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Autore Discussione: Sindaco di Trieste prende a calci la segnaletica  (Letto 2635 volte)
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« inserito:: Maggio 09, 2009, 10:18:27 pm »

"Del Giro d'Italia non me ne frega niente", e il sindaco di Trieste prende a calci la segnaletica


"I cittadini sono in fila, dalla periferia al centro, perchè il Giro d'Italia pretende di tutto e di più". Urlando queste parole, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza ha preso letteralmente a calci la segnaletica stradale posta a piazza dell'Unità d'Italia, punto d'arrivo domenica prossima della corsa rosa. Lo scatto d'ira è stato ripreso dalla telecamera di Rai regionale Friuli Venezia Giulia

 Il Giro d'Italia? Una gran seccatura. Anzi, una vera iattura. Altro che ritorno d'immagine per la città: almeno così la pensa il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che a mezzogiorno ha personalmente smantellato un cantiere per la sistemazione di un tratto di strada davanti alla piazza Unità d'Italia dove domenica è previsto l'arrivo della terza tappa del Giro d'Italia.

Infastidito per i disagi agli automobilisti che si erano creati, Dipiazza ha personalmente tolto in malomodo i divieti alla circolazione e le transenne che gli operai dello stesso Comune avevano posto sulla strada per eseguire i lavori programmati, consentendo al traffico, in quel momento congestionato, di tornare normale nel giro di pochi minuti.

«Del giro d'Italia - ha detto letteralmente Dipiazza, parlando scatenato ai microfoni della Rai regionale, in quel momento casualmente sul posto - non mi può fregar di meno.
È una cosa che arriva a Trieste».

«Bisogna avere rispetto per i cittadini - ha aggiunto - e oggi i cittadini che lavorano a Trieste sono in fila da Barcola perchè il Giro d'Italia pretende di tutto e di più. Sembrano i padroni del mondo. Allora che vadano a farsi il Giro del Friuli. Se noi dobbiamo vessare la città con una settimana di lavori, io non ci sto. I lavori li facciano di notte e vengano a farseli loro. Non alle 10 del mattino però, quando la gente lavora».

«Ora - ha aggiunto Dipiazza - non si fa più un lavoro per il Giro d'Italia. La mia città è una città che non ha bisogno di queste manifestazioni che costano l'ira di Dio e che vengono portate dove c'è qualcuno che paga».

Dipiazza ha riferito che alla città «il Giro è costato l'asfaltatura delle strade, che per fortuna rimane, 85 mila euro che non so dove siano andati, cui deve aggiungersi - ha concluso - il contributo della Regione». 

(08 maggio 2009)
da ilpiccolo.gelocal.it
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