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Autore Discussione: Asilo comunale come i campi di estrema destra  (Letto 2369 volte)
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« inserito:: Novembre 28, 2009, 07:30:31 pm »

Asilo comunale come i campi di estrema destra


di Simone Collini


Il sindaco Gianni Alemanno evita di replicare alle critiche, magari perché le ritiene pretestuose e infondate, magari perché l’idea di evocare i piccoli uomini dai piedi grossi e pelosi nati dalla fantasia di Tolkien l’apprezza, lui che quand’era giovane in un campo Hobbit ha conosciuto la moglie, Isabella Rauti. Fatto sta che a Roma ieri è stato inaugurato un asilo nido comunale in memoria delle vittime di via Ventotene, dove nel 2001 quattro donne e quattro Vigili del fuoco morirono nell’esplosione causata da una fuga di gas in un palazzo di questa strada. Il nome? “La contea degli Hobbit”. «È l’ultima trovata di pessimo gusto di un’amministrazione che non riesce davvero a smarcarsi dal fascismo e dalle proprie ideologie», attaccano in una nota congiunta il consigliere provinciale del Pd Marco Palumbo e quello comunale Massimiliano Valeriani.

«Ci chiediamo infatti come sia possibile intitolare un asilo nido con questo nome e chi abbia potuto legare a uno dei fatti di cronaca più drammatici degli ultimi anni, un nome così vicino alla sottocultura neofascista», dicono i due esponenti del Pd ricordando la tradizione dei campi Hobbit. Ovvero le manifestazioni culturali organizzate dall’organizzazione giovanile dell’Ms, il Fronte della Gioventù, con Pino Rauti a fare da ispiratore, tra il ’77 e l’80 (un quarto campo c’è stato nel ’95 e una rimpatriata nel 2007) tra concerti di gruppi d’area e sventolio di bandiere con la croce celtica.

Nessun richiamo a tutto ciò, replicano dal Pdl, nel Pd non sanno chi siano i personaggi fatasy chiamati hobbit. Insistono i consiglieri Pd: «Purtroppo con questa ennesima idea della destra la nostra città, la Capitale del nostro Paese, rischia davvero di trasformarsi, prima o poi, nella contea degli hobbit». E aggiungono: «Il silenzio del sindaco Alemanno è imbarazzo oppure è complicità con una corrente, quasi setta, del suo partito così nostalgica?».

28 novembre 2009
da lastampa.it
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