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Autore Discussione: LA RUSSIA CHE STAREBBE VINCENDO. di Roberto Weitnauer  (Letto 118 volte)
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« inserito:: Novembre 11, 2024, 03:05:53 pm »

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Roberto Weitnauer

LA RUSSIA CHE STAREBBE VINCENDO
In questo momento i combattimenti in Ucraina si sono acuiti, perché sia Kiev che Mosca vogliono arrivare agli eventuali tavoli negoziali in una condizione il più possibile favorevole ai propri obiettivi: mantenimento di Crimea e zone occupate per Mosca, ritiro integrale delle truppe russe per Kiev. E' in atto un'intensificazione decisa delle ostilità da ambo le parti.
La guerra ha comunque segnato una recrudescenza sin da questo settembre. Nell'arco degli ultimi due mesi Mosca ha perso circa 200 carri e 650 veicoli corazzati e ha sofferto l'eliminazione di 80.000 soldati. Tutto questo per guadagnare soltanto 1500 km quadrati. Più in generale, da un anno a questa parte Mosca ha conquistato lo 0,1% in più del territorio ucraino, ma pagando con perdite di mezzi e umane colossali. La mappa sotto lo illustra.
A questo si aggiunge la condizione economica disastrosa in cui la Russia è andata a ficcarsi per le scelte irresponsabili del suo leader, accusato di essere un criminale di guerra. I tassi d'interesse sono al 21%. Come esposto in un altro post, la fiammata dell'economia di guerra è destinata a esaurirsi per lasciar posto alla recessione.
Le perdite russe sono davvero molto elevate, a maggior ragione considerando che la Russia era classificata come la seconda potenza mondiale. Putin non ha riserve per continuare la guerra ancora per molto. L'invio di soldati scalcinati dalla Corea del Nord la dice lunga. Solo la Cina potrebbe mutare il quadro, favorendo massicciamente le entrate di Mosca, ma, finché Pechino non subisce dazi molto pesanti, non ha alcun interesse a tirare la corda e rischiare di perdere l'export verso l'Occidente o, peggio, d'incappare in sanzioni che finora ha evitato.
L'ISW (Institute for the Study of War) valutava ieri (9 novembre) che l'esercito russo non sia in grado di continuare a sostenere a lungo simili perdite, specialmente a fronte di guadagni di territorio così limitati. Il punto di esaurimento è solo una questione di tempo. Si parla di alcuni mesi, ma non è possibile stabilirlo con precisione.
Congelare il conflitto in questo momento, come potrebbe decidere Trump, offrirebbe a Putin l'opportunità di prendere altro tempo utile e di rafforzare le sue forze militari. Uno stop costituirebbe inoltre l'anticamera di una condizione di occupazione a tempo indeterminato. La storia l'ha già mostrato.
Questo è un momento critico per entrambi i contendenti, ma la Russia è ora particolarmente alle strette. Non è proprio il caso di sospendere l'assistenza militare agli ucraini che soffrono per la superiorità numerica delle truppe avversarie. Se per caso gli USA dovessero optare (da gennaio in poi) per uno stop di forniture e assistenza dovrà essere l'Europa a continuare il lavoro, con la NATO o senza di essa.
Nessuna decisione può passare sulla testa degli ucraini. L'ha affermato anche Tusk dalla Polonia. E gli ucraini non mollerebbero. Si sentirebbero traditi, colpirebbero in profondità la Russia con le armi occidentali e passerebbero ad attentati di ogni tipo. Con uno stop imposto da Trump ed eventuale cessione territoriale a Putin il vulnus al Diritto Internazionale sarebbe enorme e fomenterebbe altre guerre.
Inoltre, la Finlandia, la Polonia e i Paesi baltici sarebbero seriamente minacciati da un simile abbandono. Cercherebbero di coinvolgere il resto della UE in una maggiore assistenza a Kiev. Potrebbero persino inviare truppe, proprio come aveva ventilato Macron. Ricordiamo che oggi la Polonia è militarmente molto potente e che pochi mesi fa si era già proposta di abbattere i missili russi sul territorio ucraino che ritenesse pericolosi per sé stessa.
In ogni caso, Trump deve pensare molto bene alle conseguenze che scatenerebbe con l'idea di un arresto dell'assistenza militare a Kiev. Da parte sua, visto che il prossimo presidente USA pare un irresponsabile circa come Putin, l'Europa deve comunque restare pronta e unita nella difesa dell'Ucraina, onde difendere sé stessa. Purtroppo, sono troppi i politici europei mentalmente sgangherati che non riescono a capirlo. Guarda caso, sono tutti populisti. E oggi i populisti sono più popolari.

Mala tempora currunt.

(Sotto in progressi russi nell'ultimo anno, marcati in rosso e costati perdite immani a Putin; sono lo 0,1% della superficie della nazione invasa)
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