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Autore Discussione: Gianni Toniolo - Uniti si può evitare una Grande Depressione  (Letto 2127 volte)
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« inserito:: Gennaio 07, 2012, 10:23:01 pm »

Uniti si può evitare una Grande Depressione

di Gianni Toniolo

31 dicembre 2011


Nella tarda primavera del 2008, la recessione si annunciava come più grave di quella iniziata nell'autunno del 1929. Nel complesso dell'economia mondiale, il rapporto tra passività finanziarie e Pil era più elevato che alla fine degli anni Venti, con maggiore presenza di debiti a breve scadenza. Grazie anche alle nuove tecnologie, i mercati finanziari avevano raggiunto un'integrazione senza precedenti che rendeva più facile la trasmissione degli shock da un angolo all'altro del pianeta. Nel corso del 2008, l'andamento dei redditi e dell'occupazione sembrò dare ragione a chi prevedeva un'altra Grande Crisi: produzione industriale e commercio mondiale diminuirono più fortemente che nel 1929-30.

Ben presto tuttavia la storia prese una strada meno drammatica di quella percorsa ottanta anni prima. Nel 2009 la caduta della produzione e del commercio si arrestò. Che cosa era successo? Le banche centrali dei principali Paesi avevano coordinato un insieme di energici interventi dando alla crisi una risposta ben diversa da quella degli anni Trenta. Fu offerta all'economia tutta la liquidità necessaria, anche con strumenti eterodossi. Nella maggior parte dei Paesi, inoltre, fu aumentata la spesa pubblica in disavanzo, anche per salvare banche in difficoltà.

In altre parole, la lezione degli anni Trenta fu ben appresa sia nella valutazione della gravità del pericolo sia nell'applicazione delle misure necessarie. Come in ogni situazione di emergenza furono commessi errori e non si badò agli effetti secondari che la cura avrebbe potuto avere sul malato pensando, correttamente, che a questi si sarebbe potuto provvedere durante la convalescenza.

Da allora sono passati tre anni. Sino alla primavera scorsa le economie occidentali sembravano avviate a consolidare stabilità e crescita, anche se più lentamente di quanto fosse desiderabile. Nella seconda metà del 2011, la situazione è improvvisamente precipitata.
Il 15 dicembre scorso, Christine Lagarde, managing director del Fondo monetario internazionale, si è sentita in dovere di avvertire che «il mondo rischia di scivolare in una depressione come quella degli anni Trenta se i singoli Paesi non risolvono i loro contrasti per lavorare insieme a risolvere la crisi del debito europeo che si sta facendo più profonda». La lezione è stata, dunque, tanto rapidamente dimenticata?

Per molti aspetti si direbbe di sì. Passata l'emergenza, non si sono affrontate se non in parte le cause della crisi scoppiata nel 2008. L'introduzione di nuove regole per la stabilità dei mercati finanziari procede a rilento. Non sono stati affrontati gli squilibri macroeconomici, soprattutto quelli interni all'area euro che non possono essere mitigati con variazioni del tasso di cambio.

da - http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-12-30/uniti-evitare-grande-depressione-214753.shtml?uuid=Aa5AJJZE
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