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Autore Discussione: Pd, prove di tregua tra le correnti (forse per quelle d'aria. ndr).  (Letto 3241 volte)
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« inserito:: Novembre 25, 2008, 11:58:57 pm »

E Villari annuncia il ricorso contro l'espulsione dal Partito democratico

Pd, prove di tregua tra le correnti

«Congresso? Confermato in autunno»

Fassino: «Accolto l'appello di Veltroni a fare squadra». Soro: «Abbiamo chiarito un po' i rapporti»



ROMA - Nessun cambio di programma, ma anzi prove di tregua tra le correnti: il Partito democratico non anticiperà il congresso, che si terrà come stabilito inizialmente, nell'autunno del 2009. Lo ha confermato, al termine del coordinamento del partito, Piero Fassino, ministro ombra degli Esteri. Il coordinamento del Pd, ha spiegato Fassino, «ha condiviso» l'invito fatto dal segretario Walter Veltroni «a ritrovare la capacità di fare squadra e di avere una maggiore coesione». «Abbiamo chiarito un po' i rapporti» ha detto il capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro, lasciando la sede del Pd.

«LINGOTTO 2» - Il Pd ha convocato la propria direzione per il 19 dicembre, e in quella sede Veltroni proporrà una piattaforma di «forte innovazione» sulla quale verificare l'esistenza o meno di un consenso, hanno riferito diversi partecipanti al coordinamento del partito. «C'è stato un appello di Veltroni a una maggiore coesione del gruppo dirigente attorno a una chiara linea di innovazione, una sorta di "Lingotto 2"», ha detto Goffredo Bettini. Veltroni, secondo quanto ha riferito Bettini, ha sottolineato una serie di elementi nuovi rispetto ai mesi passati come «la crisi finanziaria ed economica, la vittoria di Obama, le crescenti difficoltà del governo Berlusconi a dare risposte credibili ai problemi del Paese, e i latenti dissensi all'interno del governo».

VILLARI - All'interno del Pd intanto continua a tenere banco l'affaire Villari: il presidente della commissione Vigilanza Rai ha annunciato che farà ricorso contro l’espulsione dal gruppo del Senato del Pd formalizzata la scorsa settimana dopo la sua decisione di rimanere alla guida della commissione. «Mi avvarrò della facoltà prevista dallo statuto del Pd - ha spiegato lo stesso Villari a margine dei lavori in Commissione al Senato - che mi consente di appellarmi all’assemblea del gruppo contro questa decisione». Il termine per la richiesta di appello per Villari scade giovedì prossimo.


25 novembre 2008

da corriere.it
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« Risposta #1 inserito:: Novembre 26, 2008, 12:04:41 am »

Pd, Veltroni all'attacco: «Indietro non si torna, ora il "Lingotto 2"»
 
 
ROMA (25 novembre) - Walter Veltroni ha annunciato oggi, nella riunione del coordinamento del Pd, che il 19 dicembre, nella riunione della direzione del partito, avanzerà una «proposta forte di innovazione, una Lingotto 2» con cui affrontare i mesi fino alle europee; dal dibattito si verificherà se c'è il consenso necessario o se si dovrà ricorrere ad un congresso anticipato, che però al momento tutti vogliono riconfermato all'autunno 2009. Un discorso d'attacco, nel quale Veltroni ha ribadito che «sulla linea dell'innovazione io non torno indietro, e su questa voglio verificare il sostegno del partito e del gruppo dirigente». Innovazione e coesione sono dunque le parole guida del Pd.

Al termine del coordinamento, di cui non fa parte Massimo D'Alema, tutti si sono dichiarati soddisfatti per un dibattito che Beppe Fioroni ha definito «franco e chiaro». Rosy Bindi ha chiesto al segretario «un lavoro più collegiale, anche sulle scelte quotidiane», e Pierluigi Bersani ha esortato ad ampliare le occasioni di confronto, e a non nascondersi i problemi che esistono. Antonello Soro ha invece criticato quei colleghi sempre pronti a distinguersi: «Manca la solidarietà e la responsabilità del gruppo dirigente, una volta presa una decisione la si difende». Anna Finocchiaro ha respinto questa impostazione, perchè certi problemi sono oggettivi, e devono essere discussi. Goffredo Bettini ha chiesto che i dalemiani esplicitino il loro dissenso: «A un dibattito opaco e melmoso preferisco la chiarezza di un congresso».

«Rispetto a quando è nato il partito - ha detto Veltroni nel suo discorso - e anche rispetto a luglio, lo scenario politico è completamente cambiato. La crisi finanziaria ha messo sotto gli occhi di tutti che l'ideologia iper-liberista, quasi un dogma anche in Italia, è stato un inganno ed ha prodotto macerie; la vittoria di Obama ha sancito questa sconfitta; e ora anche l'opinione pubblica europea e italiana sta maturando la bocciatura del pensiero della destra».

«Se a questo - ha sostenuto Veltroni - aggiungiamo l'incapacità del governo a rispondere ai problemi del Paese, e ora anche le divisioni che cominciano ad emergere nella destra, appare evidente che il paesaggio è completamente cambiato. Saremmo stupidi, ha proseguito, se non cogliessimo questi movimenti di sistema e non contingenti, e se ci attardassimo in divisioni che nascevano dalla diversità di analisi su una realtà che però ora non c'è più. Il vento sta girando rapidamente, e noi dobbiamo essere pronti con una proposta politica che sia capace di catturarlo». 

Il grande assente, D'Alema, tornerà in Italia venerdì dal Centro America. All'ultima direzione né lui né gli esponenti a lui vicini intervennero. Occorrerà quindi vedere se ci sarà «un dibattito vero, aspro, duro, abrasivo» come ha auspicato Marco Follini. Intanto, Arturo Parisi, che non fa parte né del coordinamento né della direzione, solleva un altro problema, dopo l'annuncio che lunedì Veltroni parteciperà a Madrid alla riunione del Pse che approverà il Manifesto elettorale per le europee 2009: «Non si capisce come il segretario possa annunciare la sua partecipazione al Consiglio del Pse senza che nessun organo democraticamente eletto abbia democraticamente deliberato al riguardo». 

da ilmessaggero.it
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