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Autore Discussione: Duello sulla nomina Esercito, scelto Castagnetti.  (Letto 3145 volte)
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« inserito:: Luglio 08, 2007, 05:44:15 pm »

Duello sulla nomina Esercito, scelto Castagnetti.

No di D’Alema

 Il governo sceglie il generale al vertice dello Stato maggiore.

Anche Ferrero contrario   


ROMA —Il generale Fabrizio Castagnetti è il nuovo capo di stato maggiore dell’Esercito. Lo ha nominato ieri il Consiglio dei ministri su proposta del titolare della Difesa Arturo Parisi. Ma i ministri D’Alema e Ferrero non hanno gradito. Si insedierà il 14 settembre, quando l’attuale capo, il generale Filiberto Cecchi, andrà in pensione. Castagnetti, 62 anni, nativo della provincia di Piacenza, ha una lunga esperienza internazionale. Ha lavorato in Germania ed è stato addetto militare negli Stati Uniti. Dall’estate del 2005 è capo del Comando operativo interforze (Coi), l’ufficio che controlla le missioni estere.

Nell’agosto del 2006 organizzò la spedizione militare in Libano, denominata Unifil-2. Ma quando il ministro della Difesa Arturo Parisi decise di inviarlo al Palazzo di Vetro a New York, proprio per tenere sotto controllo le operazioni al confine con Israele, il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan si oppose.

Non perdonava a Castagnetti di aver espresso critiche sulla conduzione delle missioni di pace da parte dell’Onu. Parisi, però, non ha mai ritirato la stima che ripone nel generale Castagnetti e ora lo ripaga mandandolo a dirigere l’Esercito in un momento molto delicato, a causa della carenza di fondi che impedisce un reclutamento adeguato di nuovi professionisti e un ricambio dei mezzi che risentono dell’usura, a causa delle numerose missioni in cui sono stati impiegati. Sistemato il vertice dell’Esercito, bisogna scegliere il sostituto di Castagnetti al comando del Coi. Potrebbe essere destinato a quell’incarico il generale Mauro Del Vecchio, attuale responsabile del comando Nato di Solbiate Olona.

Si avvicina intanto anche la fine del mandato di capo di stato maggiore della Difesa. In teoria, a metà agosto l’ammiraglio Giampaolo Di Paola dovrebbe lasciare. Ma è scontato che gli verrà concessa una proroga di alcuni mesi, se non altro per motivi tecnici. Di Paola dovrebbe andare a ricoprire un importante incarico a Bruxelles presso la Nato. Quel posto si libera verso fine anno. Se l’ammiraglio andasse in pensione ad agosto non avrebbe chance, perché la Nato non concede incarichi a chi ha già lasciato il servizio attivo.

M.Ne.
07 luglio 2007
 
da corriere.it
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