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Autore Discussione: GIANLUCA NICOLETTI - Viaggio ai confini delle fantasie di giovani e anziani  (Letto 2053 volte)
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« inserito:: Settembre 12, 2011, 04:03:25 pm »

Cronache

12/09/2011 - IL CASO

Non solo pratiche orientali: ecco le ordinarie trasgressioni dell'Italia del sesso estremo 85% di italiani afferma di essere giudice dei propri istinti; il 65%, pur dichiarandosi cattolica, afferma di non seguire i dettami della Chiesa

Viaggio ai confini delle fantasie di giovani e anziani

GIANLUCA NICOLETTI
ROMA

Gli italiani stanno sperimentando nuove vie di fuga dalle regole dei comportamenti sessuali. Quasi sempre avviene su sollecitazione di una comunità di praticanti che in Internet si aggrega, cresce, acquisisce proseliti, si diffonde e tracima rapidamente, dal mondo dell’impalpabile a quello dei rapporti concreti. Non si può più parlare di «sesso virtuale» come se fosse un’attività unicamente onirica e staccata dalla pratica reale. Nel bene o nel male il digital divide scende al minimo proprio laddove internet permette veloci scambi di emozioni; non a caso siamo indicati nelle classifiche mondiali tra i più grandi consumatori di social network e sempre più disponibili alla sperimentazione di nuove sollecitazioni dei sensi.

Questo lo confermano gli indicatori più titolati a farci la radiografia: il Censis ci dice che tra le tante oscillazioni cui è sottoposto il nostro paese, un fenomeno di cui dobbiamo farci carico è «La crescente sregolazione delle pulsioni». Con questo titolo è stata presentata, nemmeno tre mesi fa, una ricerca, dove si leggeva che l'85,5% degli italiani fosse arrivato alla conclusione di essere l'unico giudice dei propri istinti. I più giovani ammettono il trasgredire ludico (il 44,8%); soprattutto si è diventati maestri nel compromesso tra istinto e tradizione morale, per cui sembra possibile essere buoni cattolici anche senza tener conto della morale della Chiesa cattolica in materia di sessualità (63,5%, con punte dell'80% per i più giovani). E’ immediato che la tendenza osservata dal Censis aiuti a comprendere meglio un'infinità di micro fenomeni, ancora abbastanza sommersi.

Spesso imperversa il pregiudizio che vorrebbe i frequentatori di Internet come un popolo a parte, ma non è più così: in Italia il web è il maggior ispiratore di sessualità alternativa, anche per le categorie fino ad ora insospettabili. Non ci si meravigli se prossime mutazioni del costume confermeranno la profezia che già vede trentamila iscritti in pochissimo tempo alla comunità «Cougar Italia». Le coguare italiane sono le donne mature desiderose di conoscere uomini più giovani di loro, il fenomeno viene dagli Stati Uniti, ma nel paese più mammone che ci sia è ora esploso il fenomeno di giovani maschi che vogliono incontrare una donna cougar, forse più rassicurante delle coetanee. Le Cougar di casa nostra, come si legge nella pagina d'entrata del loro sito, sono donne «fiere della loro età, indipendenti, che possono finalmente sedurre e frequentare uomini più giovani senza tabù e senza pregiudizi».

Dallo stesso punto di osservazione è pure possibile avvertire sintomi di radicale mutazione delle strutture affettive tradizionali nella pratica sempre più diffusa del «tradimento consensuale», o ancor più di quello «partecipato».

E’ facile gettare sui giovani l'anatema di chi è ancora viva nel recinto delle regole. Non sono certo dei ragazzini le migliaia d’italiani che si affidano in coppia alle pagine gialle dell’ammucchiata last minute, siti e siti che suddividono la penisola in accurati data-base, regione per regione, città per città, dove è possibile trovare indicazioni per soddisfare ogni desiderio di promiscuità.

Sarebbero poi da mostrare come monito a chi vuol toccare le pensioni le facce allucinate di tanti anziani che, nudi come vermi, si offrono sulle tante versioni nostrane di «Chat roulette». Signori pelosi in canottiera, matrone in vestaglietta, ovunque trionfi di cellulite, ipertricosi e cascame vario, tutti sballottati dal gioco di casuale accoppiamento in video chat.

Dal tipico cucinino, alle camere con comò e specchiera delle nostre province baluginano tra la penombra davanti alle web cam. A volte si intravedono solo occhiali, crani con riporto e alopecia, ipertricosi e dentature sconnesse, ma anche loro hanno imparato come si entra nel grande gioco del «famolo strano» nazional popolare.

da - http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/419776/
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