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Autore Discussione: Felice CASSON: "L'ombra di Silvio Berlusconi sul caso kazako.  (Letto 2495 volte)
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« inserito:: Luglio 13, 2013, 11:15:19 pm »

 Felice Casson: "L'ombra di Silvio Berlusconi sul caso kazako. Indaghi Enrico Letta ed esautori Angelino Alfano"

L'Huffington Post  |  Di Angela Mauro   Pubblicato: 13/07/2013 18:33 CEST  |  Aggiornato: 13/07/2013 18:37 CEST


“Si tratta di una violazione gravissima dei diritti umani. Non è accettabile che uno stato democratico si comporti così. Ci sono responsabilità che vanno individuate a livello politico e di struttura tecnica. E l’amicizia tra Berlusconi e il presidente kazako getta un’ombra pesante sulla vicenda. Vanno condotti accertamenti e chiederò che sia Letta a occuparsene in prima persona. Non lo può fare il ministro dell’Interno Alfano, che è sotto accusa nella stessa vicenda…”.

Per Felice Casson il caso dell’espulsione dall’Italia della moglie e della figlia del dissidente kazako Ablyazov scotta. Moltissimo. Tanto da essere l’ennesima patata bollente per il governo delle larghe intese, ma soprattutto per il ruolo del nostro paese nella comunità internazionale.

L’ex pm Casson, senatore del Pd tra i più critici del governo con il Pdl, chiede chiarimenti urgenti ma, sottolinea con forza, “deve essere Letta a occuparsene in prima persona: è sbagliato affidare gli accertamenti ad Alfano che è sotto accusa”. Per questo Casson annuncia ad Huffington Post che presenterà un’interrogazione rivolta al presidente del Consiglio. E critica la proposta del Pd di rivedere la legge del 1957 sull’ineleggibilità: “Non è il momento, assolutamente no”.

Sel e Movimento 5 stelle presenteranno una mozione per chiedere le dimissioni di Alfano, dopo il caso kazako. E’ una scelta che potrebbe condividere?

Le opposizioni fanno il loro mestiere, loro ritengono che sia il momento giusto per presentare una mozione di sfiducia. Io dico che vanno individuati bene tutti i livelli di responsabilità politica e tecnica.
Ancora una volta ci rendiamo conto che nel ministero degli Interni c’è una struttura, una catena di comando riservata che sfugge al controllo della politica e i ministri che arrivano, che siano tecnici o politici, non sono in grado di rendersene conto.

Lei mette in dubbio che Alfano non sapesse?

C’è questo problema di struttura che va capito e va verificato quanto sapeva il ministro. Perché da un certo momento in poi certamente è stato informato. Bisogna vedere quando, da chi e in che modo. Se non ha saputo nulla o non ha capito, sarebbe ancora più grave. Vorrebbe dire che non ha compreso la struttura del ministero degli Interni.

Il caso della signora Ablyazov, espulsa in quattro e quattr’otto pur avendo documenti in regola e secondo una dinamica oscura, ricorda dunque altri episodi della nostra storia che pure hanno messo in cattiva luce gli organi preposti all’ordine e alla sicurezza?

Il G8 di Genova, certo, e altri episodi del passato. E se in qualche momento, in quest’ultima vicenda, qualcuno ha parlato di norme rispettate, io dico che sono state invece raggirate e sfruttate per una motivazione extraistituzionale.

C’è chi dice che con la signora Ablyazov sia stata usata particolare premura nella procedura di espulsione per fare un favore al presidente kazako Nazarbayev, amico di Berlusconi nonché capo di uno stato ricco di petrolio. Illazioni?

Per il momento sono voci, però, nella fase in cui si sta cercando di capire cosa è successo, va considerata anche questa indicazione come pista da seguire.

Anche l’amicizia con Berlusconi?

Tutte, fino a quando non sarà stata fatta chiarezza.

Come giudica il comportamento del Pd? Timido in questa vicenda?

Dico del comportamento del premier: chiaro e lineare quando parla della necessità di trasparenza assoluta. Va dato atto a Letta che ha assunto una posizione da uomo di Stato, ha chiesto accertamenti e dovrà trarne le conseguenze. Perché gli accertamenti non può dirigerli il ministro degli Interni Alfano che viene accusato della stessa vicenda. Devono essere autonomi.

In che senso?

Letta trovi lo strumento adeguato. Va bene la relazione del capo della polizia Pansa, ma gli accertamenti deve seguirli il presidente del Consiglio. Questo è un gravissimo fatto interno con risvolti di diritto internazionale molto importanti.

Un altro problema per il governo delle larghe intese?

Lo sarebbe per qualsiasi governo al di là della composizione strana e anomala di questa maggioranza. Il collegamento fatto dalla stampa il tra il perseguitato Ablyazov, il dittatore kazako e la sua amicizia con l’ex premier Berlusconi getta un’ombra più pesante: va chiarita fino in fondo. Se ne dovrebbe interessare anche il Copasir, anche se sembra che nella vicenda i servizi non c’entrino.

Quanto a lei, porrà la questione in termini formali?

Farò un’interrogazione per capire dal premier cosa intende fare, come intende muoversi. Ripeto: non mi pare sufficiente affidare l’indagine interna al ministro Alfano.

Rotondi dice che se il Pd si accoda a Sel e M5s contro Alfano, cade l governo.

E’ una polemica antelitteram di basso livello. Io penso che Letta e il Pd debbano pretendere chiarezza e trasparenza assoluta. Dopo si decide. Non mettiamo il carro davanti ai buoi.

Ci sono già altri fronti caldissimi nei rapporti con il Pdl. Epifani difende la proposta di Mucchetti, firmata dal capogruppo Zanda e altri senatori Pd, di rivedere la legge sull’ineleggibilità in modo da dare a Berlusconi o agli azionisti di aziende con concessioni pubbliche di scegliere tra le azioni e il seggio parlamentare. Il segretario del Pd dice che non è una proposta pensata per aiutare Berlusconi. Lei non ha firmato. Non lo farà?

Mucchetti me lo aveva chiesto. Io ho detto che mi pare il momento sbagliato per presentare una proposta del genere, si rischia di dare la stura a polemiche a non finire. Sul tentativo di salvare Berlusconi c’è già molta carne al fuoco, ho detto a Mucchetti che non mi pare il caso che io la firmi e perciò non l’ho firmata. Non è completa, non è perfetta e il momento è assolutamente sbagliata

Spaccature, polemiche e frizioni. Ogni giorno. Dove va il Pd?

Al congresso che è fondamentale e dovrà dare un’idea chiara del Pd e cosa vuole fare da grande. Bisogna che siano fissate regole e date, ci saranno candidati e se ne parlerà…

Che idea si è fatto su Renzi?

Se Renzi si candida come premier, è un’ottima candidatura.

Come segretario non lo sarebbe?

Non credo che abbia interesse a farlo, il ruolo più adeguato a lui è quello di premier.


Quanto dura il governo Letta?

Questa è una domanda da sfera di cristallo.

da - http://www.huffingtonpost.it/2013/07/13/intervista-felice-casson-ombra-di-silvio-berlusconi-sul-caso-kazako_n_3591681.html?utm_hp_ref=italy
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