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Autore Discussione: Un paese di corrotti e corruttori  (Letto 2164 volte)
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« inserito:: Febbraio 18, 2010, 02:49:44 pm »

Red,   17 febbraio 2010, 14:25

Un paese di corrotti e corruttori     

La corruzione è un "tumore maligno" che spaventa, soprattutto nelle forme di "piccoli episodi e di diffusione capillare". Il presidente della Corte dei Conti, Tullio Lazzaro, si dice "più pessimista" rispetto allo scorso anno sul dilagare degli illeciti contro la pubblica amministrazione (corruzione, concussione, etc) che causano danno erariale. Ciò che manca è "il senso etico" nella gestione della cosa pubblica


Aumentano le denunce per fatti di corruzione e concussione accertati nel 2009: la crescita è stata rispettivamente del 229% e del 153% rispetto al 2008. E' l'allarme lanciato dalla Corte dei Conti nella relazione del procuratore generale, Mario Ristuccia, alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. La Corte ha sottolineato anche che il fenomeno delle opere incompiute, di cui nel corso del 2009 sono state registrate molte fattispecie, "determina un'ingente spreco di risorse pubbliche".
La corruzione "è un fenomeno di costume e il codice penale non basta più", ha detto il presidente della Corte dei Conti, Tullio Lazzaro. "Ci vuole un ritorno a un'etica di comportamento da parte di tutti che io non vedo. La corruzione si annida di più dove non c'è trasparenza, dove c'è cattiva funzione dell'apparato". Poi ha lanciato un monito: rispettare le regole, osservare i tempi dei contratti e la regolarità delle contabilizzazioni nella gestione degli appalti.

Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha affermato che la relazione "conteneva parole di coraggio e per certi versi di anticonformismo al passo con le necessità delle riforme, in un rapporto pienamente equilibrato con i poteri dello Stato". Per il presidente dell'Anm Luca Palamara "la relazione del Pg della Corte non fa che evidenziare una grave piaga del nostro Paese. Le emergenze in Italia, sono la criminalità organizzata e la criminalità comune".
La Presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro invita a tenere in gran conto le "parole preoccupanti sulla corruzione dilagante" venute oggi dalla magistratura contabile. Sono denunce - dice- che "chiamano a maggiore responsabilità la politica. Certo serve un funzionamento più efficiente della Pubblica Amministrazione ma il rispetto delle regole è condizione fondamentale". "Trasparenza e rispetto della legge sono le condizioni per un uso corretto nelle risorse pubbliche - prosegue la presidente dei senatori Pd - le inchieste che hanno coinvolto amministratori pubblici arrestati per aver incassato tangenti pongono al Paese 'una nuova questione morale'. Non so se siamo di fronte a una nuova Tangentopoli, so però che sulla questione morale la politica ha qualche responsabilità in più. La politica ha la responsabilità di fare in modo che l'agire della Pubblica Amministrazione, il funzionamento della giustizia, degli organi di garanzia e dei controlli vengano adeguati. Servono riforme affinché la Pubblica Amministrazione funzioni correttamente e non un sistema che faccia di scappatoie e deroghe la normalità". "E' evidente - conclude Finocchiaro - che la politica ha una doppia responsabilità: deve agire sul versante legislativo ma deve anche garantire onestà e pulizia dei propri rappresentanti".
Antonio Di Pietro sottolinea come "nel nostro Paese la corruzione è diventata sistema, anzi, peggio si è trasformata in una tangentopoli ingegnerizzata". Per il leader dell'Idv "c'è un solo modo per spezzare questo sistema: creare una norma che imponga a tutti i condannati di non essere candidati, a tutti i rinviati a giudizio di non poter svolgere incarichi di Governo e a tutti gli imprenditori che si sono macchiati di reati di corruzione contro la pubblica amministrazione di non poter concorrere alle gare pubbliche per appalti, forniture e opere nella pubblica amministrazione. Se venissero applicate queste tre regole - conclude Di Pietro - oggi avremmo un diverso Parlamento, un diverso Governo ed una diversa classe imprenditoriale, più sana e più competitiva".

La Corte ha poi sollevato dubbi in merito alla retroattività sul processo breve: la giustizia contabile "non è affetta dalla sistemica lentezza che colpisce altre giurisdizioni". Ma l'eventuale retroattività della disposizione sul processo breve, attualmente in discussione in Parlamento, "porrebbe irragionevolmente nel nulla" i giudizi più complessi e che richiedono maggiori accertamenti istruttori, ha detto Ristuccia.
Sono stati inoltre segnalati "particolari fenomeni" di malasanità. "In materia di sanità, - ha spiegato Ristuccia - oltre a fattispecie di danno per l'erario Comuni ad altri enti ed amministrazioni, quali spese inutili, irregolari acquisti di beni e servizi, illegittimi inquadramenti di personale e conferimenti di incarichi e consulenze, si segnalano fenomeni particolari di mala gestione quali inefficienti ma costosi programmi di screening anti-tumorale, di assistenza odontoiatrica rivelatasi inesistente, di eccessive prescrizioni di farmaci ovvero di falsità delle stesse o di loro sostanziale inutilità, di sconcertanti interventi chirurgici non necessari". Secondo il ministro della Salute Ferruccio Fazio gli sprechi, la cattiva gestione, gli acquisti e le prestazioni irregolari in materia di sanità denunciati dalla Corte dei Conti "sono problemi noti, dovuti alla disomogeneità sul territorio nazionale".

da aprileonline.info
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