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Autore Discussione: Cannes: All’orizzonte una palma di cartoon?  (Letto 3468 volte)
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« inserito:: Maggio 26, 2007, 10:24:10 pm »

All’orizzonte una palma di cartoon?
Alberto Crespi


Sarà bene ripeterlo: domani (stamattina per chi legge) passa in concorso il film di Kusturica e questo nostro pronostico potrebbe rivelarsi scritto sull'acqua. Sarà bene anche precisare che il palmarès pubblicato in questa pagina è inventato e rispecchia esclusivamente i nostri desideri: sono i premi che darebbe il vostro voyeur di professione, che alla sua 24esima edizione di Cannes sarebbe felice di essere sorpreso da una Palma a cartoni animati. Una cosa sono i desideri, un'altra i pronostici. Che però, in parte, sono costretti a coincidere: i 25 minuti di applausi ottenuti alla proiezione di gala da Persepolis, il cartoon autobiografico della franco-iraniana Marjane Satrapi, sono qualcosa di più di un'indicazione di voto. Sono un documento ufficiale di adozione - la Francia ha deciso una volta per tutte che Marjane è un'artista «di casa», e questa è una parola di speranza per gli artisti perseguitati di tutto il mondo - e una consacrazione nell'Olimpo dei grandi. Se qualche giurato (come solitamente accade) ha visto il film in quell'occasione, Persepolis è un possibile vincitore. Non dimenticheremo mai che, qualche anno fa, decidemmo che Il pianista aveva vinto vedendo la giurata Sharon Stone uscire in lacrime da una proiezione-stampa alla fine della quale gli applausi non raggiunsero forse i 25 minuti, ma almeno il quarto d'ora. L'onda emotiva che a volte sostiene un film può influenzare benevolmente i giurati; che sono donne e uomini di spettacolo, quindi conoscono il valore di applausi e fischi. Per lo stesso motivo pensiamo che i giurati non fossero presenti alla proiezione-stampa di We Own the Night, il film americano di James Gray: i giornalisti hanno (ingiustamente) fischiato, mentre una delle rarissime voci di corridoio filtrate in questi giorni danno il film tra i favoriti. Chi scrive, per la cronaca, sarebbe contento, anche se non abbiamo inserito Gray nel nostro palmarès personale.

Come scriviamo ogni anno, il pronostico cannense è difficile perché qui la giuria fa il suo mestiere: vede i film, discute e non parla con nessuno. Da oggi, appena visto Promise Me This di Kusturica, i giurati verranno come al solito segregati e per domani pomeriggio dovranno consegnare il verdetto. Come da tradizione, i direttori Jacob e Fremaux non eserciteranno pressioni. Una volta succedeva, ma senza grande esito: proprio quest'anno, in occasione del trentennale della Palma a Padre padrone, i fratelli Taviani hanno raccontato di aver appreso, anni dopo, dei retroscena divertenti sull'edizione '77. L'allora direttore Favre le Bret spingeva per Una giornata particolare e soprattutto per un premio alla Loren; i giurati e soprattutto le giurate, estenuati dalle pressioni, videro entrare Sofia alla proiezione di gala e dissero più o meno: «Che donna bella, ricca, fortunata… e vuole anche la Palma d'oro? Pussa via!». Così, convinti da Rossellini che era il loro presidente/tutore, votarono per i Taviani all'unanimità. È stato proprio Jacob a raccontare questa storia, per cui è presumibile che l'attuale presidente del festival abbia fatto tesoro di tale esperienza. Quest'anno il presidente è Stephen Frears, che ben difficilmente premierà film eccessivamente intellettualistici ed estetizzanti. Alcuni dei «nostri» premiati (Persepolis, Schnabel, i Coen, Van Sant, l'attrice rumena) sono verosimilmente presenti nelle discussioni della giuria, che potrebbe prendere in considerazione anche Wong Kar-Wai, il russo Zvjagintsev, l'americano Zodiac, il turco-tedesco Fatih Akin, il citato James Gray e, ovviamente, Kusturica. Con ciò, abbiamo citato 11 film e magari ne salterà fuori un 12esimo. Niente vincitori annunciati, a Cannes 2007. In fondo è più bello così.

Pubblicato il: 26.05.07
Modificato il: 26.05.07 alle ore 9.46   
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