Lettere al direttore
29/08/2013
European Forum in Austria: l’Italia nemmeno in panchina
Mario Calabresi
Le (brutte) sorprese dell’estate
Ogni nostra estate è piena di storie di malcostume, sciatteria, furbizia, disservizi, truffe grandi e piccole, scarsa cultura del cliente o del passeggero. Abbiamo deciso di dedicare questo spazio, per tutto agosto, alle vostre denunce. Sarà l’occasione per raccontare cosa non funziona, per sensibilizzare e segnalare, per evitare che accada anche ad altri. Scriveteci.
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Le brutte sorprese non finiscono mai. Specialmente di questi tempi.
Austria. Realtà di un giorno di tarda estate. Per chi non lo sapesse o per chi in spiaggia proprio non riuscisse a stare, ogni anno si svolge ad Alpbach il più importante European Forum d’Europa. Sono tre settimane di conferenze e workshop per tutti i gusti. Ministri, ambasciatori, economisti, professori, giornalisti, Green Growth, Green Economy, Green Democracy.
Insomma, di certo non ci si annoia. Mia mamma mi ha fatto maledettamente curioso. Per questo passo gran parte del tempo a girovagare tra un seminario e l’altro parlando con questo, quello e quell’altro. I primi giorni tutto liscio. Poi dopo un po’ ecco che uno strano sentimento inizia a turbarmi e a non farmi dormire sonni tranquilli. È un sentimento nostalgico, come se mancasse qualcuno o qualcosa. Mi succedeva la stessa cosa da piccolo, una volta tornato in città dopo le vacanze al mare. Allora faccio l’appello per cercare di capire il furbetto che ha marinato la scuola. Eppure sul palco i big d’Europa ci sono proprio tutti. E non solo quelli. Germania, Francia, Inghilterra sul podio. Seguono Belgio, Austria, Slovenia, Slovacchia, più una carrellata di Paesi non europei. Cina, Russia, Stati Uniti, India, e chi più ne ha più ne metta. A quanto pare quassù arrivano proprio da tutto il mondo. Decido dunque di prendere la cartina e la mia carta d’identità. Basta. Fine dello show.
Non è proprio il momento di scherzare. Ma alle volte è più forte di me. L’Italia è fuori. Tolti due relatori e otto borsisti – che ringrazio per non avermi fatto sentire solo – è fuori. Nemmeno in panchina. La maggior parte dei nostri studenti non è competitiva, quindi le borse di studio vengono vinte da altri. E non da gente di Oxford o Cambridge, per intenderci. Delle nostre università neanche l’ombra. Come quei vecchi treni regionali che non fanno altro che andare avanti e indietro a fondo valle, in attesa di essere rottamati per sempre.
I nostri politici vengono evitati come la peste. Tanto quelli di Roma che di Bruxelles (per un approfondimento al riguardo vedere il dream team dei nostri parlamentari in Europa). Non siamo contemplati nel contesto d’Integrazione Europea. Non siamo nemmeno menzionati nei rapporti con i paesi extra-Ue. Su di noi non si conta più per nessun tipo di iniziativa dentro e fuori dell’Unione Europea. Si preferisce guardare a Est anziché a Sud. Preferiscono un povero sveglio a un ricco che dorme. E come dar loro torto. Questa è la realtà. Triste, cruda, ma vera. Si sente ancora qualche vecchietto ricordare i De Gasperi, i Rossi e gli Spinelli, la cui eco ridonda come tra le pareti di una casa vuota.
Altri mi chiedono che fine abbia fatto Mario Monti, uno dei motivi insieme agli spaghetti che ti fa vincere una pacca sulla spalla. Il Bel Paese, che ha fatto l’Europa, è retrocesso definitivamente in serie B. E non punta nemmeno alla promozione. Eppure, non troppo tempo fa, eravamo lassù, a lottare per la Champions League.
Matteo Scotto
da -
http://lastampa.it/2013/08/29/cultura/opinioni/lettere-al-direttore/european-forum-in-austria-litalia-nemmeno-in-panchina-GQusTXz1PNPiDhYg2CsM5O/pagina.html
