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« inserito:: Maggio 02, 2009, 04:43:24 pm » |
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Il partito orfano di Bush in cerca d’identità
Insulti radio e miss omofobe
Deriva trash dei repubblicani
«Il partito repubblicano si sta comportando come un culto apocalittico; come un gruppetto di duri e puri in attesa di qualche Grande Evento Catartico che cambierà le cose a loro vantaggio. Perciò la realtà attuale non gli interessa; il presente non è che un'aberrazione temporanea ». Il sito liberal Mahablog prende in giro il Gop (Grand Old Party) perché è sempre più estremista e sempre meno in sintonia con gli americani, anche bianchi e moderati. Molti americani, più che usare le brillanti metafore di Mahablog, guardano con stupore un partito ormai minoritario a Washington però molto impegnato ad animare la tv spazzatura; e le radio, e i siti web. E' lo stesso partito che qualche anno fa stravinceva, che dettava la sua «social agenda» (molta famiglia, niente aborto, molta religione, molte armi da fuoco) all'intero Paese; che schierava una vispa squadra di intellettuali neocon ascoltatissimi anche all'estero, i quali trattavano i progressisti da poveracci. E che ora viene rappresentato da una squadra surreale, con nuove figure parecchio pop.
Una di loro è diventata in due settimane più seguita di Dick Cheney (ex vicepresidente molto in pista, anche per difendere le torture con cui la Cia ha ottenuto molte «valide informazioni ») e di Rush Limbaugh (ampio conduttore radiofonico con tredici milioni di fans, che ha augurato a Barack Obama di fallire ed è visto dagli irriducibili come il vero leader del Gop). Si chiama Carrie Prejean, ha 21 anni, è Miss California, ha forse perso il titolo di Miss America per essersi dichiarata contraria alle nozze gay. Da allora (19 aprile) è ospite continua dei talk show, ha aderito e girato uno spot per la National Organization for Marriage, è andata a Washington per fare lobbying «a favore del matrimonio tradizionale ». Nel frattempo flirta con l'olimpionico Michael Phelps (non deve essere contraria alle droghe leggere, allora, o forse lo ha redento). Il trio Limbaugh-Cheney-Miss California è molto apprezzato dai comici liberal di tarda serata: a corto di materiale perché è complicato sfottere Obama, si sono buttati sui repubblicani estremi.
Hanno grandi soddisfazioni (i comici) anche da Michele Bachmann, la deputata del Minnesota che l'anno scorso voleva commissioni maccartiste per indagare sul Congresso. A inizio aprile ha spiegato alla radio che Obama vuole creare «campi di rieducazione » per i giovani, per convertirli al socialismo. I timori di Bachmann hanno divertito molti telespettatori e utenti web; ma — insieme a tutto il resto — innervosiscono i suoi colleghi più moderati, o riformisti, o semplicemente realisti. Per questo un gruppo di notabili repubblicani, preoccupati della nomea di «partito dei no» e della deriva trash, sta lanciando un'iniziativa di «rebranding». «Brand» vuol dire «marca», e loro vogliono rendere più dignitosa e appetibile la marca Gop. Attraverso un nuovo gruppo, il National Council for a New America; si riunirà domani ad Arlington, sobborgo virginiano della capitale, poi andrà in tour per rinconquistare gli stati persi. Ci saranno John McCain, Jeb Bush, alcuni governatori presentabili come il giovane indiano-americano Bobby Jindal della Louisiana, conservatore non imbarazzante (perciò manca Sarah Palin dell'Alaska, ora meno visibile ma vera diva della deriva Gop-trash; iniziata o forse diventata chiara l'anno scorso, ad agosto, quando fu annunciata la sua candidatura; che fu un successo pop sul momento e poi un disastro, come è noto).
Maria Laura Rodotà 01 maggio 2009
da corriere.it
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