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Autore Discussione: La città inglese che si ribella a Wilde: «Era un uomo scandaloso»  (Letto 2163 volte)
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« inserito:: Gennaio 05, 2009, 11:55:54 am »

La città inglese che si ribella a Wilde: «Era un uomo scandaloso»

AWorthing, dove scrisse «L’importanza di chiamarsi Ernesto»: «La sua fama ci danneggia»


LONDRA — Quella placca blu a Esplanade Court che per anni è stata mecca di pellegrinaggi di appassionati di letteratura potrebbe un giorno essere tolta. Perché se la cittadina di Worthing, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, non è mai diventata famosa quanto le vicine Brighton e Bognor Regis la colpa, in parte, è anche del celebre visitatore che accolse nel 1894. Troppi gli scandali a lui legati. A tirare in ballo la reputazione di Oscar Wilde e a chiedersi se sia lecito ricordarne il soggiorno sul mare — e il fatto che proprio lì, a Esplanade, in una villetta poi demolita e sostituita da un palazzo moderno, venne terminata una delle sue commedie più famose, L’importanza di chiamarsi Ernesto—è uno storico del luogo, Chris Hare, professore universitario ora in pensione secondo il quale la presenza dello scrittore provocò una serie di episodi riprovevoli. Nel libro Worthing, a history: Riots and respectability in a seaside town, Hare ricorda che Wilde, sposato con figli, aveva una passione ben documentata per ragazzini adolescenti, che seduceva senza scrupoli. Uno di questi, un quattordicenne di nome Alphonso, fu costretto a lasciare Worthing per sempre quando la sua relazione con Wilde divenne nota.

«Un uomo adulto a caccia di adolescenti analfabeti o poco istruiti oggi non verrebbe considerato un eroe», ha sottolineato Hare all’Observer.
Una tesi, la sua, che ha trovato l’appoggio di Steven Stevens, che aWorthing è diventato famoso battendosi contro l’apertura di un nightclub con spogliarelliste. «Farei di tutto — ha detto Stevens — per cancellare ogni legame tra Worthing e una persona che si è macchiata di abusi sessuali nei confronti di minori ». E pensare che l’arrivo di Wilde, a suo tempo, era stato considerato un colpo di fortuna. La cittadina, che il secolo precedente aveva ospitato la principessa Amelia, quindicesima e ultima figlia di re Giorgio III, nonché i poeti Shelley e Byron, aveva proprio bisogno, sottolinea lo stesso Hare, di un po’ di pubblicità positiva. Era stata colpita dal tifo e scossa da disordini civili legati ai tentativi dell’Esercito della Salvezza di chiudere i pub. Se il turismo era in caduta libera, Wilde portò a Worthing un po’ di glamour ed eleganza urbana. Chi, come Hare e Stevens, vorrebbe che la placca commemorativa fosse rimossa, dovrà comunque fare i conti con il Comune: «Abbiamo una storia colorata e Wilde, con tutti i suoi errori, ne fa parte», ha detto il conservatore Roger Oakley. «Se la maggior parte della popolazione della zona si sentisse offesa allora dovremmo prendere in considerazione la possibilità di togliere la placca, ma non mi sembra che ci sia questa maggioranza. Io sono dell’opinione che dobbiamo accettare la nostra storia e che sarebbe sbagliato ignorarla».

Paola De Carolis
05 gennaio 2009

da corriere.it
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