori tedeschi e olandesi (e italiani). Siamo diventati grandi con un cellulare finlandese in mano. Invecchieremo con oggetti cinesi animati da software americani. In cuor nostro lo sapevamo già, ma quando il sospetto si fa certezza un po’ si rimane male. ]

DA - http://malditech.corriere.it/2013/09/03/con-nokia-a-microsoft-finisce-il-sogno-europeo-di-contare-qualcosa-nella-tecnologia/
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