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Autore Discussione: Salvatore Padula. Le solite due Italie dell'Irpef  (Letto 2144 volte)
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« inserito:: Marzo 24, 2013, 05:51:14 pm »

Le solite due Italie dell'Irpef

di Salvatore Padula

23 marzo 2013


Ci sono "due Italie" nei dati sulle dichiarazioni dei redditi 2012 resi noti ieri dal dipartimento delle Finanze. E non solo perché, ancora una volta, le statistiche sull'Irpef confermano un allargamento del divario tra Nord e Sud, con le regioni settentrionali che riescono a beneficiare maggiormente degli effetti della crescita del Pil (+1,7% nominale, nel 2011, anno al quale si riferiscono i redditi).

Ma, soprattutto, perché dai numeri traspare nuovamente l'eterno dualismo dell'imposta sui redditi personali. Un'imposta sempre più spostata su lavoro dipendente e pensioni (che insieme versano l'80% dell'Irpef netta totale) e che continua a impattare relativamente meno su svariati milioni di lavoratri autonomi e soprattutto sugli imprenditori individuali (entrambi con imponibili in crescita rispetto al 2010).

Il che ripropone almeno due dubbi. Il primo riguarda il valore di questi dati per fotografare realmente i "guadagni" degli italiani.
Le statistiche offrono un'istantanea distorta, perché - come sappiamo - raccolgono, classificano e confrontano "solo" i redditi (guadagni) dichiarati. Detto in altri termini, i dati e le medie riflettono ciò che il contribuente - talvolta esclusivamente per impossibilità ad agire in modo diverso, come quando la tassazione passa attraverso il datore di lavoro o l'ente pensionistico - ha voluto far vedere, ha voluto far emergere.

Il che porta dritto al secondo dubbio: quanto hanno pesato, sui comportamenti individuali, le moltissime (e molto enfatizzate) misure/azioni di contrasto all'evasione fiscale messe in campo negli ultimi anni? I dati non lo rivelano. Certo, si dirà, queste statistiche non sono pensate per restituire l'analisi sull'effetto delle misure antievasione. Vero. Ma, da una prospettiva empirica, l'andamento dei dati lascia pochi margini di ottimismo: almeno a prima vista non sembra proprio che la maggior severità sbandierata a più riprese sia stato un grande deterrente, per indurre tutti a una maggiore "tax compliance".

da - http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-03-23/solite-italie-irpef-081101.shtml?uuid=Ab61KrgH
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