LA-U dell'OLIVO
Giugno 13, 2025, 12:20:50 pm *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: Scegliere cinque persone migliori di te in fatti e parole e offrigli un . . .  (Letto 54 volte)
Admin
Administrator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 31.421



Mostra profilo WWW
« inserito:: Giugno 11, 2025, 01:47:00 am »

Paolo Migliaro
Preferiti  ·

­Pensieri
Scegliere cinque persone migliori di te in fatti e parole e offrigli un posto a tavola e nel tuo cuore. Evitare in ogni modo il contatto con i qualunquisti, i perbenisti, i pressapochisti, con quelli in cerca di una scusa, con gli adagiati sul divano del lamento. Farsi contagiare solo dagli inquieti, dai poeti, dagli acrobati del possibile, dagli smaniosi, da chi non vede l’ora. Se non ne conosci nessuno, cercali. Non mescolare i tuoi sogni con chi non ne ha mai realizzato uno suo. Igienizzare gli angoli del cuore da chi hai lasciato andare. Coprirsi gli occhi davanti all’ipocrisia e procedere. Coprirsi la bocca davanti alle provocazioni e procedere. Coprirsi le orecchie davanti alle critiche sterili e procedere. Far entrare aria e spalancare le vedute strette.
(Manuela Toto, coach umanista)
Leggendo le opere altrui mi sono sorpreso in diversi pensieri che già avevo scoperto nelle mie riflessioni. Originario è quello che nasce e che prende forma e sostanza in noi. E se la forma é mia, anche se la sostanza é comune con quella di un grande, il mio pensiero é comunque originale, mai identico, pur se simile con sfumature, toni, umori, sensazioni uniche sorte nella mia vita psichica, morale e intellettuale in quelle circostanze particolari della mia esperienza vitale. E' questa la composizione della nostra complessità esistenziale.
E' diffuso il detto che le persone geniali sono equivalentemente semplici e umili. Fatto è che molte persone che non valgono molto lo sanno, e tanta è la loro segreta ambizione di essere considerati tali, che praticano quel detto che dice che con il bel tacere si fa una bella figura, e di tutto fanno per continuare a foggiarsi in tal maniera. In realtà le qualità, se non ci sono, non vengono alla luce.
Nella storia umana di tutti i tempi ci sono sempre stati degli individui che hanno avuto l'ambizione di spiccare sugli altri credendo di fare chissà quali cose. Succede sin dalla notte dei tempi, dal più misero al più celebre degli uomini. Cesare incredulo e sorpreso ebbe appena il tempo di esprimere il "tu quoque"  accorgendosi che la gloria si sposava con la morte. Napoleone agonizzò i suoi ultimi giorni nell'afflizione dei malanni e nell'umiliazione. Ma queste sono le considerazioni dei saggi. Le vere vittorie che contano da qui alla nostra dipartita sono le battaglie vinte e ingaggiate contro se stessi, contro la miseria dello spirito.
L'ignoranza culturale in rapporto all'attuale progresso scientifico e civile è notevolmente e paradossalmente aumentata. I protagonisti di ogni disciplina, oggi molto più divisi che in passato in questa nuova Babele della post-verità, e i loro divismi associati, contagiano e guidano le opzioni e gli schieramenti. La prosopopea professorale insieme alla mancata cittadinanza attiva sui temi sensibili e salienti, per il quieto vivere, l'isolamento nel proprio mondo delle certezze, e questo attuale troneggiamento nel ruolo di chi dovrebbe esprimersi con studio, dubbio, cautela, dipendono da questa nuova ignoranza sociale che è in origine una conclamata ignoranza culturale priva di estensione, relazione, confronto, cura, ricerca severa, che ha messo in primo piano l'individuo, la carriera, la sussiegosità, l'intolleranza e la polemica.
Tu spieghi ad un individuo per filo e per segno come stanno le cose e quello, dopo che hai parlato con tutta la pazienza possibile e mettendoci l’intera tua competenza professionale nell’essere chiaro e distinto, ricomincia da se stesso e dalla sua posizione di partenza come se non avesse capito o non volesse capire ciò che hai cercato di comunicargli. In pratica, le tue parole, ne devi prendere atto, sono rimbalzate sul muro dell’ottusità ignorante e del narcisismo idiota. Viviamo in un tempo di tesi prefabbricate individualisticamente. Siamo costretti a muoverci in un mondo nel quale non si costruiscono discorsi condivisi: si cercano piuttosto consensi a buon mercato alle proprie incrollabili ma sciocche opinioni. Un delirio simile è tanto più significativo, quanto più si riscontra in personalità che si pretenderebbero operatori culturali. Davvero triste! Fine della dialettica. (Antonio Martone)
L'ignoranza di essere ignoranti è diventato il problema capitale della nostra attuale società. Prova a dialogare con chi ha un titolo di studio, piccolo, medio o grande. I più rivendicheranno la loro istruzione ignorando che non sono stati in grado nella loro vita di coltivare in prima persona degli interessi cognitivi più ampi. E ti risponderanno che intanto è tempo perso perché per ogni disciplina c'è uno specialista. Vuoi un parere, chiedi a chi ha studiato quella materia. Vero, ma è una giungla dove non c'è proprio tutta quella univocità sperata e qualche volta nemmeno una competenza così valida e puntuale - vedi le opinioni sulla corretta interpretazione della Costituzione al tempo del vaccino e sull'invio delle armi all'Ucraina, vedi nessuna sconfessione della Corte sulle decisioni contestate ai Governi, vedi Covid  e utilità fondamentale dei vaccini nonostante la diffusa campagna denigratoria, vedi l'ignoranza e la disinformazione di un buon numero di personaggi noti sulle vere origini delle due Guerre attuali più vicine, e quante altre se ne sono sentite! - quindi se non sei tu a interessarti e ad allargare i tuoi interessi, ad ascoltare, a leggere i migliori (questo è il problema) l'ignoranza è un tuo vulnus inconsapevole. Ma se sei arrivato a codesto punto, ergo, ti sarà impossibile l'avere già la tua capacità di discernimento e ti affiderai sempre a qualcuno che penserà per te.

