No Tav, attentato incendiario a Chiomonte e due arresti
Durante la manifestazione No Tav incendiato un capannone a Bussoleno di un'azienda che lavora nel cantiere.
Poco prima arrestati due esponenti di Askatasuna nella zona di Venaus
di ERICA DI BLASI
Incendiato nella notte un capannone della Geomont di Bussoleno che lavora per il Tav. Nel rogo sono andati distrutti una trivella e due generatori: danneggiato, seppur in parte, anche il capannone che li ospitava.
L'attentato, l'undicesimo in poco più di due mesi, è avvenuto in concomitanza con la manifestazione No Tav tuttora in corso a Chiomonte. I manifestanti, un'ottantina per lo più incappucciati e vestiti di nero, è arrivata poco prima delle 23 di fronte al cordone di polizia e carabinieri fuori del cantiere. Dopo pochi minuti si sono però allontanati tornando verso i boschi. Non hanno ancora abbandonato la zona dei sentieri che costeggiano il cantiere: al momento però non si sono verificati problemi di ordine pubblico.
Poco prima dell'iniziativa di lotta notturna, i carabinieri, insieme alla Digos, hanno fermato e poi arrestato nella zona di Venaus due esponenti di Askatasuna, tra cui Davide Forgione, che avevano a bordo della loro auto armi e materiale esplosivo. I militari hanno sequestrato l'arsenale che sarebbe dovuto essere utilizzato per l'iniziativa di lotta di questa sera: 6 pneumatici, 5 molotov, 5 bottiglie di benzina, 6 mortai rudimentali, cento bombe carta, 63 bengala di due diversi tipi e di grosse dimensioni, 31 chiodi a quattro punte, 2 scatole di diavolina (dello stesso tipo di quella usata per l'attentato alla Geomont), 5 fionde, 4 cesoie, una matassa di corde, 22 paia di guanti, 12 bottiglie di malox e limone (per contrastare l'effetto dei lacrimogeni) e 62 tute nere.
(30 agosto 2013) © Riproduzione riservata
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