IL CORDOGLIO
«Bambino di Dio», «Compagno», «Amico»: così la politica e la cultura ricordano Don Gallo
Napolitano: «Era un sacerdote amato». Burlando: «Lassù parlerai di porto e camalli». Il saluto di Genoa e Sampdoria
La scomparsa di Don Gallo, mercoledì pomeriggio, è stata immediatamente ricordata, sulla rete e non solo, da diversi esponenti della politica e della cultura italiane. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parla di «rammarico e tristezza» un messaggio indirizzato alla comunità alla comunità di San Benedetto al Porto di cui don Gallo è stato appunto instancabile animatore.
NAPOLITANO: «PRETE AMATO» - «Ho appreso con tristezza e rammarico la notizia della scomparsa di Don Andrea Gallo - ha scritto Napolitano - sacerdote amato per la sua forza spirituale e il suo impegno sui temi della povertà, dell'emarginazione e dell'esclusione sociale. Con sentimenti di sincera partecipazione, esprimo ai familiari, alla comunità di San Benedetto al Porto, alla diocesi e alla città di Genova, il mio sentito cordoglio».
BAMBINO E COMPAGNO - Tra i primi a commentare Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, che su Twitter lo ha ricordato così: «Bambino di Dio, compagno di viaggio, padre, fratello, amico, ci sarai sempre nei nostri cuori, nelle nostre lotte, nelle nostre utopie». Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, su Facebook ha aggiunto «Il vuoto che lascia nelle nostre vite è grande quanto la sua carica umana, la sua simpatia, il suo impegno. Ciao compagno Gallo, la terra ti sia lieve. Un abbraccio a tutti gli amici e le amiche della Comunità di S. Benedetto al Porto». Pier Luigi Bersani ha aggiunto: «Perdiamo un uomo che ha vissuto la missione pastorale come condivisione di una radicale umanità. Una vita trascorsa accanto agli ultimi. Con la stessa passione, è stato testimone e difensore dei valori della Costituzione per la quale lui stesso si è battuto. Un protagonista della democrazia, un riferimento morale non solo per Genova ma per l'Italia intera».
HA DATO AI POVERI LA PAROLA - Il ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge ricorda «una voce indipendente e preziosa, un uomo che con il suo operato ha sempre messo al centro le persone insegnando con azioni dirette, che non esistono emarginati o ultimi ma che la nostra società deve fondarsi sul coraggio delle parole e sull'ascolto reciproco: una tensione verso l'altro che deve essere tradotta in atti di concreta vicinanza». «Parafrasando le parole di Don Gallo - ha proseguito Kyenge - la cosa più importante è che tutti noi si agisca perchè i poveri abbiano parola».
L'AMICO PARIDE E GLI OCCHI BIRICHINI - Ha espresso il suo dolore sui social network anche il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando: «Don Gallo, ora potrai di nuovo parlare con Paride di porto e di camalli. Ciao Andrea», riferendosi all'amico Paride Batini, console storico della Compagnia Unica dei «camalli» del porto di Genova, scomparso nel 2009. Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha emesso invece una lunga nota per ricordare il «compagno di tanti viaggi nella vita sociale e culturale del Paese»: «Mi mancherà lui, mi mancheranno i suoi occhi birichini, mi mancheranno le sue battute. Quello di cui però sono orgoglioso è che potrò portare con me i suoi preziosi insegnamenti». Il primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris, lo ricorda anche con una citazione: «Il Vangelo respira solo nelle strade».
M5S E LA STELLA IN PIÙ - «Ciao Don Gallo. Da oggi il cielo ha idealmente una stella in più - è la scelta di Vito Crimi a nome del gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle al Senato - Quella di un uomo che con coerenza, onestà, semplicità,umiltà ha portato avanti i valori della fede cristiana, del bene comune, della democrazia e della libertà. Don Gallo lo ha fatto sempre da quelli che sono chiamati «ultimi». Ciao, amico nostro. Amico di tutte le persone semplici e oneste. Non ti dimenticheremo mai». Da destra, Alessandra Mussolini lo saluta con un semplice «È morto Don Gallo. Che Dio lo accompagni».
CANTANTI E AMICI - Il dolore non è solo quello del mondo politico, però. Lorenzo Jovanotti lo saluta con quattro parole: «Ciao Don Andrea Gallo ci mancherai amico». Lo scrive su Twitter Lorenzo Jovanotti. Fabio Fazio segue la stessa strada, citando De André (Il testamento di Tito): «"Nella pietà che non cede al rancore" Andrea ci ha insegnato l'amore. Il sorriso di don Gallo rimarrà con noi». Roberto Saviano sottolinea di essersi riconosciuto «nella sua Chiesa». Gino Paoli, una delle anime di Genova, sa che avere incontrato Don Andrea per lui «è stata una fortuna. È stato uno che davvero ha vissuto per gli altri. E gli altri erano la sua vita. Un grande». Il cantautore e il sacerdote hanno girato per i carrugi un docu-film, «Tutta colpa del paradiso». «Girare per i vicoli con lui è stato uno spasso. Non c'era una puttana, un trans o un drogato che non lo conoscesse e, a suo modo, non lo adorasse».
IL CALCIO - Una lunga lettera, intitolata «Ciao Don, ti sia lieve la terra», campeggia sul sito del Genoa. Ma non c'è derby che tenga, anche l'altra squadra cittadina, la Sampdoria, ricorda «la sua umanità, il suo carisma, la sua bontà» e piange con Genova.
I «COLLEGHI», ANCHE CONTRO - Profondamente commosso don Alessandro Santoro, un altro parroco famoso per le sue battaglie in favore degli ultimi (specie alle Piagge, uno dei quartieri dormitorio di Firenze): mercoledì mattina era stato a visitare l'amico, gravemente ammalato: «È morta una delle persone più importanti che c'era in Italia. Era un uomo vero, libero, un uomo del Vangelo, capace di non rimanere costretto nelle solite logiche, sapeva stare dentro la storia degli umani a piedi scalzi». Anche chi non è sempre stato d'accordo con Don Gallo pregherà per lui. Maurizio Patriciello, parroco a Caivano (Napoli), uomo impegnato contro i roghi tossici di rifiuti nella cosiddetta «terra dei fuochi», commenta: «Tante delle sue posizioni non erano da condividere. Don Gallo è stato un uomo di grande carità, che ha fatto tante cose belle. Ma quando si diventa sacerdoti lo si fa perché si è innamorati di Gesù e lo si diventa in una Chiesa».
Redazione Online
22 maggio 2013 | 20:39© RIPRODUZIONE RISERVATA
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