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Autore Discussione: "Non c'è nulla di antireligioso nella nostra pubblicità"  (Letto 3175 volte)
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« inserito:: Marzo 22, 2008, 07:32:37 pm »

22/3/2008 (7:41)

- UNO SPOT DEL PS UTILIZZA IMMAGINI DI CRISTO, TRATTE DA FILM FAMOSI

Boselli: Gesù c'è stato e fu il primo socialista
 
"Non c'è nulla di antireligioso nella nostra pubblicità"
 
«Da sempre abbiamo avuto un'anima che recuperava il cristianesimo»

GIANLUCA NICOLETTI
ROMA


Nel manifesto dei valori del Partito Socialista di Enrico Boselli uno dei primi punti è la difesa del principio di laicità, però alla vigilia di Pasqua gli uomini che curano la campagna elettorale dei socialisti hanno confezionato uno spot televisivo con Gesù come testimonial della loro causa. Il volto di Cristo dovrebbe essere visualizzato attraverso un “blob” di celebri primi piani cinematografici tratti dal opere di registi illustri, da Zeffirelli a Mel Gibson. Trenta secondi di immagini commentate da una voce fuori campo che recita: «E’ Lui il primo socialista della storia. E’ lui il simbolo di speranza dell’ umanità». Il filmato termina con la frase: «Chiudi il cerchio, ora vota socialista». E Gesù sul monte Sinai traccia un cerchio attorno a sé per parlare direttamente con Dio Padre.

Lo spot è stato realizzato dalla struttura interna del partito con l’apporto creativo di Katia Simmi e Manuele Pecheux. Dallo staff assicurano che la massa in onda è stata rimandata a dopo Pasqua, per rispetto dei credenti, ma a maggior ragione gli uomini di Boselli rivendicano le radici storiche che darebbero legittimità a tale scelta: «Da sempre abbiamo avuto un’anima che recuperava un cristianesimo delle origini - dice il portavoce Carlo Correr – senza essere blasfemi noi abbiamo tradizionalmente rivendicato il socialismo di Gesù». Viene pure allontanato il sospetto di cercare la provocazione tutti i costi: «Non c’è nulla di antireligioso nello spot, abbiamo visto di ben peggio sul tema di presa in giro di vescovi e preti nella pubblicità, il nostro Gesù socialista inizierà ad andare in onda dalla prossima settimana, per ora sarà trasmesso attraverso un circuito di tv private, ma solo perché in Rai ci costerebbe troppo».

In effetti nei documenti storici del socialismo italiano l’immagine di Gesù è presente ancor prima che il movimento si costituisse come partito nel 1892. Infatti in un sito web di vecchi canti socialisti è possibile leggere il testo poetico composto nel 1876 da Giacinto Stivanelli: «A Gesù Nazzareno primo martire del socialismo», evidentemente un tema centrale in certa letteratura e propaganda del tempo. Tradotto con l’impeto della retorica, però il tema che ripropongono oggi gli uomini di Boselli era già ben definito : «Sorgi, Gesù! le plebi ti salutano / Gran martire dell'uomo, Immolato dai re, vinto, non domo. / Fuggi dei preti dal bugiardo tramite.(…) T'han fatto Iddio dell'oro. Noi ti farem Gesù l'uom del lavoro».

Sarebbe quindi solo la riproposizione di una vecchia tradizione socialista, così Correr rigetta anche l accusa di cedimento allo storico nemico clericale: «Noi siamo per tradizione ferocemente mangiapreti, ma tra i nostri iscritti ci sono tantissimi credenti. La distinzione che cerchiamo di fare è tra la gerarchia cattolica e l’uso per esempio che questa fa dell’8 per mille per mantenere i suoi apparati, ma nulla a che vedere con l’intervento nel sociale della Chiesa per cui abbiamo il massimo rispetto».

da lastampa.it
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