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Autore Discussione: La provocazione di Madonna: dedico «Like a virgin» al Papa  (Letto 2440 volte)
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« inserito:: Settembre 07, 2008, 04:53:13 pm »

Il concerto

La provocazione di Madonna: dedico «Like a virgin» al Papa

La star all'Olimpico tra effetti speciali e spezzoni in playback: «Anche io sono figlia di Dio»


ROMA — E alla fine, a sorpresa, ha dedicato una canzone al Papa. Nella tappa romana del suo tour Madonna non s'è fatta scappare la possibilità di una provocazione che farà sicuramente discutere: il brano in questione infatti era «Like a Virgin» — il cui testo a suo tempo suscitò non poche polemiche — e prima di attaccarlo la diva ha aggiunto: «Perché mi ama, perché anch'io sono figlia di Dio». Il concerto comincia alle 21.18. L'Olimpico è un catino rovente con oltre 60 mila spettatori e altrettanti telefonini che filmano pronti a intasare YouTube. Madonna parte dal trono da cui scende per farsi lustrar gli stivali da ballerini in mezzo a un caleidoscopio impazzito di fondali colorati.

«Ciao Italia» grida dopo un paio di canzoni. È delirio per questa wonder woman: Jagger la definì «un bicchierino di talento in un mare di ambizioni». Ma lei, come gli uragani, acquista energia in corso d'opera con forza propria e succhiando con sapienza nettare da giovani collaboratori geniali e sregolati come Timbaland, Pharrell Williams e Justin Timberlake. Questo «Sticky & Sweet Tour» è lo show di Madonna in cui la musica, ancorché spesso in playback, gioca un ruolo assolutamente centrale. Il punto di arrivo sono le sonorità dell'ultimo «Hard Candy » (di cui si ascolta in apertura «Candy Shop» e più avanti «Hung Up», «4 Minutes», «Give It 2 Me»). Proprio «Candy Shop» è il biglietto da visita. Evoca l'atmosfera di certe discoteche di tendenza, lattice e tatuaggi, sudori fetidi di alcool ed ecstasy, pezzi di pelle bianca fra i bagliori di luci stroboscopiche al suono di percussioni e altri suoni che non esistono in natura. Una piccoletta di 50 anni che non è una cantante troppo dotata e neppure bellezza travolgente, sa creare un'aura di straordinarietà attorno a sé. Mostrando creatività incredibile fin nei minimi dettagli. Come quei misteriosi cerotti che si vedono sotto la calzamaglia sua e dei 18 ballerini, che rilasciano una sostanza utile — pare — nello sforzo muscolare. O quelle calze contenitive comprate a qualche centesimo l'una su e-bay e ora divenute carissimo oggetto di culto.

È un bel concerto: in maniera soft e gioiosa sono presenti tutti i temi cari a Madonna: le influenze latine («La Isla Bonita »), un certo radicalismo buonista (in «Get Stupid» il mondo e la storia vengono divisi in buoni e cattivi), la dance contaminata con sonorità varie, la supremazia femminile a tutto campo e soprattutto l'autocelebrazione: durante «She's Not Me» sul secondo palco in fondo alla passerella che fende la folla, appaiono quattro ballerine con i suoi vecchi look: la Madonna di «Like a Virgin» con l'abito da sposa, quella di «Material Girl» con l'abito rosa di Marilyn; quella di «Open Your Heart » con il bustino nero e quella di «Vogue» con il gessato e le famose «tette a punta ». E poi il sesso. In «Give It 2 Me» (traduzione letterale corretta «dammelo»), Madonna si cimenta nella parte dell'insaziabile («Non mi fermare ora, non ho bisogno di riprendere fiato, posso andare avanti all'infinito»). E infine un pizzico di saggezza in «4 Minutes», il tempo che passa inesorabile per tutti. Tic Tac.

Mario Luzzatto Fegiz
07 settembre 2008

da corriere.it
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