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Autore Discussione: Manganelli: «Sandri, mia responsabilità»  (Letto 2352 volte)
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« inserito:: Novembre 11, 2008, 04:34:05 pm »

Interrogazione del pdl a Maroni: «perchè l'agente non è stato sospeso?»

Manganelli: «Sandri, mia responsabilità»

Il capo della polizia ricorda il tifoso ucciso un anno fa.

A gennaio l'udienza preliminare per Luigi Spaccarotella
 
 
MILANO - «Davanti all' uso della pistola per sedare una rissa non si può non parlare di avventatezza. Dissi che mi assumevo la responsabilità di questa morte e lo confermo oggi». Parla il capo della polizia, Antonio Manganelli, ricordando il primo anniversario della morte di Gabriele Sandri, il tifoso laziale ucciso da un colpo di pistola sparato dall'agente Luigi Spaccarotella all' area di servizio di Badia al Pino Est sull'A1. «Da parte nostra c'è stata piena collaborazione per fare chiarezza e in tempi ragionevolmente brevi siamo arrivati al rinvio a giudizio. Confidiamo di arrivare a una assoluta verità da parte della magistratura» ha aggiunto Manganelli, rivolgendo poi un pensiero alla famiglia Sandri. «Ci siamo incontrati più volte, ho raccolto la disperazione di una famiglia che ha perso un ragazzo per bene che amava la musica e lo sport, morto per una tragedia che la magistratura riuscirà a definire fino in fondo».

SPACCAROTELLA - L'udienza preliminare per Spaccarotella si terrà il 16 gennaio davanti al gup di Arezzo. L'agente, che ha chiesto perdono ai genitori di Sandri e sollecitato un incontro che però non c'è stato, è accusato di omicidio volontario. I suoi legali hanno annunciato che chiederanno il rito abbreviato, formula che consente la riduzione di un terzo della pena. Dopo l'omicidio, l'agente, che era in servizio alla polizia stradale di Battifolle, è stato trasferito prima alla polizia ferroviaria di Firenze e poi all'ufficio interprovinciale tecnico logistico di Firenze, sempre con compiti d'ufficio.

INTERROGAZIONE - Un iter che non è piaciuto ad alcuni deputati del Pdl, tanto che Claudio Barbaro e Paola Frassinetti hanno presentato al ministro dell'Interno Maroni un'interrogazione sul perché Spaccarotella non sia stato sospeso né abbia subito alcun provvedimento disciplinare. A un anno dalla morte di Sandri i due parlamentari, con Fabio Granata (Pdl) e Walter Verini (Pd), insieme al padre e al fratello della vittima, hanno ricordato a Montecitorio una «pagina nera» del nostro Paese. Si vuol sapere dal ministro Maroni «quali siano le ragioni - si legge nell'interrogazione - che hanno indotto il Dipartimento di pubblica sicurezza a non assumere alcuna iniziativa disciplinare, provvedimento che poteva essere preso parallelamente al processo giudiziario». Anche il fratello di Gabriele, Cristiano si chiede «perché non ci sia stato un procedimento disciplinare» per chi ha «sparato in modo scellerato. Attendiamo risposte anche tecniche da ministero».

UNA VIA PER SANDRI - In attesa delle risposte e della sentenza, a Gabriele sarà intitolata una strada a Roma. L'iter amministrativo è stato avviato dopo la richiesta al sindaco Gianni Alemanno e all'assessore Umberto Croppi da parte di alcuni consiglieri. Le ipotesi: la via o il piazzale che conducono all'istituto scolastico Giacomo Leopardi, dove Gabriele ha frequentato le elementari, o l'area verde adibita a parco giochi limitrofa all'istituto, nel parco di Monte Mario. In ogni caso il ricordo resterà alla Balduina, il quartiere dove ha abitato fin dalla nascita.


11 novembre 2008
da corriere.it
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