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Autore Discussione: Offese al Capo dello Stato... Silvio ancora premier questa è un'offesa (ndr).  (Letto 2659 volte)
Admin
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« inserito:: Febbraio 04, 2009, 11:09:32 am »

3/2/2009

Offese al Capo dello Stato, Di Pietro indagato a Roma
 
Nel mirino le frasi pronunciate il 28 gennaio in piazza Farnese.

Il leader dell'Idv: «Porterò con me 200 mila testimoni per difendermi»


ROMA

Offesa all’onore o al prestigio del presidente della Repubblica. Per questo reato, previsto dall’articolo 278 del codice penale, è stato iscritto sul registro degli indagati della Procura di Roma il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro.

La formalizzazione dell’accusa è un «atto dovuto», dopo la denuncia presentata sabato scorso dall’Unione camere penali italiane seguita alle dichiarazioni fatte da Di Pietro nell’ambito di una manifestazione svoltasi a piazza Navona. L’ex pm di Mani pulite, riferendosi a Giorgio Napolitano, aveva detto: «A lei che dovrebbe essere arbitro, possiamo dire che a volte il suo giudizio ci appare poco da arbitro e poco da terzo?». Poi Di Pietro aveva aggiunto, secondo la denuncia firmata dal presidente dell’Ucpi Oreste Dominioni e da Renato Borzone: «Il silenzio uccide, il silenzio è un comportamento mafioso».

La reazione di Di Pietro è immediata. «Bene ha fatto la Procura di Roma ad iscrivere, come atto dovuto, la denuncia presentata dall’ avvocato Dominioni, allo stesso tempo presidente dell’Unione delle Camere Penali e legale della famiglia Berlusconi. La Procura farà altrettanto bene quando iscriverà il nome di Dominioni e di chi, insieme a lui, mi ha calunniato sulla falsa presupposizione che io abbia offeso il capo dello Stato», dice il leader dell'Idv. «Una persona di tale levatura culturale e preparazione professionale -aggiunge l'ex pm- dovrebbe sapere che è un grave errore affidarsi a ricostruzioni giornalistiche sommarie, piuttosto che accertare prima quel che è successo realmente. Io porterò con me, come testimoni, oltre 200 mila persone che, attraverso la diretta streaming, hanno assistito al mio intervento. L’avvocato Dominioni porterà solo un generico "sentito dire". Ma, forse, la verità è molto più banale: chi ha fatto quelle denunce non intende perseguire un fine di giustizia, ma soltanto fare un favore ai propri clienti».

da lastampa.it
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« Risposta #1 inserito:: Febbraio 04, 2009, 11:11:44 am »

4/2/2009
 
Obama non chiama
 
Nelle prime due settimane di soggiorno alla Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti ha telefonato a cinesi e indiani, francesi e afghani, inglesi e israeliani, palestinesi e pakistani, ai banchieri per insultarli e ai manager per tassarli, ai creditori per le loro spettanze e agli operai per le condoglianze, ai petrolieri perché si convertano in giardinieri e ai finanzieri perché diventino seri, alla sarta della moglie per licenziarla, alla moglie per ammansirla, alla suocera per farsi aiutare, alla moglie di nuovo ma per farsi perdonare, a Bruce Springsteen perché gli restituisse un disco che gli aveva prestato, al segretario dell’Onu per lo stesso motivo, a un venditore di articoli sportivi per piazzare un canestro nella Sala Ovale, a un amico di Chicago per invitarlo a fare due tiri, al comico David Letterman che ha messo giù pensando fosse un imitatore, a Scarlett Johansson che ha messo giù perché stava entrando suo marito, al fioraio, al callista, di nuovo alla suocera per sapere se la moglie aveva ricevuto i fiori, a Hillary Clinton che ha fatto finta di non sentire, a Bill Clinton che ha fatto finta di ascoltare, allo psicanalista, ancora alla suocera perché parla di meno ed è più rilassante, a una cugina hawaiana, a un prozio keniota, al Museo delle Cere, al suo parrucchiere, ai generali di Baghdad, al sosia pacifista di Ahmadinejad.

Infine, esausto, si è ricordato anche del nostro amato Paese. Ha chiamato Tony Mantuano, il proprietario del suo ristorante preferito, e gli ha ordinato una mozzarella in carrozza.
 
Massimo Gramellini
da lastampa.it
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