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Autore Discussione: Promozioni a pioggia, è polemica sulla Sicilia  (Letto 2429 volte)
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« inserito:: Marzo 25, 2008, 11:44:00 pm »

Promozioni a pioggia, è polemica sulla Sicilia

di Giorgio Pogliotti
 

È polemica sulle promozioni a pioggia dei 18mila dipendenti della Regione Sicilia che riceveranno le risorse sottratte al Fondo per la produttività.

Domani i sindacati sono chiamati a firmare l'intesa sul rinnovo del contratto 2006-2007 all'Aran, ma fa discutere la decisione della Giunta regionale di centro-destra di sottrarre 16 milioni dal Fondo creato per premiare il merito, che saranno distribuiti alla vigilia delle elezioni a tutti i dipendenti, senza alcuna forma di valutazione dell'operato.

Sulla vicenda interviene il leghista Roberto Maroni: «Il principio della meritocrazia tarda ad applicarsi nelle pubbliche amministrazioni, sia a livello centrale che periferico – sostiene –. Pur non conoscendo i dettagli di questo rinnovo, osservo che la Regione Sicilia non è diversa dalle altre, purtroppo si tratta di una costante nel pubblico impiego». Maroni sollecita discontinuità con il passato, anche se in vista delle elezioni non intende polemizzare con la Lega del Sud di Raffaele Lombardo – alleata del Pdl – che propose di estendere i benefici del contratto regionale a tutti i dipendenti degli enti locali e della sanità: «Ho criticato il rinnovo fatto dal nostro governo nel 2005, giudicandolo troppo generoso – spiega Maroni – perché non teneva conto del merito e della produttività.

Al centro dei contratti va posta la meritocrazia, bisogna intervenire radicalmente per restituire efficienza alla macchina amministrativa». In caso di vittoria elettorale, per Maroni non va cancellato il Memorandum del governo Prodi sull'efficienza delle pubbliche amministrazioni: «Dal 1993 sono stati presi tanti impegni, il problema è trasformare questi principi in fatti concreti – spiega Maroni –. Serve un approccio diverso, prendendo a modello i buoni esempi che arrivano dalle amministrazioni del Nord, dove anche il sindacato ha un atteggiamento più responsabile. Bisogna applicare i principi nel concreto iniziando da un comparto della pubblica amministrazione, per estendere gradualmente le best pratice».

Anche dai sindacati arrivano voci critiche: «È un'operazione clientelare - sostiene il segretario generale della Cgil siciliana Italo Tripi –, non funzionale alla crescita di efficienza della macchina amministrativa, considerata come luogo per distribuire risorse al fine di costruire il consenso». Nel sottolineare che il rinnovo del contratto è «un atto dovuto» Tripi evidenzia una condizione negoziale particolare: «In Sicilia i ruoli sono invertiti, con gli amministratori che offrono più di quello che chiedono i sindacati confederali e, in nome del puro assistenzialismo, penalizzano quei lavoratori che producono di più ampliando lo squilibrio economico tra i dipendenti». I sindacati decideranno oggi se firmare: «la trattativa si trascina da tempo – spiega il leader della Cisl siciliana Paolo Mezzio -, ma è paradossale che questa generosità della giunta arrivi in una fase di grave crisi finanziaria della Regione, con le risorse del Fondo pensioni ormai prosciugato. Noi confederali siamo impegnati a livello nazionale nel Memorandum, ma qui in Sicilia veniamo scavalcati nelle rivendicazioni dall'asse creato tra la politica e i sindacati autonomi che sono referenti di alcuni partiti».

 
da ilsole24ore.com
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