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Autore Discussione: Gabriele Iuvinale. SCO **riscrivere le regole dell'ordine internazionale ...  (Letto 42 volte)
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« inserito:: Settembre 15, 2025, 06:08:14 pm »



Gabriele Iuvinale

Qualche anno fa, insieme a Nicola Iuvinale, ho deciso di scrivere un saggio sulla Cina di Xi Jinping. Il nostro messaggio di fondo era semplice e, per alcuni, provocatorio: la Cina non era più solo una potenza in ascesa, ma era diventata il leader di un blocco di Stati con uno scopo preciso: **riscrivere le regole dell'ordine internazionale sorto dopo la Seconda guerra mondiale secondo una nuova logica, prevalentemente autoritaria.**
La parte più amara della nostra tesi? Questo obiettivo non sarebbe stato raggiunto solo per merito di Pechino, ma soprattutto **grazie all'Occidente**.
Oggi, leggendo la "Dichiarazione di Tianjin" emessa dall'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), vedo quel saggio prendere vita, trasformarsi da analisi a cronaca dei nostri tempi.
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La dichiarazione non è un semplice comunicato. È un manifesto politico. Quando i membri della SCO parlano di costruire un "**mondo multipolare più giusto ed equo**", non stanno chiedendo un posto al tavolo: stanno costruendo un tavolo nuovo. Quando si impegnano a usare le valute locali per gli scambi commerciali, stanno mettendo in discussione, pezzo per pezzo, il dominio del dollaro. Quando istituiscono un "Centro Globale per Affrontare le Minacce e le Sfide alla Sicurezza", stanno creando un'alternativa funzionale ai meccanismi di sicurezza a guida occidentale.
Il ruolo della Cina come catalizzatore è innegabile. L'intera dichiarazione è intrisa dei suoi concetti strategici: la **Belt and Road Initiative** è l'architrave economica, la "**comunità con un futuro condiviso per l'umanità**" è la cornice ideologica. Pechino non si limita a presiedere: fornisce la visione, le infrastrutture e il capitale politico per tenere insieme un gruppo eterogeneo che include Russia, Iran, Pakistan e le repubbliche centroasiatiche.
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Ma torniamo al punto cruciale: come ha potuto l'Occidente diventare il principale abilitatore di questo progetto?
La Dichiarazione di Tianjin è la risposta. L'opposizione a "**misure coercitive unilaterali**" (leggi: sanzioni occidentali) e all'"**ingerenza negli affari interni con il pretesto di proteggere i diritti umani**" trova terreno fertile proprio a causa delle nostre azioni.
1.  **Abbiamo creato il vuoto:** Decenni di delocalizzazione hanno dato alla Cina il potere economico per finanziare la sua visione globale. Guerre controverse e interventi militari hanno eroso la nostra credibilità morale, rendendo la retorica cinese sulla "non ingerenza" e il "rispetto della sovranità" incredibilmente attraente per molti nel Sud del mondo.
2.  **Abbiamo compattato i nostri avversari:** L'uso estensivo delle sanzioni, invece di isolare i regimi, ha spinto Paesi come Russia e Iran sempre più stretti nell'orbita economica e strategica di Pechino, creando un blocco anti-egemonico di fatto.
3.  **Abbiamo smesso di offrire un'alternativa:** Mentre l'Occidente offre spesso lezioni di democrazia e condizionalità politiche, la Cina offre porti, ferrovie, 5G e finanziamenti. Per un Paese che ha bisogno di sviluppo, la scelta è pragmatica.
La SCO, sotto la guida cinese, non sta semplicemente proponendo un'alternativa. Sta capitalizzando il fallimento della nostra leadership. La Dichiarazione di Tianjin non è un documento scritto *contro* l'Occidente; è un documento scritto *nello spazio lasciato vuoto* dall'Occidente.
Quello che con Nicola avevamo ipotizzato qualche anno fa, oggi è un piano operativo. E la sua realizzazione dipende tanto dalla forza della loro visione, quanto dalla debolezza della nostra.

da FB
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Francesco Carrino
Complimenti Gabriele Iuvinale e complimenti Nicola Iuvinale. Il dramma dell'Italia e dell'occidente e non aver iniziato nemmeno una polemica civile, discutendo di questo libro, uno straordinario contributo intellettuale che avete dato al "nostro tempo" Si puo' esser avversari, ma alla fine, ho visto il vostro lavoro una critica feroce, documentata, inattaccabile, ad un occidente che ha anteposto il valore del profitto, ai valori che danno forma all'idea stessa di "occidente" stesso, da Pericle in poi. Il vostro libro non è solo "divisivo" per chi dice d'avere idee liberali, è anche un "salutare problema" per tutti quelli che si definiscono di sinistra. E' un momento di verità per tutta la nostra società. Chiudo con un complimento a cui siete già abituati. Grazie per aver affontato soli difficoltà ed ostracismo, siete due intellettuali integerrimi.

    2 h

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Nicola Iuvinale
Francesco Carrino grazie tante. Apprezzo tantissimo il tuo commento. Purtroppo nessuno, da destra a sinistra, vuole affrontare il problema. La verità è che questo liberalismo, questa società ha abbandonato l'idea della democrazia e dei suoi valori. Gli affari, i soldi, ci stanno portando dritti dritti verso una nuova guerra mondiale. È quello che chiamo il capitalismo malato.
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