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Autore Discussione: Mafie, in autunno un corteo di giovani "per battere la cultura dell'illegalità"  (Letto 2642 volte)
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« inserito:: Agosto 18, 2007, 10:57:46 pm »

ESTERI

L'appello lanciato da un giovane parlamentare napoletano dei Verdi e da un collega di partito

L'iniziativa si terrà a Napoli. L'adesione all'appello si può firmare via e-mail

Mafie, in autunno un corteo di giovani "per battere la cultura dell'illegalità"

di DAVIDE VANNUCCI

 
ROMA - Il premier chiama e i giovani rispondono. Dopo la faida di Duisburg, Romano Prodi aveva lanciato un appello alle giovani generazioni del Mezzogiorno: "Aiutateci a battere il crimine organizzato". Oggi è arrivata la proposta: una grande mobilitazione civile contro l'illegalità, un'imponente manifestazione di giovani che "si ribellano, perché vogliono diventare protagonisti del loro futuro", come dice uno dei promotori dell'iniziativa, il trentacinquenne deputato napoletano dei Verdi Tommaso Pellegrino, segretario della Commissione parlamentare antimafia.

L'idea è venuta a Pellegrino e al collega di partito Francesco Emilio Borrelli, assessore alla Protezione civile della Provincia di Napoli, ma l'appello è rigorosamente bipartisan, e alcuni esponenti del centro-destra hanno già confermato la loro adesione. La manifestazione si terrà in autunno, a Napoli. Un autunno che dovrà rappresentare la primavera della gioventù meridionale, la rinascita di una comunità dalle mille potenzialità, e che invece la criminalità organizzata costringe a emigrare o a vivere chinando la testa.

Pellegrino e Borrelli sono entrambi fondatori ed ex presidenti dell'associazione "Studenti napoletani contro la camorra", e hanno quindi alle spalle una forte esperienza di battaglie civili, sul campo, nei territori caldi della camorra, a Secondigliano, a Forcella, nelle isole dell'illegalità descritte da Roberto Saviano. "La strage di Duisburg è l'ennesimo, tragico, segnale che la criminalità organizzata ha legami in tutto il mondo", dicono. "Per contrastarla c'è bisogno di più prevenzione in termini investigativi, ma anche e soprattutto di una grande mobilitazione in grado di vincere la cultura dell'illegalità, dello girarsi dall'altra parte, della paura e dell'isolamento". Prodi aveva parlato della necessità di un cambiamento "storico", e i due giovani si esprimono in termini di battaglia culturale, contro una mentalità per cui il crimine è la norma, il rispetto della legge un'eccezione, e l'onesto un fesso, "un pesce fuor d'acqua, uno che si dovrebbe fare anzitutto gli affari suoi".

E' questo il senso dell'iniziativa, che si rivolge a tutti, "politici di ogni schieramento, rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni, del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo". Aderire all'appello è semplice. Basta mandare una mail all'indirizzo giovanicontrolemafie

(18 agosto 2007) 

da repubblica.it
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