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Autore Discussione: Allarme Congresso: "Armi Usa finite ai ribelli"  (Letto 2704 volte)
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« inserito:: Agosto 06, 2007, 06:39:43 pm »

ESTERI

Un camion-bomba esploso in un villaggio vicino a Mosul ha ucciso 28 persone

E a Bagdad otto vittime per l'esplosione di un ordigno a una fermata dell'autobus

Iraq, oltre 40 morti tra attentati e attacchi

Allarme Congresso: "Armi Usa finite ai ribelli"

Secondo un rapporto dell'organo di controllo sulle spese, Washington ha "perso di vista" circa 190.000 tra mitra e pistole consegnate all'esercito iracheno a partire dal 2004
 
Controlli dei militari statunitensi in Iraq


ROMA - Attentati e attacchi avvenuti in Iraq nelle prime ore della giornata hanno provocato la morte di almeno 40 persone, e il ferimento di molte altre. E intanto il Congresso degli Stati Uniti lancia un allarme: il Pentagono ha perso la tracce di 190.000 pistole e mitra Ak 47 consegnati alle forze irachene tra il 2004 e il 2005. E si teme che l'arsenale scomparso sia finito nelle mani degli insorti che si troverebbero così a combattere contro militari americani con armi pagate dai contribuenti statunitensi.

A denunciare i criteri approssimativi di gestione e distribuzione delle armi statunitensi in Iraq è un rapporto del Government Accountability Office (Gao), l'organo del Congresso preposto al controllo delle spese del governo, secondo il quale il ministero della Difesa non è in grado di localizzare il 30 per cento delle armi consegnate alle forze di sicurezza di Bagdad dal 2004 all'inizio di quest'anno.

La denuncia è stata ripresa dal quotidiano statunitense Washington Post, che sottolinea come a determinare questa situazione sia stata una distribuzione caotica e pressata dalla fretta delle stesse armi, gestita da un sistema informatico eccessivamente macchinoso. "Non hanno la più pallida idea di dove si trovino - afferma Rachel Stohl, analista del Center for Defense Information - E' probabile che gli Stati Uniti stiano involontariamente fornendo armi ai cattivi".

In due attentati di stamane hanno perso la vita almeno 36 civili iracheni. Il più grave è avvenuto a Tal Afar, villaggio 470 chilometri a nord di Bagdad, vicino a Mosul: un camion-bomba guidato da un kamikaze è saltato in aria con una potenza tale da radere al suolo una decina di abitazioni. I morti sono almeno 28, i feriti una trentina.

Il secondo attentato è avvenuto a Bagdad, a una fermata dell'autobus. L'esplosione di un ordigno alla periferia meridionale della capitale ha provocato la morte di almeno otto persone (nove secondo altre fonti) e altrettanti feriti.

Inoltre almeno sei persone sono morte e una ventina di altre sono rimaste ferite questa mattina in seguito ad un bombardamento condotto da elicotteri Usa in risposta ad alcuni colpi di arma da fuoco sparati contro di essi nel villaggio Dulueiya, ad un centinaio di Km a Nord di Bagdad. Tra i feriti ci sono cinque bambini.

(6 agosto 2007) 

da repubblica.it
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