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Autore Discussione: "Tramonta l´impero di Bassolino affondato da De Mita e dai rifiuti"  (Letto 2576 volte)
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« inserito:: Ottobre 03, 2007, 10:37:22 pm »

Parla Nicola Oddati, ex delfino del governatore: paga perché non è stato capace di rinnovare la classe dirigente

"Tramonta l´impero di Bassolino affondato da De Mita e dai rifiuti"

"Il presidente ha avuto energie importanti in Regione come Nicolais e Cascetta.


Il Pd? Io resto nella Sinistra democratica"  «Nei primi anni al Comune gli era andato tutto bene. Poi Bassolino l´hanno tirato giù i rifiuti, la sanità e l´alleanza con De Mita. Ormai la gente li vede come due ex in declino». Nicola Oddati, assessore comunale alla Cultura e allo sviluppo, a lungo delfino di Bassolino, è stato tra i primi oltre un anno fa a prendere le distanze da quello che in casa Ds chiamavano "il capo". Lo ha fatto ai tempi delle ultime elezioni comunali anticipando dunque di gran lunga le più recenti scelte di altri vassalli come Massimo Paolucci, per anni numero due al commissariato rifiuti. Un anno fa Oddati sembrava quasi un "isolato", oggi non più.

Assessore, un impero al tramonto?
«Antonio Bassolino paga l´incapacità di rinnovare la nuova classe dirigente. L´incapacità di portare fino in fondo un processo che sembrava ben avviato e che si è interrotto. Io ho colto questo segnale al momento giusto, prima che cominciasse l´appannamento generale. L´ho colto e ne ho preso le distanze scegliendo un percorso diverso. Altri come Massimo Paolucci, invece, si allontanano adesso in un modo per me davvero inspiegabile. In questo momento io mi sento certamente più vicino a Bassolino che a lui. Parlo dal punto di vista umano. Vedo in queste ore tanta ingenerosità attorno ad Antonio. Lasciarlo adesso è davvero un pessimo esempio, soprattutto da parte di chi è stato incollato a lui per decenni».

Dove ha sbagliato Bassolino?
«In parte dove lui stesso ha riconosciuto di aver sbagliato. E mi riferisco alla gestione dei rifiuti dove l´errore politico è macroscopico. Ma ha sbagliato, e qui continua a farlo, nell´abbraccio con Ciriaco De Mita. Per lui è una zavorra ma, ormai, non riesce più a liberarsene. La scelta di Tino Iannuzzi è solo l´ultimo caso. E qui si incrocia il discorso sulla classe dirigente. Ma, insomma, è possibile che in Campania tutti i candidati alla guida del Partito democratico siano di area Margherita?».

Un bassoliniano da lanciare c´era. L´assessore regionale Andrea Cozzolino. Non è così?
«Cozzolino? Parliamo di un perdente. Ha perso un anno fa la corsa alla poltrona di vicesindaco ancora prima di partire. E la stessa cosa è avvenuta per la corsa alla guida del Partito democratico. Uno che ha perso sempre prima di partire. Avrebbe perso, comunque, se si fosse candidato ala guida del Pd campano. Lo dico da esterno, lo dice uno che sta fuori dal Partito democratico».

Si parla però di un suo rientro. Di pressioni anche romane perché lei aderisca al Pd. La scelta è dunque definitiva?
«Resto nella Sinistra democratica. Resto a sinistra anche se è evidente che bisognerà creare in quest´area una forza unitaria che aggreghi le diverse anime e che sia rappresentativa di una fetta consistente del paese».

Nel Pd lei ha comunque tanti amici. C´è il ministro Luigi Nicolais. Lei lo sosterrebbe come futuro presidente della Regione?
«Con Gino abbiano un ottimo rapporto, anche lui sta dentro il Pd mentre io resto fuori».

Ma Nicolais potrebbe essere il successore di Bassolino in Regione?
«Parliamo certamente di una grande personalità. Un ottimo ministro che è anche molto presente sul nostro territorio. A Roma lo vedono certamente molto bene».

E i napoletani?
«Lo stanno conoscendo e apprezzando. Nicolais ha grandi qualità».

Bassolino per il 2010, però, non pensa certo a Nicolais?
«Vedremo. In Campania si è distinto in questi anni anche l´assessore ai trasporti Ennio Cascetta».

Ance lui ora in rotta con Bassolino per via delle primarie anomale del Pd campano?
«Certo, in Regione Bassolino ha avuto energie importanti come Nicolais e Cascetta eppure non è riuscito a pilotare fino in fondo il ricambio di classe dirigente. Gli resta Cozzolino, una soluzione non credibile per la futura Regione. Nicolais è stato invece per cinque anni un fiore all´occhiello della giunta ma poi Bassolino non lo ha confermato. Con Cascetta ora i rapporti sono tesi. La successione è aperta, certo, ma i giochi sono appena cominciati».

E la società civile napoletana resta come sempre a guardare?
«Aspetta».

Per salire sul carro di chi vince?
«Aspetta. Certamente c´è una fase di sbandamento per chi ha creduto per tanti anni in un processo di rinnovamento che si è interrotto».

Per colpa di Ciriaco De Mita?
«Per colpa di chi si è alleato con De Mita».

(03 ottobre 2007)
da espresso.repubblica.it
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