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Autore Discussione: Celentano bacchetta Grillo: sei scorretto  (Letto 2483 volte)
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« inserito:: Maggio 04, 2008, 10:23:42 pm »

4/5/2008 (7:41) - SGARBI DENUNCIA IL CONDUTTORE PER VILIPENDIO.

IL CDA RAI SI DIVIDE: CURZI DICE NO A SANZIONI PER MICHELE, URBANI: VADA SU YOUTUBE

Celentano bacchetta Grillo: sei scorretto
 
Beppe Grillo in un'immagine dell'ultimo "Vaffa-Day"

Polemica per i giudizi del comico su Veronesi. Processo a Santoro, in campo il Garante

RAFFAELLO MASCI


ROMA
Per capire torti, ragioni, soprusi o intemperanze durante l’ultima puntata di «Annozero» dedicata alla raccolta di firme per i tre referendum per una libera informazione organizzata da Beppe Grillo il 25 aprile, scenderà in campo l’Autorità garante per le comunicazioni. Lo ha annunciato il presidente Antonio Calabrò al termine di una giornata di polemiche e commenti affidati a molti blog. Grillo, sul suo, difende Marco Travaglio e dice no ai «killer della parola». Ma anche Clemente Mastella dal suo blog parla di «due pesi e due misure» e lamenta che nessuno ha difeso lui quando veniva attaccato nella stessa trasmissione.

Anche Adriano Celentano si è affidato alla rete per criticare Sgarbi per aver offeso Marco Travaglio, che al contrario del critico «parlava in modo pacato e educato», e per aver usato termini come «pezzo di merda, faccia da tonto: questa è tutt’altro che democrazia caro Sgarbi-parlante». Ma Celentano punta il dito anche contro «la scorrettezza» di Grillo nei confronti di Umberto Veronesi.

Il citatissimo Sgarbi ha annunciato, a sua volta, che si appresta a passare alle carte bollate e a querelare sia Santoro che il parlamentare dell’Idv Beppe Giulietti. Santoro, secondo Sgarbi, potrebbe essere denunciato per vilipendio al Capo dello Stato, con gravi conseguenze professionali, in quanto - dice Sgarbi - «questo creerebbe a Santoro un conflitto di interesse: vi è infatti una norma che impedisce ai diffamatori abituali di andare in televisione». Quanto a Giulietti, dice ancora Sgarbi, «mi riservo di valutare l’opportunità di sporgere querela nei suoi confronti, in quanto sostiene che io avrei aggredito Biagi. Non ho aggredito nessuno, ho semplicemente detto la verità, che è sotto agli occhi di tutti e cioè: Biagi non è stato cacciato ma gli hanno proposto una fascia oraria diversa per il suo programma. A quel punto egli ha rifiutato. Non sta scritto da nessuna parte che un programma o una persona debbano sempre andare in onda alle 8 di sera. Giulietti non deve diffamarmi».

Il citato Giulietti non replica alle minacce di querela, ma al merito della contesa sì, e la sua tesi è che il diritto di replica per chi si senta offeso deve essere garantito (la famiglia Biagi, il professor Veronesi), ma questo non deve indurre poi la Rai a proporre misure disciplinari nei confronti di Santoro, in quanto «siamo sempre stati e sempre saremo contro la via disciplinare alla comunicazione».

In questo Giulietti ha trovato il conforto nell’opinione del consigliere di amministrazione Rai Sandro Curzi, il quale ha difeso sì il presidente dell’azienda, ma ha anche ribadito la sua contrarietà a sanzioni nei confronti del conduttore di «Anno zero». Dunque una lavata di capo sì, ma niente interventi sanzionatori? Giuliano Urbani, altro consigliere Rai, non è altrettanto indulgente: «Santoro è tecnicamente efficace, da certi punti di vista eccellente, ma ha una visione soggettiva del servizio pubblico, che nessuno si deve invece permettere. Altrimenti che si faccia una tv privata o vada su you tube».

da lastampa.it
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