Anna Maria Romeo
Eppure l' umiltà insegna molto, ci predicano su di essa Dante, Francesco prima ancora, ma pure lo stoicismo, in parte, e altri pensatori, umiltà come rapporto con chi hai davanti, una esperienza diversa che in quanto tale può aggiungere e insegnare, la bellezza dello scambio, la possibilità della reciprocità. Eppure oggi il rapporto virtuale talora sfugge a questa postura, diventa innaturalmente un modo di confrontarsi violento alla base, tendente ad affermare la propria tesi. Quindi x praticare umiltà serve convinzione, etica, un imperativo kantiano, prof Sergio Cecchi , e non si trova ovunque questa modalità
5 h
Rispondi

Paolo Migliaro
Umiltà e sicurezza. D’acchito verrebbe da dire che sono inversamente proporzionali. Tuttavia il mondo è pieno di falsi umili che recitano la parte del cane bastonato per ottenere di nascosto ciò che vogliono. O anche di arroganti che in realtà sono pieni di insicurezze. Essere sicuri di sé non è arroganza, ma per certi versi proprio la condizione necessaria per essere umili. L’umiltà virtuosa in fondo non è altro che la consapevolezza dei propri limiti accompagnata dall’averli accettati. Il cane bastonato e l’arrogante sono consapevoli dei propri limiti, ma non li hanno accettati e tentano di oltrepassarli o con l’ipocrisia oppure con la prepotenza. Poi ci sono coloro che non sono consapevoli dei propri limiti, cioè i megalomani, che si lamentano continuamente dei riconoscimenti che non hanno ricevuto e meriterebbero. Non bisogna dimenticare la protervia di coloro che si vantano dei propri limiti, frutto delle democrazie, dove uno vale uno e allora l’uno ignorante che sa di essere in buona compagnia trasforma l’ignoranza in una bandiera collettiva. (Vincenzo Fano)

da FB 11 giugno 2025
Registrato

Admin
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!