LE INDAGINI di GIOVANNI TIZIAN
"O Dottò" e il suo Veneto Crisci, il boss del Nord-Est
Nell'aula bunker di Venezia si sta svolgendo il processo alla Gomorra del Nord-Est stupisce tutti. Dicono abbia un atteggiamento più da manager che da mafioso. Gli contestano evasione fiscale, riciclaggio, usura
Nell'aula bunker di Venezia si sta svolgendo il processo alla Gomorra del Nord-Est. Mario Crisci, il 34enne di Castevolturno, è ritenuto il capo del gruppo. Crisci "O Dottore" stupisce tutti, il suo è un atteggiamento da manager più che da mafioso di quartiere. In aula ribadisce che il Clan non c'entra. Sì, ammette reati e violenze. Ma con i mafiosi, dice, non ha legami.
Durante il suo interrogatorio, sostiene, che tra quei cento imprenditori taglieggiato, le vittime in realtà sarebbero poche. "Molti, grazie a me, hanno mandato i capitali all'estero, e poi lavoravano in nero, la pratica della fatturazione fasulla per abbassare i costi era costante". Ha tirato in ballo anche commercialisti e consulenti delle "vittime": "Quando con la mia società, la Aspide, prestavo i soldi spiegavo a tutti quale era il tasso d'interesse, non è vero che lo scoprivano dopo, sapevano e accettavano con l'avallo dei loro professionisti, che erano presenti alle trattative".
La Dia di Padova gli contesta estorsione, usura, intermediazione finanziaria illegale, estorsione, intimidazione, detenzione di armi. Un lungo elenco di singoli reati che ha portato i magistrati a contestare l'associazione mafiosa al gruppo guidato da Mario Crisci. Un reato che nelle regioni del nord Italia di rado viene scritto nero su bianco. I Pm preferiscono contestare i singoli reati aggravati dalla modalità mafiosa, e quasi mai il 416 bis, l'associazione mafiosa appunto.
Un organizzazione legata al Clan di casalesi, quella raccolta attorno alla società finanziaria Aspide, "in cui gli associati si avvalgono del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà da esso derivante per commettere delitti di ogni genere e principalmente delitti di usura, estorsione, detenzione e porto di armi, danneggiamenti, sequestro di persona, esercizio abusivo dell'attività finanziaria, falsi in scritture private, nonché per acquisire il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni e per realizzare vantaggi e profitti ingiusti e per finanziare persone detenute in Campania". Succede anche questo nel ricco nord est.
24 maggio 2012
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