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Autore Discussione: Natalia Lombardo. L'assedio degli attendenti del Cavaliere  (Letto 2306 volte)
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« inserito:: Marzo 16, 2010, 10:47:05 am »

L'assedio degli attendenti del Cavaliere

di Natalia Lombardo

Una volta passi, anche se non sarebbe dovuta passare, ma due sono troppe. Cosa? Le trame in cui sarebbe coinvolto Giancarlo Innocenzi, per ben due volte emerse da intercettazioni. L’indignazione affiorava dai muri di via Isonzo, venerdì, nella nuova sede dell’Authority per le Comunicazioni. Un fumo di rabbia pare uscisse dalla stanza del presidente, Corrado Calabrò, decisamente seccato dalla seconda frittata combinata dal commissario che, in fondo, aveva salvato la prima volta chiudendo un occhio sulle conversazioni con Agostino Saccà, allenamenti per dare la “spallata” a Prodi.

Calabrò, il Garante poeta, non è tipo che si sbilanci troppo, ma ultimamente sembra che si sia accorto con fastidio di essere strumentalizzato anche dalla Rai, con le chiamate e le lettere del direttore generale Mauro Masi, per fargli avallare operazioni di censura preventiva. In questi ultimi mesi quindi il presidente ha detto parecchi no alle pretese (del premier): l’affannoso tentativo di non mandare in onda Santoro con le puntate dedicate al processo Mills, alle deposizioni del pentito Spatuzza, alla trattativa Stato-Mafia che tira in ballo Marcello Dell’Utri.

Azzerare AnnoZero: la campagna è partita da Viale Mazzini dopo la puntata con Patrizia D’Addario, ma tante richieste, anche esterne alla Rai, sono piovute sul tavolo del Garante Tlc verso la fine del 2009. Il Dg Masi le provò tutte con Calabrò: dopo intensi contatti telefonici, gli invia una lettera formale nella quale chiede se vi siano profili di contrarietà nel mandare in onda la trasmissione su Mills. Calabrò si oppone e respinge le richieste al mittente con un’altra lettera formale: l’Auhority non può intervenire preventivamente (come sa bene Masi) ma solo a posteriori dopo la messa in onda; e scrive anche in difesa della libertà d’espressione. Respinta una palla, il Garante riceve le lettere dagli avvocati delle parti nei processi Mills e in quello che coinvolge Spatuzza: stessa richiesta di blocco a priori delle puntate di Santoro. Calabrò fa rispondere ai legali: non è possibile, niente censure preventive. L’ultimo tentativo Innocenzi l’azzarda in casa, con i quattro commissari di maggioranza dell’Agcom, che avrebbero scritto al presidente un’altra lettera: la Rai non mandi in onda quelle puntate di AnnoZero. Respinto anche questo. L’Agcom aveva comunque inviato una diffida a Santoro perché rispettasse il contraddittorio. Masi, da parte sua, diffida il giornalista con lo spauracchio dei rischio multa Agcom per la Rai, pari al 3% di fatturato. Il Dg comunque taglia le “docufiction” dopo quelle su Ciancimino Jr.

Insomma, Corrado Calabrò si è stufato. Così venerdì sera ha mandato la pratica Innocenzi agli uffici giuridici Agcom per un’indagine chiesta anche i consiglieri di opposizione. I tre, Sortino, D’Angelo e Lauria, che si erano opposti e avevano votato contro l’archiviazione del caso Innocenzi-Saccà nel 2008 da parte del comitato etico (a due, solo D’Elisa e Chiappa, dopo la morte di Leopoldo Elia). Calabrò allora votò a favore, forse per troppa prudenza nell’agire contro un commissario. Il 16 o il 18 marzo riferirà l’esito dell’indagine al consiglio. Questa volta il Garante dovrebbe garantire sul serio, anche per non perdere la faccia. A via Isonzo stanno a vedere, certo stavolta non basterà un comitato etico di coppia a salvare il commissario Inox.

14 marzo 2010
da unita.it
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