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Autore Discussione: FRANCESCA SFORZA. La diplomazia giuridica, una risposta alle sfide globali  (Letto 17113 volte)
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« inserito:: Aprile 13, 2019, 02:02:14 pm »

La diplomazia giuridica, una risposta alle sfide globali
L’esportazione di modelli organizzativi e sistemi di valori come pratica per rimettere l’Italia al centro della scena internazionale

Pubblicato il 09/04/2019 - Ultima modifica il 09/04/2019 alle ore 21:49

FRANCESCA SFORZA
La “good governance” delle nuove questioni globali richiede istituzioni rinnovate, non tanto nella sostanza, quanto nella capacità di interagire fra loro in un modo più funzionale. Per questo oggi a Roma si è parlato di “Diplomazia giuridica”, titolo di un libro firmato da Alfredo Durante Mangoni, diplomatico e Giovanni Tartaglia Polcini, magistrato, e oggetto di una discussione che ha attraversato alcuni snodi fondamentali delle nostre istituzioni, dimostrando - come ha osservato il direttore della Stampa Maurizio Molinari, che ha moderato il dibattito - come da un libro si possa partire per dar vita a un laboratorio di idee”.

Ne hanno discusso, a Palazzo Giustiniani, il segretario generale della Farnesina Elisabetta Belloni, la rappresentante speciale della Presidenza Osce per la lotta alla corruzione Paola Severino, il giudice costituzionale Francesco Viganò, il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone, e il procuratore nazionale Antimafia ed Anti-terrorismo Federico Cafiero De Raho.

Inizia la giornata con la Cucina de La Stampa, la newsletter di Maurizio Molinari
«Il diplomatico non è un giurista - ha osservato Elisabetta Belloni, aprendo la discussione - e ricordo ancora quando agli inizi della mia carriera l’allora segretario generale mi disse che ’il diplomatico è colui che sa niente di tutto’... Era un modo per dire che ci vuole una competenza che tenga insieme le varie possibili declinazioni dei settori istituzionali e che le faccia interagire nel modo più virtuoso possibile».

Una delle applicazioni più evidenti della diplomazia giuridica - ha spiegato Paola Severino, che ha curato la prefazione del libro - è proprio il settore dell’anticorruzione: “L’importanza di rimettere l’Italia al centro nella scena internazionale nella lotta ai fenomeni corruttivi passa anche attraverso la sistematizzazione di una materia così importante e delicata”. La promozione della lotta alla corruzione, infatti, coincide con la promozione e la difesa del sistema paese, dalla Business Integrity delle aziende alla trasparenza di norme e leggi.

«Sono molte le doglianze e le accuse che si sentono nei confronti della giustizia italiana - ha detto nel suo intervento Francesco Viganò - ma è bene anche concentrarsi sui suoi punti di forza: abbiamo discipline normative che sono veri prodotti da esportazione, soprattutto in America Latina, e che si pongono come promozione di una rule of law globale per i diritti”. Secondo Viganò infatti, “inglobare la tutela dei diritti fondamentali della persona nelle giurisprudenze è la vera sfida se si vuole essere efficaci nella lotta alla corruzione».

«La diplomazia giuridica - scrivono gli autori nell’introduzione - permette di traslare, condividere ed esportare norme, istituti, modelli organizzativi e sistemi di valori. Nella misura in cui individua e studia le best practices che si sono diffuse in una realtà specifica consente di anticipare scenari. Spesso avviene che modelli nazionali – indicati o riconosciuti come termini di riferimento – assurgano a standard nelle sedi multilaterali e, attraverso meccanismi convenzionali, finiscano per condizionare, permeandola, la legislazione nazionale di domani». «Perché se è vero che siamo il paese della mafia - ha osservato al proposito Raffaele Cantone - è vero anche che siamo il paese dell’antimafia, così come siamo allo stesso tempo il paese della corruzione e dell’anticorruzione, i cui sistemi e meccanismi vengono studiati in tantissimi paesi del mondo». Nel ricordare le tappe fondamentali che hanno scandito la storia dell’antimafia, il procuratore nazionale Antimafia ed Anti-terrorismo Federico Cafiero De Raho, ha voluto rievocare l’esperienza di Giovanni Falcone, mettendo l’accento «sull’importanza del soft power» che grazie a quell’esempio si impose nelle istituzioni del Paese.
 Licenza Creative Commons

Da - https://www.lastampa.it/2019/04/09/italia/la-diplomazia-giuridica-una-risposta-alle-sfide-globali-YTD3cWAVIxWJkQhGWAUYvL/pagina.html

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