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Autore Discussione: BOB GELDOF Silvio, onora gli impegni  (Letto 2141 volte)
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« inserito:: Luglio 11, 2009, 09:20:24 am »

11/7/2009 (7:33)


Silvio, onora gli impegni
 
BOB GELDOF


Un altro G8 è finito, un’altra serie di documenti sono stati firmati. Ma gli impegni saranno onorati, questa volta? Una settimana fa ho incontrato il presidente del Consiglio Berlusconi e gli ho chiesto come avrebbe potuto guidare un vertice globale, non avendo mantenuto quanto aveva promesso.

L’Italia, gli ricordai, ha devoluto solo il tre per cento degli aiuti che si era impegnata a dare all’Africa quando lui stesso, da presidente del Consiglio, aveva firmato i documenti ufficiali del G8 di Gleneagle nel 2005. Canada, Giappone e Stati Uniti avevano raggiunto i loro obiettivi, Germania e Gran Bretagna, che se n’erano posti di più ambiziosi, erano già sulla buona strada.

Berlusconi mi rispose che era dispiaciuto e che avrebbe agito. Aggiunse anche che mai aveva disatteso una promessa - nei suoi affari come nella sua vita politica. Attualmente deve un miliardo di euro ai poveri dell’Africa.

Da uomo di parola, mi disse che all’Aquila questa settimana avrebbe dato qualcosa, e che l’Italia avrebbe onorato i suoi impegni nell’arco di tre anni. L’ha fatto?

Come La Stampa ha scritto ieri, Berlusconi ha detto che avrebbe pagato il contributo 2009 dell’Italia al Fondo globale per Aids, Tbc e malaria. Sono 130 milioni di dollari. Ha detto anche che ne avrebbe aggiunti altri 30. Ovviamente questo va benissimo. Ma si aspetta forse un grazie per qualcosa che dovrebbe fare comunque? Questo annuncio non ribalta il taglio di 411 milioni di euro agli aiuti dovuti per lo scorso anno. Questo è il punto. Cercare di rimediare con piccole somme non annullerà questa ingiustizia verso i poveri, gli affamati, gli ammalati, i bambini privati di una famiglia, un futuro, una speranza.

Salutiamo con piacere il fatto che il G8 dell’Aquila ha raggiunto un accordo per aiutare i contadini dei Paesi poveri colpiti dalla crisi economica globale e dal cambiamento climatico. Io però sono un veterano di questi vertici e vorrei sapere quanti di questi venti miliardi di dollari in tre anni sono denaro nuovo, e quanti sono solo una veste nuova per aiuti già esistenti. Mi piacerebbe sapere chi dà che cosa e quando. E’ stato riferito che l’Italia darà 150 milioni di dollari all’anno per i prossimi tre anni, ma non è ancora chiaro se questi verranno tirati fuori dai bilanci per gli aiuti già esistenti. Mi piacerebbe anche sentire qualcosa di più preciso sul modo in cui verrà realizzato questo accordo globale, su come verranno mantenute le promesse e valutate le responsabilità.

L’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu ha scritto su La Stampa che non mantenere una promessa fatta a un povero è peccato grave. Papa Benedetto XVI ha scritto nella sua Enciclica: «Gli aiuti allo sviluppo dei Paesi poveri devono essere considerati uno strumento finalizzato alla produzione di ricchezza per tutti». Io so che gli italiani si preoccupano dei meno fortunati e della reputazione del loro Paese nel mondo. Penso che Berlusconi possa ancora fare qualcosa per essere degno del grande cuore del suo Paese. Non è troppo tardi.

Ora mi rivolgo a lei, Mr Berlusconi: finché lei non spiegherà, nella prossima Finanziaria, come manterrà la parola data ai poveri, resterà sempre Mr Tre per Cento.
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da lastampa.it
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