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Autore Discussione: Thyssen, Scajola attacca i giudici  (Letto 2245 volte)
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« inserito:: Novembre 19, 2008, 05:53:39 pm »

Dopo il rinvio a giudizio dei vertici del gruppo tedesco, il ministro critica i giudici

"Per l'emergenza morti sul lavoro utilizzeremo anche fondi europei"

Thyssen, Scajola attacca i giudici

"Difficile credere alla volontarietà"

di ROBERTO PETRINI


ROMA - Ministro Scajola, la decisione di rinviare a giudizio l'amministratore delegato della Thyssen per omicidio volontario, sta dividendo il paese: giusto si dice a sinistra, di "decisione eccessiva" parla invece la Confindustria e qualche perplessità è stata avanzata anche da Michele Tiraboschi, già collaboratore di Marco Biagi. E lei?
"Sinceramente, con tutto il rispetto per il procuratore e per il gup torinesi, e non conoscendo le carte processuali, mi riesce difficile immaginare che l'amministratore delegato della Thyssen abbia voluto provocare la morte dei suoi dipendenti. Agli altri indagati è stato infatti contestato l'omicidio colposo. Ed è un'accusa gravissima, intendiamoci".

Gli infortuni sul lavoro restano tuttavia una tragedia quotidiana: si tratta di 700 morti all'anno. Non crede che bisognerebbe tentare di bloccare il fenomeno?
"Credo, con il capo dello Stato Napolitano e con il presidente del Senato Schifani, che le morti sul lavoro siano una tragedia nazionale intollerabile. Anzi, una tragedia europea, visto che secondo le più recenti stime Eurostat, in Europa le vittime sul lavoro sono ancora 5.700-5.800 l'anno. Tutti dobbiamo impegnarci al massimo perché i luoghi del lavoro non diventino luoghi di morte. Noi, per esempio, stiamo studiando di utilizzare fondi europei e nazionali per incentivare investimenti in sicurezza nelle imprese, per aumentare la formazione alla sicurezza degli ispettori e degli stessi lavoratori. E mi chiedo se non sia possibile incrementare gli organici degli ispettori del lavoro attingendo dagli uffici pubblici che hanno esuberi di personale. Ne parlerò a Brunetta e Sacconi".

Il procuratore di Torino Raffaele Guariniello propone la creazione di una superprocura che indaghi sugli infortuni sul lavoro. Condivide l'idea?
"Può essere una buona idea avere sezioni specializzate negli incidenti sul lavoro, come avviene per altri temi".

Veniamo all'attualità della politica economica: a che punto è il pacchetto anti-crisi? Lo slittamento alla prossima settimana? Ci sono visioni diverse nel governo?
"Abbiamo sempre detto che il pacchetto anti-crisi sarebbe stato approvato entro novembre, quindi non mi pare ci siano slittamenti. Per venerdì prossimo è invece prevista la riunione del Cipe che assumerà una serie di decisioni importanti, a partire dall'avvio del fondo infrastrutture da 16 miliardi nel quale sono compresi 7,3 miliardi di risorse del Fondo aree sottoutilizzate per strade e ferrovie. Sbloccheremo poi anche 800 milioni per la banda larga, 700 milioni per la realizzazione di impianti per energie rinnovabili, 1,8 miliardi per investimenti produttivi al Sud e un paio di miliardi per la bonifica di grandi siti produttivi da reindustrializzare".

Verso che scelte ci si sta orientando per il mondo delle imprese, oltre alle garanzie per i prestiti bancari? Riduzioni Irap, Iva per cassa o che altro?
"Rifinanzieremo il Fondo di garanzia per i prestiti delle imprese che disporrà di 600 milioni e sarà esteso anche agli artigiani. Stiamo anche studiando il rafforzamento dei Confidi, i consorzi di garanzia per le imprese minori. Con questi provvedimenti il flusso di finanziamenti al sistema produttivo dovrebbe essere assicurato. Su Iva ed Irap sta lavorando il ministero dell'Economia, che deve tenere conto del bilancio pubblico: sarebbe sbagliato allentare il risanamento finanziario perché abbiamo ancora un elevatissimo debito pubblico e pagheremmo carissimo, in termini di maggiori interessi, un eccessivo aumento del deficit".

E per le famiglie?
"Intanto bisogna ricordare che le famiglie hanno già una serie di provvedimenti. Abbiamo abolito l'Ici sulla prima casa e l'80% delle famiglie non pagheranno la rata Ici di dicembre. A breve arriverà la social card, che darà 40 euro al mese ai cittadini più disagiati. Nei prossimi tre mesi entreranno in vigore i bonus sulle bollette di gas e luce per le famiglie numerose e disagiate".

(19 novembre 2008)
da repubblica.it
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