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Autore Discussione: Barbara FIAMMERI. Berlusconi al Colle: accanimento dei pm  (Letto 2128 volte)
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« inserito:: Aprile 28, 2012, 11:40:01 am »

Notizie > Italia

Berlusconi al Colle: accanimento dei pm

di Barbara Fiammeri

28 aprile 2012

Sul tavolo apparecchiato al Quirinale, Silvio Berlusconi aveva annunciato di voler portare anzitutto i temi legati alla politica e all'economia: il sostegno al governo, le riforme istituzionali, la legge elettorale, la necessità del cambio di passo sul fronte della crescita. Ma il primo colloquio ufficiale con Giorgio Napolitano dopo le sue dimissioni, all'ex premier è servito soprattutto per sfogare ancora una volta la sua «amarezza» per quello che da sempre definisce «l'accanimento giudiziario» delle procure nei suoi confronti e rilanciare la necessità di intervenire sulla giustizia, intercettazioni comprese. Napolitano, a quanto si apprende, si è limitato ad ascoltare.

Del resto quella di ieri, nel linguaggio del Quirinale, viene circoscritta a una «visita di cortesia», a cui Gianni Letta, anche ieri accanto a Berlusconi durante la colazione al Colle, stava lavorando da tempo. Ovvio però che l'attualità abbia preso inizialmente il sopravvento: dall'aut aut di Maurizio Gasparri sulla riforma del lavoro all'evocazione delle elezioni anticipate, che Berlusconi aveva fatto nei giorni scorsi, sia pure attribuendone a Bersani e al Pd la tentazione.

A Napolitano il Cavaliere ha voluto anzitutto fornire assicurazioni sull'appoggio al governo. «Il governo cesserà alla scadenza naturale», ovvero nella primavera del 2013, quando si concluderà la legislatura. La linea dura imboccata al Senato contro il ddl Fornero va quindi interpretata come una posizione politica: «È un testo troppo sbilanciato a favore della Cgil, devono introdurre alcune modifiche perché così com'è si rischia di disincentivare le assunzioni», avrebbe ribadito l'ex premier, assicurando allo stesso tempo che l'obiettivo non è quello di produrre lacerazioni dirompenti. Resta forte la preoccupazione per la crescita assente e per la pressione fiscale – «non è esattamente quello che volevamo noi» ha detto Berlusconi tornando a caldeggiare un possibile alleggerimento dell'Imu, almeno in prospettiva, e la contrarietà all'eventuale aumento dell'Iva in autunno.

Ma dopo un po' non si è più trattenuto. «Continuano ad attaccarmi, non c'è procura in Italia che non abbia aperto o non sia pronta ad aprire un fascicolo contro di me...», avrebbe detto il Cavaliere al Capo dello Stato, secondo quanto raccontano alcuni dirigenti del Pdl che hanno avuto modo di parlargli. Come ai tempi in cui era ancora a Palazzo Chigi, l'ex premier si è lamentato per la rinnovata esposizione mediatica, corredata dalla pubblicazione di intercettazioni «private» a puntate. «Mi sono fatto da parte, ma non basta, mi vogliono eliminare, non è possibile andare avanti così...», è stato il refrain intonato da Berlusconi contro «la macchina del fango».

Un vero e proprio sfogo. Non è certo la prima volta. In questo caso però a parlare non era il Capo del governo ma "solo" il leader della principale forza politica della maggioranza. Una diminutio che paradossalmente concede spazi di manovra maggiori sul fronte politico. Berlusconi vorrebbe trovare nel Quirinale una sponda. Chiede che si intervenga sulla giustizia e soprattutto sulle intercettazioni. Ma Napolitano, pur non sottovalutando il ruolo del Cavaliere, si è limitato, non proferendo parola a prendere atto dell'«amarezza» manifestata dall'ex premier. Nel Pdl comunque non sono intenzionati a lasciar correre. Tutto è rinviato a dopo le amministrative.

Quello che invece il capo dello Stato si attende adesso dalle forze politiche (come ha ribadito in occasione del 25 aprile) è un passo concreto delle forze politiche sul fronte delle riforme che risponda alla richiesta di cambiamento proveniente da tutta l'opinione pubblica. La modifica della legge sul finanziamento dei partiti ma anche le riforme istituzionali e, naturalmente, la legge elettorale ne sono i cardini. Berlusconi anche a Napolitano ha confermato l'intezione del Pdl di voler arrivare rapidamente all'intesa con Pd e Terzo Polo. E lo stesso ha ribadito anche il segretario del Pdl Angelino Alfano che ieri, dopo aver attaccato Grillo per le parole pronunciate contro il Capo dello Stato («Napolitano – ha detto – è presidio di saggezza e terzietà») ha confermato che i tempi per la nuova legge elettorale sono ormai maturi.

da - http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-04-28/berlusconi-colle-accanimento-081551.shtml?uuid=AbQsjjUF
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