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Autore Discussione: Informazione, pluralismo addio  (Letto 2346 volte)
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« inserito:: Dicembre 08, 2009, 09:45:07 am »

Redazione,   07 dicembre 2009, 17:27

Informazione, pluralismo addio

Finanziaria. Con un colpo di mano il Governo e la maggioranza hanno improvvisamente cancellato il 'diritto soggettivo' dei giornali di idee,

di cooperative e di partito a percepire dal 2010 i contributi 'diretti' previsti dallo Stato contraddicendo impegni assunti dal Parlamento e

dallo stesso Governo.

La Commissione Bilancio della Camera, infatti, ha approvato il maxi emendamento del Governo, impedendo nei fatti ogni possibilità di

miglioramento del testo che ora 'blindato' andrà al voto dell'aula

L'operazione che si abbatte sul finanziamento pubblico ai giornali (di cui si avvale anche Aprile, assieme a tutte le testate politiche) non

è nuova: il governo ci aveva provato già nell'estate del 2008. Si impone un «tetto» alle erogazioni, demolendo così il diritto soggettivo

dei singoli giornali a goderne. Della serie: se ci sono, si erogano, altrimenti si resta a casse asciutte. Per non parlare del fatto che le

banche non sono inclini alla beneficenza o alle operazioni basate sulla fiducia e quindi, in assenza del diritto soggettivo al finanziamento

pubblico, si chiude la possibilità per le testate giornalistiche di accedere alle anticipazioni di credito rendendo impossibile approvare i

bilanci per l'anno a venire.

La proposta di Tremonti, presentata appunto anche nel 2008, era rientrata ed era stato avviato il lavoro per un regolamento, in vista di una

applicazione "giusta" del tetto che doveva arrivare nel 2011. Ma pare che Giulio Tremonti non abbia voluto aspettare.

E' di oggi la notizia che "gli Altri", il quotidiano diretto da Piero Sansonetti e nato appena sette mesi fa, da domani non sarà più in

edicola. "Era difficile - ha affermato l'ex direttore di Liberazione - e lo sapevamo".
L'iniziativa editoriale, nata per contribuire a "porre le basi culturali per la rinascita della sinistra italiana", non si interrompe. Sono

infatti annunciati un quotidiano on-line ed un settimanale cartaceo, appunto "gli Altri", in edicola dal 18 dicembre.

"Gli Altri" sono solo la prima testata di una lunga fila. La Fnsi parla di ‘un centinaio di testate tra giornali di idee, di cooperative e

di partito dei più diversi orientamenti politici e culturali'.
Per Paolo Butturini, segretario dell'associazione stampa romana, il nuovo blitz di Tremonti rischia di "cancellare centinaia di posti di

lavoro" e di colpire in modo particolare i piccoli editori.

Un fatto grave "per il governo del conflitto d'interessi", denunciano i parlamentari Vincenzo Vita e Giuseppe Giulietti. Il sindacato dei

giornalisti (Fnsi) si dice "fortemente preoccupato" e ha già convocato i rappresentanti sindacali delle redazioni coinvolte, mentre dalla

Cgil Fulvio Fammoni accusa: "Un governo inaffidabile usa ogni occasione per intervenire sull'informazione".

L'impuntatura di Tremonti ha provocato parecchi malumori anche nel centrodestra, tanto che da tutti i gruppi, sia d'opposizione che di

maggioranza, sono giunti emendamenti abrogativi. Rimasti per ora nel cassetto. Il maxi-emendamento è stato blindato in Commissione, lo sarà

quasi certamente anche in Aula. Mettendo la parola fine al pluralismo dell'informazione e delle idee.

da aprileonlive.info
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