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Autore Discussione: Il premier Fayyad avverte Roma "Con Hamas non si può negoziare"  (Letto 2495 volte)
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« inserito:: Settembre 04, 2007, 04:18:54 pm »

ESTERI

Il primo ministro dell'Anp replica alle aperture di D'Alema e Prodi: "Sbagliano"

"Portare avanti il dialogo solo con il governo palestinese legittimamente eletto"

Il premier Fayyad avverte Roma "Con Hamas non si può negoziare"

dal nostro inviato MARCO ANSALDO


RAMALLAH - "Prodi e D'Alema sbagliano. Non si può negoziare con Hamas. Perché l'interlocutore per un dialogo è solo il governo legittimamente eletto in Palestina. E quello siamo noi, e non altri".
Salam Fayyad è nuovo negli uffici governativi di Ramallah, ma la sua voce si fa già sentire.

Il primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) è a capo di un esecutivo di emergenza, non è un politico di professione. Ma la sua formazione di tecnocrate - Fayyad è un economista laureato all'Università americana di Beirut - gli consente anzi di guardare altrove, alzando la polvere che giace da anni sotto i tappeti della Muqata, il palazzo presidenziale un tempo abitato da Yasser Arafat, per spulciare nientemeno le carte finanziarie del raìs. E se un giorno si scopriranno alcuni retroscena del tesoro di Arafat, sarà grazie a questo serio signore con i capelli bianchi e gli occhiali dalla montatura leggera, capace di leggere i numeri come nessun altro ha mai fatto qui.

Signor primo ministro, lei ha appena incontrato il ministro degli Esteri italiano Massimo D'Alema, che oggi ha ribadito l'appoggio a Fatah ma nelle scorse settimane si era anche detto favorevole a un dialogo con Hamas. È d'accordo con questa posizione?
"Ho sentito anche le dichiarazioni fatte alcune settimane fa dal presidente del Consiglio, Romano Prodi. E devo dire che la mia posizione in questo senso è netta. Chi vuole impostare un negoziato con Hamas è in errore".

Perché?
"Perché il dialogo deve essere portato avanti con una parte sola, e questa siamo noi: il governo palestinese legittimamente eletto".

L'Italia sostiene però che per arrivare alla pace occorre un patto tra Fatah e Hamas, e che non si può trovare un accordo solo con metà dei palestinesi.
"Io sostengo che Hamas deve innanzitutto far cessare quello che accade ogni giorno a Gaza. Nella Striscia c'è una situazione orribile e pericolosa. Se qualcuno ha un'idea diversa sono pronto a discutere, ma a condizione di far terminare le difficoltà in quell'area. Per parlare bisogna prima rispettarsi a vicenda".

E lei che considerazione ha di chi oggi governa la Striscia?
"La mia intenzione più forte in questo momento è quella di contrastarli. Vadano al diavolo, noi non siamo come loro! Per esempio, chi dice che dovremmo sottoscrivere un messaggio di odio che viene dalle moschee? Eppure anch'io sono un musulmano. Ma non accetto che questa sia la faccia che tutto il mondo vede degli islamici".

Voi che cosa offrite in alternativa?
"Noi abbiamo un'alternativa. Offriamo una visione piena e integrata della questione palestinese, e sono fiducioso che Gaza verrà reintegrata con la Cisgiordania".

In pratica che cosa propone?
"Di eliminare, al meglio e al più presto, i danni sofferti dalla Palestina negli ultimi due anni, sia a livello finanziario sia istituzionale".

E il negoziato con Israele?
"I piccoli miglioramenti in corso non devono nascondere la realtà: noi dobbiamo ottenere la nostra libertà. E da sola, l'economia non può fare tutto".

Che cosa vuol dire?
"Che il mio governo ha avuto successo nel far terminare le restrizioni bancarie e la difficile situazione economica degli ultimi anni. Tutti i salari di tutti gli impiegati sono stati pagati. Ma non basta. La questione con Israele è politica. Ci sono quasi 600 posti di blocco in tutto il paese. È possibile giustificare ogni provvedimento solo con ragioni di sicurezza? A questi checkpoint si percepisce tutta l'umiliazione a cui è sottoposto il nostro popolo".

Che cosa può fare in questo senso l'Anp?
"Il mio è un governo di emergenza. Ma il presidente Abu Mazen mi ha chiesto di continuare a esercitare l'azione che stiamo portando avanti a più livelli. Questa amministrazione incontra i favori della maggioranza del popolo palestinese, come dicono tutti i sondaggi e gli studi fatti di recente. Hamas non deve dunque guardare all'Anp come a un partito: perché invece è la casa di tutti i palestinesi".

(4 settembre 2007)

da repubblica.it
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